La catena offre il non piccolo vantaggio di poter legare il mezzo ad un supporto esterno - lampioni, semafori, cancellate ecc.-, ma tieni presente che in città difficilmente potrai parcheggiare in tal modo senza rischiare di incorrere in una multa per divieto di sosta o intralcio alla circolazione; senza contare che la catena, una volta tolta, diviene assai difficilmente gestibile, in caso tu non disponga di valige laterali e/o bauletto posteriore; ed inoltre tende pericolosamente a graffiare le superfici della moto. Francamente mi pare una soluzione molto più adatta agli scooter che non alle moto.
Per quanto mi riguarda, utilizzo un lucchetto a U della Honda (che può essere riposto nel sottosella) quando parcheggio in zone poco frequentate o lascio la moto per periodi più lunghi, e un bloccadisco più leggero quando si trova in garage o per le soste di breve durata - così mi risparmio di aprire/chiudere la sella tutte le volte; il bloccadisco piccolo scivola velocemente in tasca.
Pur essendo anch'io convinto della sostanziale inutilità degli antifurto, in particolare di quelli sonori - che tendono a scaricare la batteria -, qualora la moto venga "puntata" da ladri professionisti, credo però che il mariuolo più pericoloso sia quello occasionale: il professionista infatti predilige moto nuovissime, in particolar modo americane e tedesche, che possano essere rivendute come nuove sui mercati dell'Europa dell'Est (Romania ed Albania su tutte) e del Maghreb (Tunisia in primis, ma anche Marocco ed Algeria), dove le autorità non fanno tante storie ed i controlli sui numeri di telaio da parte delle forze di polizia vengono effettuati solo rarissimamente.
Ciò non toglie che il ladruncolo, che magari cerca di procurarsi pezzi da rivendere via internet (straordinario strumento di ricettazione!), possa in ogni caso rappresentare una minaccia; è però vero che, in questo caso, quello stesso sistema antifurto che il malfattore professionale è in grado di bypassare agevolmente, diventa un ostacolo in più... E nella maggior parte dei casi una perdita di tempo che induce il malintenzionato a rivolgere altrove le sue "attenzioni". Non dimentichiamo che per questi gentiluomini la velocità è essenziale, e anche solo qualche secondo in più li espone al rischio di essere sorpresi!
Fossi in te, comunque, controllerei bene l'affidabilità del sistema di chiusura del garage: paradossalmente è molto più facile e sicuro per il ladro penetrare in una rimessa e "lavorare" in santa pace (di notte è quasi certo che nessuno andrà a disturbarlo), che non arrischiarsi a compiere il colpo per strada: purtroppo, ho sentito di parecchi casi del genere, con motociclette fatte a pezzi o prelevate direttamente dalle rimesse, e soltanto uno - un amico intimo di Bologna - al quale la moto è stata rubata al volo, mentre era parcheggiata sulla via San Donato - che, sia detto per inciso, è una delle arterie di massimo traffico in città.
Al limite, potresti valutare l'ipotesi - secondo me validissima - di mettere una borchia a terra ben piantata nel pavimento del garage, ed utilizzare qui una catena con i contro###, ricorrendo invece ad un antifurto più maneggevole e leggero per i piccoli spostamenti quotidiani.
Lamps
Piero