Il fattore che influenza le dimensioni esterne del casco è il numero di calotte stampate in base alle taglie; mi spiego meglio: ogni calotta protettiva deve essere omologata come unica (in buona sostanza deve attraversare tutto l'iter procedurale necessario al riconoscimento dell'omologazione, a cui alcune case - p.es. Arai, ma anche l'italianissima Nolan - aggiungono test propri relativi alla penetrazione ed alla resistenza agli urti in circostanze particolari).
Naturalmente tutto ciò comporta costi notevoli; ecco perché i prodotti più economici tendono ad impiegare una calotta unica, adattandola alle varie taglie mediante l'inserimento di imbottiture più o meno dense.
Ecco perché, generalmente, i caschi economici risultano più grandi: immagina una ragazza con taglia XS che indossa un casco a calotta M (orientativamente si producono due calotte: una che copre il segmento XS-M ed una L-XXL)... Essendo quasi sicuramente di corporatura minuta, sembrerà avere una testa enorme!
Ciò non inficia la sicurezza del dispositivo, s'intende! E' appunto una questione prevalentemente estetica, anche se pure il confort risulta in questi casi minori, in quanto ovviamente il casco sarà quasi certamente più pesante ed ingombrante di uno la cui calotta è concepita e realizzata specificamente per le misure di un individuo di quella corporatura.
Devo dire che spesso certi condizionamenti sono frutto di vere e proprie manie: chi ha cominciato, come il sottoscritto, ad andare in moto negli anni '80, ricorda bene i caschi Nava, Bieffe e Nolan in policarbonato, quelli sì veri mattoni dal confort prossimo allo zero, e che pure portavamo in testa per giorni interi... Un casco di fascia media, per chi non abbia ambizioni sportive o necessità particolari, è a mio avviso oggi più che ottimale.
Per intenderci, ho regalato alla mia donna un Bell M1 TT, e mi pare davvero un buon casco, pur se un po' voluminoso (magari il peso si comincia a sentire dopo qualche ora, ma nulla che non si possa risolvere con una sosta un po' più prolungata).
Ora, lo Suomy Vandal è prodotto sulla base di più calotte (dai un'occhiata a questa pagina del sito Sharp Helmets:
http://sharp.direct.gov.uk/testsratings/suomy-vandal), ma tuttavia vedo che il peso medio supera il chilo e mezzo, non proprio pochissimo per un casco in fibra (per intenderci, il mio Premier Monza viaggia sul chilo e 40; un Shoei XR-1000 sul chilo e 33), pur se ancora assolutamente accettabile; visto il peso quindi, e anche tenendo conto delle differenze costruttive che possono determinare profili differenti, credo che le dimensioni siano più o meno simili a quelli di analoghi caschi della stessa fascia media. Tutt'al più potrebbero essere le grafiche a dare un'impressione di maggiore o minore volume!
Diverso è naturalmente il caso per i caschi top di gamma: qui i materiali differiscono radicalmente, e spesso anche i profili risultano più snelli... Ho visto di recente un HJC R-PHA nero veramente "piccolo", ma stiamo parlando di un casco da 350€!
Comunque, se posso permettermi di darti un consiglio, lascia queste paranoie agli harleysti e customisti vari, che arrivano spesso ad indossare caschi non omologati poiché risultano più fighi e più belli (tipico è il caso dell'indecente Biltwell americano, che non metterei neppure per andare a piedi), salvo poi pentirsene in caso di incidente, anche a bassissime velocità. Compra un buon casco che ti piaccia e che sia in linea con le tue finanze.
Lo Suomy che hai in mente, sempre che il venditore sia persona della quale ti fidi, mi pare comunque una buona scelta.