ROMA - Vittima di un attacco cardiaco, è morto il cantautore Lucio Dalla. Si trovava a Montreux, in Svizzera, per una serie di concerti. Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni. Lo conferma la sua casa di produzione, Pressingline.
Pare che a dare per primi la notizia siano stati i frati della Basilica di San Francesco d'Assisi. Su twitter, alle 12,10, 23 minuti prima dei lanci d'agenzia, attraverso il profilo della rivista San Francesco patrono d'Italia. Dove è apparso anche un servizio di cordoglio e anche l'ultimo racconto scritto da Dalla, protagonista un francescano. "E' morto Lucio Dalla - si legge nel messaggio -, dolore e sgomento della comunità francescana conventuale di Assisi per l'improvvisa scomparsa del cantautore di Dio...".
"L'ho sentito ieri sera, vivissimo". E' la testimonianza di Roberto Serra, bolognese amico storico di Lucio Dalla e fotoreporter di professione. Non ci voleva credere. "Non è possibile, mi ha telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso. Contento per un'intervista che gli avevano fatto e per il tour europeo appena cominciato. Diceva che era emozionante ritrovare i luoghi di un analogo tour di trent'anni fa e di trovare, pur nella diversità delle situazioni, la stessa positiva risposta di pubblico di allora. Era a Zurigo, stava andando a Montreux. Era felice". A Montreux, ieri sera, Dalla ha portato regolarmente a termine il suo concerto. Chi invece non riesce a proferir parola è Ron, a lungo partner musicale di Lucio. Le lacrime, al telefono, soffocano ogni tentativo di aprir bocca. Francesco De Gregori non parla.
La tournée era cominciata a Lucerna il 27 febbraio ed era proseguita la sera successiva a Zurigo. Dopo la tappa di Montreux, Dalla avrebbe suonato a Basilea, Berna, Ginevra, Lugano, Parigi, Dusseldorf, Amburgo, Brema, Francoforte, Lussemburgo, Stoccarda e Monaco, fino alla tappa conclusiva di Berlino. Il tour seguiva la recente pubblicazione di Questo è Amore, doppio cd contenente alcune rarità della sua sterminata discografia, e la produzione e realizzazione di Nanì e altri racconti..., il nuovo album di Pierdavide Carone.
Assume così una valenza particolarmente simbolica proprio il recentissimo passaggio di Lucio Dalla a Sanremo, manifestazione a cui i cantautori hanno sempre guardato con diffidenza. Col senno di poi, il suo salire sul podio per assumere la direzione dell'orchestra durante il brano di Davide Carone Nanì , di cui era autore, sorridendo a favore di telecamera, appare come l'inconsapevole saluto di un artista indimenticabile ai milioni di telespettatori sintonizzati sul Festival.
Così come racconteranno tanto di lui i luoghi della sua nascita e della sua morte. Bologna e Montreux, sintesi estrema dell'amore di Lucio per il jazz. La Bologna delle cantine fumose, così ben raccontata dal cinema di Pupi Avati, culla di tanto jazz italiano. E la Svizzera Montreux, capitale europea delle "blue notes", sede di uno dei più celebrati festival internazionali dedicati al genere. Simboli nobili e perfetti, Bologna e Montreux, per inquadrare come in due parentesi il viaggio sulla terra di un artista destinato non farsi inquadrare negli schemi troppo rigidi della canzone, pronto a improvvisare e a sperimentare, a cambiar pelle, da semplice a sofisticato, a divertire e soprattutto a sorprendere.
E che dire di quel mese, marzo, che da oggi ricorderà non solo la sua nascita ma anche la sua morte. Proprio a Sanremo, Lucio Dalla presentò nel 1971 quella straordinaria canzone intitolata con il giorno suo debutto alla vita: 4 marzo 1943, tratta da un testo della poetessa Paola Pallottino, che gli valse il terzo posto assoluto.
RIP
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