L'estate 2009, a casa mia, resterà come quella della follia. Anche prescindendo dalla mia data di nascita, l'idea di imbarcarsi (ad agosto) in un viaggetto Genova - Monopoli con due moto, una - eroica - Yamaha 125
(in lettere: centoventicinque) YBR e la mia Hornet, guidate rispettivamente dal figlio 18enne e dal sottoscritto, e di farci 1090+1090 km di statale era un'assurdità tale che credevo che la moglie me l'avrebbe certamente cassata.
Invece no.
Così, incredulo, ho prenotato due posti in treno per la moglie ed il figlio piccolo ed ho cominciato a progettare il viaggio. Una volta steso l'itinerario su Google, l'ho diviso in tre tappe (prevedendo due pernottamenti grossomodo a un terzo di tratta); dopodichè ho riportato il tutto scientificamente sul TomTom. L'obiettivo comunque era quello di arrivare a destinazione in un tempo ragionevole, quindi niente gitarelle su e giù per i passi o visite a città e paesi.. "solo" quello che si incontra per strada, e via.
Nei preparativi ho incluso un cambio gomme/olio/candele e le varie verifiche di livelli, freni ecc., nonchè l'installazione di un accendisigari nel sottosella per l'alimentazione del palmare col navigatore; inoltre ci siamo regalati due belle giacche Tucano traforate, dato che non era pensabile fare 350 km al giorno in maglietta o con le giacche di pelle, a ferragosto.
Da ultimo, proprio la sera prima di partire, ho comprato una grossolana cartina stradale, per emergenza, e ho riportato a penna il percorso che avremmo dovuto seguire; dopodichè, nanna e start.
Ovviamente non vi faccio il resoconto km per km di passi, colline, panini e tornanti perchè, su 2000 km, ci sarebbe veramente da annoiarsi. Gli episodi salienti (tra andata e ritorno) sono stati questi:
- dopo 3/4 ore il TomTom è andato in vacca. Evidentemente il mio impianto non era particolarmente funzionale, fatto sta che dopo qualche ora e qualche segnale di cedimento il palmare si è completamente scaricato, perdendo cognizione sia del programma che dell'itinerario; quindi dalla toscana in poi (dall'inizio della toscana, dovrei dire) ci siamo arrangiati con la cartina d'emergenza di cui sopra, disturbando - per avere indicazioni - innumerevoli indigeni.
- per la notte, ci eravamo organizzati in modo da fare una sosta verso le 17. Durante la sosta cercavamo un ufficio turistico e, tramite loro o attraverso depliant ecc. telefonavamo in un paese un 30/50 km più avanti sul nostro itinerario. In questo modo arrivavamo verso le 19 o le 20 al punto dove avremmo pernottato, con il tempo di fare la doccia, far riposare le natiche ecc. prima di cena (non sembra... ma 350 km su statale, con un 125, vogliono dire almeno sette ore secche di viaggio. Metteteci un'ora per il pranzo, qualche sosta per evitare che vi vada in cancrena il @ul@ e la giornata l'avete fatta... anzi, ve la siete guadagnata).
- viaggiando in questo modo, naturalmente, ci si perdono una montagna di cose, perchè non c'è il tempo di fermarsi o di deviare per visitare questo o quello. Però ci si può imbattere in ciò che non si era previsto: per esempio cascare per caso a pernottare a S.Quirico d'Orcia, meraviglioso, circondato dai sali&scendi&piega delle colline toscane (e mangiarci una "tagliata" epocale);
attraversare il parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e dormire quasi al freddo (a metà agosto) a Villetta Barrea in un odore di pini e di montagna;
capire finalmente perchè Guccini, tanti anni fa, cantava "statale 17 sembri immobile nel sole.. statale 17, lungo nastro di catrame.." (ma quant'è lunga, e diritta, e calda??).
- infine, arrivati a Castellana Grotte, ormai in Puglia, abbiamo scollinato e, dopo averlo lasciato sotto il passo del Bracco quasi tre giorni prima, abbiamo finalmente rivisto il mare, un altro mare, che ci avrebbe accolto per le due settimane successive.
Monopoli è bellissima, una cittadina di mare, di moli e di pietre che, anche se si presta alla vacanza con spiaggie e calette mantiene comunque una propria vita reale, insomma una città vera e non un dormitorio o divertimentificio per quando si torna dalla spiaggia. Noi siamo stati certamente aiutati dalla posizione della casetta dove eravamo, a 48 passi (contati) dal mare, un classico centro storico da paese marittimo, con le vie strette, tortuose e acciottolate che a Genova conosciamo e amiamo (e più pulite e accoglienti delle nostre, per di più).
Sulle donne di Puglia (sullo sguardo, delle donne di Puglia) bisognerebbe aprire un capitolo a parte. Lo chiudo subito, data l'età e il matrimonio. Come consiglio ai maschietti.. se non avete l'una nè soprattutto l'altro... fateci un giro...
A Monopoli, unica nota negativa, m'hanno fregato gli specchietti... ca@@arola!! Provate a cercare un paio di specchietti nelle cittadine di provincia pugliesi la settimana di ferragosto... dopo lungo peregrinare ne ho trovato un paio a 60 euro in un negozio che probabilmente - non ho visto bene - si chiamava "La casa del tamarro terminale e definitivo", sembravano per la moto di diabolik e per di più erano grandi come una monetina.. vabbè.
Terminata la vacanza, siamo ripartiti, facendo più o meno lo stesso percorso, verso casa. L'unica variazione degna di nota è stata quella relativa al pernottamento in toscana; dopo aver trovato posto per la notte vicino a Vescona, ci siamo diretti verso Siena alla rierca di una fiorentina (la bistecca, intendo). Così, per caso, ci siamo imbattuti nell'ora migliore, nella luce migliore, nella zona delle Crete senesi... abbiamo visto otto tramonti in mezz'ora salendo e scendendo verso la città, e ormai non ci sono più variazioni di ocra e di marrone che io non conosca. Il mio cuore è del mare, la montagna è solenne ma non m'innamoro, la campagna poi è ovvia... ma quello che ho visto lì, in quel momento, non lo sapevo.
Il giorno dopo siamo finalmente arrivati a casa. Tirando le somme, le moto si sono comportate egregiamente (non avevo dubbi sull'hornet, nonostante i 68mila km, ma anche il 125 non ha fatto una piega), abbiamo visto cose bellissime e mi resta anche la soddisfazione di aver fatto una mattana di questo tipo con mio figlio.. oggettivamente, non posso chiedere di più.
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