primo maggio naufragato per il raduno del nord, speranze disattese dal tempo incerto, previsioni meteo che tutto prevedevano tranne la giornata di nuvole, sole e nebbia invernale che la giornata del primo invece ci avrebbe regalato
.
la compagnia dell' ombrello che si andava man mano formando nell'arco di poche ore del 30 sera, si ritrovava baldanzosa in quel della rotonda lazzaroni
a saronno: il giovane portatore dell'ombrello luchino detto luca83, yoda che aveva sbagliato film
, krav l' elfo dal "pelo" oramai raso dalle balde scorribande giovanili e l'esiliato futuro re degli umani, aggregatosi alla compagnia agli ultimi istanti solo perchè gli erano state promesse tante curve giovani e prosperose
. il grande occhio delle autostrade sempre teneva sotto il proprio sguardo i quattro impavidi personaggi che non curanti a fiorenzuola d'arda, spavaldi mettevano a segno la loro prima scorribanda, infatti giravano in tondo per una mezz'ora intorno ai campi della cittadina
. nell' errare tra campi, incroci e astanti che si domandavano "ma non li avevo già visti passare di qui prima?
", venivano attratti dai canti delle fate delle lontane terre di lugagnano, bore e bardi; insidiosi sentieri sabbiosi, cumuli di trappole in traiettoria venivano alternati da brevi assaggi di adrenalia nell'avvicinarsi a bore. una breve pioggerellina dava il benvenuto, il pietrisco faceva gli onori di casa, il sole nutriva le speranze ma l'ammazza caffè finalmente arrivava: tomarlo!
strade pulite con qualche piccola disconnessione, tornantoni ampi e puliti dalla veloce percorrenza, un pò di manetta nei polsi e santo stefano d'aveto ci faceva da giaciglio. il grande occhio era lontano, le fate non avevano più voce e senza aver sortito alcun risultato sui nostri destini ma la ss45 schierava numerosi elementi pronti a fermare le nostre mire piegaiole. partenza sotto un forte vento fastidioso, venivamo subito fermati a cabanne dalle fdo, batende lippretto e carta di ciccolazione... a posto stiamo! speriamo che io me la cavo
e così è
via che si va...per la strada sbagliata
ed il giovane luchino rimaneva ai vapori benziniferi tanto da dover spingere a pedate il destriero assetato. benzinaro da li a poco dissetava tutti e con la panza piena ci si fiondava sulla trebbia
pista all'aria aperta, rettilinei con visuale sulla maggior parte delle curve che non chiudevano mai a tradimento, anche se un pò di sabbia in alcuni punti invitava a far ballare le nostre piccole, vero krav?
insomma tanto esercizio per gambe, fiato e riflessi, semplicemente una goduria
. bobbio arrivava giusto a fagiuolo per fermarsi e riprendere fiato, bastava guardarsi in faccia per capire che era natale
ok siori ci facciamo il penice e poi diretti per il grande occhio, seeeeeeeeeee, magari
... raggiunto il passo dopo una sequela di tutto rispetto di curve e contro curve la nebbia incominciò ad avvolgerci, ma che ca22.... è dicembre??? ma non sapevamo ancora cosa ci aspettava, nel scendere dal penice la nebbia era tanto fitta e bagnata che ne visiera ne occhiali permettevano di vedere un palmo dal naso tanto che seguivo a babbo morto il fanalino di coda di krav, se fosse andato giù dal fosso l'avrei seguito a ruota senza neanche accorgermene!
poco prima di varzi ci fermavamo per asciugare gli occhi non dalle lacrime ma da quell' umidità cirrifera, la mia giacca grondava e non una goccia di pioggia incontrata
. voghera dopo una giornata simile era subito li dietro l'angolo, saluti e via per quello sguardo beffardo che per tutto il giorno ci attendeva ma i cuori e gli animi erano tanto pieni da quel vero giorno di moto e compagni di moto che poco ci attanagliava lo spirito.
sveglia alle 6:00 rientro alle 20:30, 525 km percorsi, due pieni di benzina abbondanti, due quadricipiti doloranti, quindi ho lavorato bene sulle pedane
, e tanti tanti ricordi ancora vividi nella mente e sulle labbra. Tanti dettagli lasciati per strada, tanti racconti e confidenze che rimarranno solo dei quattro partecipanti, tanta gomma e profumo di benza sulle giacche, cosa non fare per tutto ciò se non dire grazie a chi ha spinto per fare lo stesso il giro rinviato, a chi si è aggregato e a chi ha aspettato a casa accogliendo con il sorriso ed il desinar divorato
. la moto è nulla senza curve, la curva è nulla se non puoi raccontarla, il racconto è nulla senza il compagno di viaggio ed il suo di racconto.
Il ritornello è sempre quello ma non sarebbe tale se non fosse vero sempre, gran bella gente, tanti bei sorrisi, tanta voglia di stare insieme...
...felice di esserci
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