Giuseppe è stato davvero graziato, ne sono felice. Non sono stata estremamente socievole ma in quel momento ed in quella situazione proprio non ci riuscivo.
Gabriele è il mio cuore e se potessi gli cancellerei dalla memoria quegli istanti.
Cara Zoe, innanzitutto voglio ringraziarti per essere stata lì con me. L'ho già fatto forse indirettamente e ora lo rifaccio. Non ha mai avuto importanza la socievolezza che mi dimostravi in quel momento, ma non sai quanto importante sia stato in certi istanti avere una persona di fianco, nel caso particolare, te. Basta solo avere la possibilità di rivolgere ad una persona la parola, non serve per forza farlo. Certo sarebbe venuto anche Gigio, o la Marty, o Filippo o Wild o qualcun altro... io non dico di no! Solo che in quel momento lì c'eri tu e per me era ed eri importante. Stop. Ma purtroppo ti sei trovata in una situazione che non avevi scelto, col terrore nel cuore e con la rabbia. E capisco in pieno il tuo distacco da questo mondo, magari momentaneo, magari no. A volte certe cose cominciano a pesare sul serio... ed io l'ho già vissuto come in parte ti dicevo...
Mentre volavo ho pensato che non avrei rivisto più tante persone, ho pensato a mia madre e mio padre che mi dicevano quanto pericoloso fosse il mondo delle moto prima che io decidessi di acquistarne una... quando ho toccato terra ho maledetto e ringraziato il mondo perché tutto quello non può e non deve succedere per il semplice brivido di superare un limite, eppure io, lì, ero ancora intero. Ma è vero, non si può morire così! La moto è pericolosa, ha ragione prof, hai ragione tu. Lo dice anche un libro di fisica, l'equilibrio di una moto è instabile, praticamente inesistente! Per quanto noi riusciamo a guidare con la testa ci sono sempre gli altri (motociclisti, automobilisti... gatti e cani e volpi che attraversano la strada senza guardare!), ma siccome siamo in equilibrio instabile basta un minimo storto a farci andare a terra. È vero che al mondo ci sono molte altre cose pericolose (anche mangiare potrebbe esserlo), ma la nostra passione, la moto, se non è al primo posto (perché non credo che lo sia) non è certamente tra gli ultimi!
Anch'io per qualche istante ho pensato "Mai più..."... tuttavia già in ospedale, di nascosto, alzavo l'indice ed il medio immaginando di pinzare, magari piano, ma ci provavo. Magari salirò su una moto e ne avrò il terrore... ma magari sarà il contrario perché lì, se non ci fosse stata la mia moto, per me non ci sarebbe stato chissà quanto tempo da annoverare col nome futuro. È vero, se non avessi avuto la moto non ci sarei stato... se, se, se... di questo passo potremmo risalire ad Adamo ed Eva! Ora alcuni la chiamano passione, altri malattia, altri droga... ma è innegabile che quando il casco si chiude il sorriso ci compare sulle labbra come per magia. Ora... queste esperienze segnano ed è innegabile... ed io non me la sentirei mai di biasimarti per questo. Purtroppo dimenticare è impossibile in certi casi, ed io di certo ricorderò sempre che lì, di qualsiasi cosa avessi avuto bisogno, tuo malgrado... c'eri tu!
Quoto Lasis... W neuro!