Forum Hornet.it

Appena letto il post, mi è partita una tachicardia infinita.
No, vi prego, non un altra volta, non un altro amico. Non posso sopportare il peso di un altra persona che se ne va.
Mi dispiace che il ragazzo non ce l'abbia fatta, ma le lacrime mi scendono per Giuseppe,  per la gioa di aver potuto sentire la sua voce, anche se per poco.
Sono vicino atutti i ragazzi coinvolti nell'incidente, per mia sfortuna so fin troppo bene quella visione, quel momento di paralisi totale.

Un abbraccio a tutti e ringrazio il cielo di poter bere un altra birra con Peppe.

Morire di moto, lascia sempre sgomenti chi ha la moto.

Racconto questo fatto:
Una mattina erano le 05:31 del 22 agosto di qualche anno fa, stavamo rientrando tutti al lavoro, dopo il periodo delle ferie estive, e il turno partiva alle 06:00.
Eravamo a 6 km dallo stabilimento, io viaggiavo in una Opel Astra guidata da un collega.
Davanti a me vedo un casino di luci e di polvere e detriti sono li a sbarrarmi la strada.

Ci avviciniamo e rallentiamo, notiamo un camion fermo sul guard-rail ed un uomo a terra, seduto, con una asciugamani in testa, trattenuto da un ragazzo che tamponava la fuoriuscita del sangue.

Passiamo il camion e parcheggiamo dietro, pronti a fare il nostro dovere civico.
Parcheggiando l'auto, nel mezzo buio dell'alba, notiamo una macchina buttata sul guard-rail (coperta dal camion) con dentro alcune persone.

Caspita...erano tre nostri colleghi, paesani ed amici!

Uno era vivo e ci chiamava battendo sull'unico vetro sano, un'altro non lo riuscivo a vedere (poi si rivelò che era stato coperto dalle lamiere e dall'urto ed era sotto la carcassa della vettura completamente schiacciata come un sandwich) e un altro pareva che dormisse dietro i sedili posteriori.

Chiamo tutti in 2 minuti arrivano 118,113,Vigili del fuoco...tutti in pochissimi minuti.

Resto li fino alle 07:30 e vedo contare 2 cadaveri, e un ferito che più tardi morirà in ospedale.

Una giornata (triste) che mi fece contare 3 amici morti e tanta responsabilità di testimonianza dell'evento verso i familiari dei 3 che conoscevo da tanto tempo.

Giorno dei funerali, uno strazio.
Due erano poco più che quarantenni con 2 figli a testa di neppure 13 anni e 8 anni...mogli e famiglie straziate.
Un dolore immenso per la comunità fatta di un piccolo paese.

Io ero motocisclista con la passione dei motori e loro lo sapevano.

Si avvicina a me la moglie di uno dei defunti ed abbracciandomi, piangendo, mi disse:
Piero, quante volte Mimmo (il marito) mi ha chiesto la moto...tante troppe volte, ed io glielo sempre negata perchè la moto è molto pericolosa.
Lui è morto in auto, per colpa di un camion che ha sbandato e per giunta, recandosi al lavoro.

Io (disse la moglie) avrò sempre un rammarico...quello di avergli negato quella moto....!!!!!

Ciao Piero.
Scrivi più spesso
  

Gli ultimi post mi stanno facendo riflettere.
Su questa passione "stupida" e su come ciascuno di noi la interpreta.
Proprio ieri, sul report della nostra uscita, ho scritto che ero felice.
E fra i motivi della mia contentezza c'era il fatto che avevo guidato bene, con la testa.
Ho iniziato questa stagione motociclistica guidando col polso e stop, rischiando brutto un paio di volte.
E' questo paradosso che oggi mi spaventa, questo strano capovolgersi delle ovvietà dell'andare in moto: se guidi con la testa rischi meno, se spegni il cervello inizia la roulette russa. Troppo spesso non ci facciamo caso.
Mi sento spaccato a metà.
E credo che siamo un esercito di schizofrenici che oscillano fra Dr. Jekyll e Mr. Hyde, e che facciamo cose stupide cercando di proteggerci il più possibile per fare cose ancora più stupide.
Vi prego di non fraintendere, non sto dando giudizi di merito o impartendo lezioni di morale a nessuno.
Parlo di me stesso, e a me stesso, ma mi andava di condividere con voi i miei sentimenti oltre che la strada.

 

Qualcuno scrisse,un giorno..uno scritto oramai famoso ,tra di noi,che noi siamo Angeli e Demoni...Si..possiamo morire della nostra passione,anche se andiamo con la Testa..anche se ragioniamo..oppure quando il Demone prende il nostro polso e irrefrenabile l'adrenalina schizza a mille in un attimo...ma quello che viviamo noi,nessuno lo vive..nessuno lo può capire se non noi stessi...A quel Ragazzo,quel giorno, l'adrenalina è andata a mille....forse era il suo momento...magari sarà passato di li 100 volte...non sapremo mai come ha vissuto quegli ultimi momenti...una cosa sola sappiamo..e solo noi possiamo capire...in quel momento era felice della sua passione...ed è morto così...felice...anche se ha messo a rischi la vita di tanti altri....Sapete,io dico tutti i giorni,ai miei colleghi di lavoro,quando si finisce....a domani...se sono vivo ancora...e loro..si toccano le palle...ma per noi è così...posso andare a 90 all'ora e incontrare la Signora,come posso fare le pazzie più pazze e passarla liscia,sulla FI-PI-LI...ma ancora,non è arrivato il Camion che mi metterà sotto...o l'auto che mi squarterà...ma sino a quel momento,posso dire di essere stato io a volere tutto questo....io a vivere come nessuno ha mai vissuto..e questo basta a noi,Motociclisti...per sentirci Vivi,Eterni..il resto...se domani ci saremo o no,non importa..importa che abbiamo assaporato attimi di Vita ineguagliabili, R.I.P...Amico...e..Viva la Vita...la Nostra...Unica..Vera!!

...ed è morto così...felice...

NO, NO, e NO!!! Non è morto felice! È morto! Punto. Io gli ho visto abbassare gli occhi dal punto in cui ero caduto e non ti dico tutto il resto che ho visto, Gabriele gli teneva la testa e lui guardava Gabriele prima di chiudere gli occhi, e no, non era felice!
Vivere emozioni che la maggior parte della gente non può condividere né capire è un conto, morire è un altro!

aggiornamenti della dinamica qui:

QUI

 

R.I.P. Ale...


 

la moto purtroppo un po peggio...

intendevi dire per fortuna...

almeno lei si ripara.