Stavolta tocca a me aprire il report, vostro malgrado…
La giornata che vi racconterò è l’ennesima macinata di km per i bellissimi paesaggi che ci regalano le nostre Alpi.
La mia giornata inizia alle 6.30: colazione, doccia e preparazione. Credevo che il tempo mi bastasse per essere al casello di Rivoli per le 8.30, ma non ho fatto i conti con la vestizione…. (oggi ho inaugurato tuta, sottotuta e stivali) …ovviamente sono arrivato all’appuntamento alle 8.45 (scusa alex..)
Rapido saluto e siamo già in sella, direzione Moncenisio, dove era stata programmata la prima sosta per fare colazione. Sognavo un caffè ad occhi aperti quando, a circa un paio di km dal bar sul Moncenisio, Alex mette la freccia e accosta. “Qual è il problema?” gli chiedo. “Ma che c…o ne so, continuo a sentire un rumore fastidioso…” Dando un rapido sguardo salta all’occhio la catena che era più tirata del filo della frizione
(anche se poi si rivelerà non essere quella la causa del rumore). Mentre lui cristonava, lavorava su dado e controdado, e cristonava di nuovo…io scattavo le foto a lui e al paesaggio. Finito di farmi i cavoli miei, decido di aiutarlo.
La catena ora è a puntino e ripartiamo. Sosta caffè, ma il “rumorino” molesto non molla il mio compagno di viaggio. Che palle!!!
Qui conosciamo un signore, dall’aria stra-navigata, con una tuono…scambiano 4 parole con lui e gli proponiamo di aggiungersi a noi, ma lui dopo aver sentito le nostre gesta del colle dell’agnello della settimana scorsa e dei km che percorriamo ogni volta (soprattutto di quelle di alex) decide di mandarci a cagare, che ci tiene a tornare a casa incolume. Come biasimarlo?!
Proseguiamo.
Scesi dal moncenisio (che strada ragazzi) prendiamo il bivio per l’Iseran (altro trofeo che mancava nella mia bacheca), dove ci imbattiamo subito in un paesello francese di montagna, dall’aria quasi incantata. Sono le 11.30, perché non fermarsi a pranzo??? Entriamo in una pizzeria dove ovviamente bisognava aspettare fino a “midi” per poter pranzare….Ecco che il buco di mezz’ora viene colmato da una puntuale birretta e 4 chiacchiere (in cui alex mi fa venire l’acquolina in bocca raccontandomi di concerti di Jethro Tull e quant’altro…). Ok ordiniamo e mangiamo…neanche male la “pizzà”, se non fosse che mettono la fontina al posto della mozzarella e che una margherita te la mettano a quasi 8€…
Ripartiamo in direzione dell’Iseran, e subito si presenta un piccolo tratto tutte curve in cui scollego il cervello e tiro fuori il proverbiale “coltello fra i denti” (di saponette comunque non se ne parla per ora
).
Quindi ci imbattiamo in un altro paesello, molto più rustico e con molti più motociclisti (che c…o sono tutti qui…) e facciamo 2 foto e Alex si rificca il sottotuta perchè siamo ai piedi, finalmente, dell’Iseran e cominciamo a salire. Gli scenari sono da urlo, che ve lo dico a fare…impressionante la quantità di ciclisti (secondo me dei pazzi scellerati) che vengon su per sta strada…a loro modo dei “gladiatori”! Io sono letteralmente senza parole…i colori, le prospettive, il senso di libertà e natura…qui tutto è uno spettacolo!!! Altra serie di curve (pianino che qui se sbagli sei fritto…) e arriviamo in cima.
Ci attendono un numero imprecisato di bikers e di ciclisti…e ci si ferma per due foto, per immortalarci con il cartello “Iseran - Altitude 2.770mt”.
Per farla breve (che non lo è stata
) scendiamo dall’Iseran e prendiamo per il Piccolo San Bernardo. Nel raggiungerlo, troviamo il tempo
di un’altra sosta, perché il rumore alla piccola di Alex si fa sempre più pressante e pensiamo di farle raffreddare e riposare un pochino. Ci fermiamo in un tavolino sotto dei pini con davanti un bel tornante così, tanto per non farci mancare niente, osserviamo le mille moto in piega che passano in una direzione e nell’altra…
Ripartiamo e raggiungiamo il piccolo san bernardo dove qui, che fare? Beh sosta! (oggi ci siamo fermati veramente troppo
), birretta e 4 chiacchiere con un ragazzo con un hypermotard. E’ ora di darsi una mossa, così saliamo di nuovo in sella e ritroviamo l’Italia…oltrepassiamo Aosta e ci dirigiamo verso Ivrea.
C’è ancora il tempo per un gelatino (alle 19.15
) e si arriva al bivio. Le strade si dividono….le ultime chiacchiere, le ultime risate, e i saluti! “ciao Alex”
Prendo la pallostrada……circa 50 km mi aspettano e decido di prendermela con calma (anche perché sono veramente stravolto) andatura da crociera 110, 120km/h max.
Apro il cancello di casa che sono le 21.00, guardo il contachilometri e leggo 430km….
Un’altra bella macinata penso. Do un bacio alla mia bimba che mi ha portato a casa sano e salvo e volo nella stra-meritata doccia.
Un’altra bella giornata, in bella compagnia…mi spiace solo per sto disguido con la moto di Alex, ma l’importante è essere arrivati a casa…poi tutto si mette a posto!
E ora godetevi il
BOOK FOTOGRAFICO che abbiamo fatto
che vale più di 1000 parole!
p.s.
ma quanto ho scritto???!!! Linkback: https://www.hornet.it/b30_racconti-viaggi-gite/t16898_26-giugno-2010-moncenisioiseranpiccolo-san-bernardo/