A scuola ogni qualvolta dovevo eseguire un tema non trovavo mai le parole per iniziare una frase o un discorso.
Sono passati molti anni, e mi ritrovo ancora oggi ad avere lo stesso problema.
Di quel periodo, della mia gioventù da ragazzino spensierato, vorrei scrivere tante cose, ma i ricordi sono talmente tanti che se avessi le parole giuste potrei stare a scrivere per mesi.
Come vi ho detto, di parole a disposizione ne ho sempre avute poche, ma ci sono dei momenti, dei ricordi che mi passano per la mente che non posso fare a mene di descrivervi.
Ero ragazzino, avevo un motorino, non uno di quelli alla moda, non uno targato, e non aveva nemmeno i pedali per avviarlo, ma aveva semplicemente una messa in moto a pedale.
Non aveva le marce, e non andava oltre i 45 km/h.
Era proprio un motorino da sfigati.
In quel periodo, iniziavo, o almeno, cercavo di sfidare tutti quelli che avevano un "mezzo" a due ruote....chiunque avesse un cinquantino...ma l'esito era sempre lo stesso.
Perdevo sempre, perdevo contro tutti...ma quella moto era l'unica che potevo permettermi, l'unica con cui potessi macinare km e km...e anzi....ero stato molto fortunato, perchè fu un regalo.
Fu il regalo per la mia comunione.
Avevo 10 anni e non arrivavo nemmeno con i piedi a terra!
Io, ricordo ancora, che andai con mio zio, colui che me lo regalo e che con questo regalo, mi ha segnato per tutta la vita.
Quel giorno, lo ricordo ancora come se fosse oggi.
Era una concessionaria multimarche.
Vendeva....malaguti, ducati e tante altre moto.
Ma io non guardavo le moto da "grandi", mi piaceva guardare le moto per quelli piccoli come me, della mia età; I miei occhi, si innamorarono di un motorino...un malaguti.... da cross, piccolo piccolo; ricordo ancora il nome "grizzly".
Ma i miei sogni terminarono subito, furono subito stroncati, e mi dovetti "accontentare" di un motorino che per tuti era bellissimo e moderno e che era più sicuro per me.
Quel motorino, mi accompagnò per tutta la mia adolescenza, fino a qualche anno fa.
Ci andavo dappertutto....strade, stradine e addirittura sterrato.
Ricordo che con 3000 lire di miscela al 2% ci giravo tantissimo...
Capitava spesso che restavo a piedi, o perchè si sporcava la candela o perchè magari si ingolfava.
Ero però diventato talmente bravo a smontarlo che bastava una mezza giornata e diventava nuovo.
Non riuscivo mai a capire quanti km riuscivo a fare in una giornata....non l'ho mai saputo, perchè non aveva nè il contakm nè il contagiri, e non sapevo nemmeno a che velocità andassi.
Certo, non più di 45 km/h!
Tanti miei amici in quel periodo comprarono, chi il piaggio sì, chi la vespa, chi il malaguti fifty top, quello a marce, e chi comprava il gilera cba.
Ma io restavo sempre colui che non è mai riuscito a fare il salto di qualità.
Appena potevo, appena qualcuno mi offriva la possibilità di andare dietro, come oggi direi, fare da "zavorrino", io correvo come un matto!
Ero il più felice del mondo.
Stavo benissimo. Ero su una moto stupenda, quella dei miei sogni.
Io quelle moto nemmeno sapevo guidarle.
Il fifty top...era molto nervoso, lo capivo stando seduto dietro.... tirava come un dannato...
Giravamo sempre senza casco, non era obbligatorio in quel periodo.
Andavamo al massimo, superavamo gli 80 km/h....gli occhi lacrimavano, non vedevo più nulla, ma in cuor mio ero in estasy.
Capita alcune volte che facevo da zavorrino addirittura ad un altro mio amico che aveva una moto stupenda per quel periodo.
Una bellissima aprilia redrose 125.
Praticamente si viaggiava in poltrona...e li che praticamente ho iniziato a capire cosa voleva dire andare in moto, sentire l'aria sulla faccia, e superare i 130 km/h.
Ricordo ancora il borbottio dello scarico...quelli che ci guardavano, le ragazze che ci salutavano e noi, impassibili di tutto ciò!
Quelle moto erano sempre lucide, come se fossero uscite dal concessionario...e io li invidiavo sempre, perchè non riuscivo a capire come facevano a dedicare tanto tempo ad una moto... a perderci tanto tempo per lucidarla.
Oggi posso capirlo.
Passano gli anni... i miei amici si patentano, e arrivano le prime auto (per loro), ma io restavo con il mio motorino da sfigato, il mio malaguti new dribbling a presa diretta.
A tutt'oggi, non sono riuscito a trovare un appassionato, un amatore di questo cimelio.
Io continuavo a girarci.
Continuavo a gironzolare a destra e manca.
Continuavo, a volarci, scivolarci...
Quante cadute, sempre con le ginocchia e gomiti grattati e sanguinanti.
Eppure, mi rialzavo subito e mi rimettevo in moto.
Era tutto di ferro...di plastica aveva solo il copricatena.
Pesava...e ad oggi potrei dire che sembrava una harley dei motorini.
Non avevo mai montato uno scarico aftermarket.
Mai modificato il mtore.
Per i miei genitori, doveva, ed era un obbligo, restare così com'era.
Mi bastava ed avanzava.
Ricordo ancora che un mio carissimo amico, aveva un gilera cba, modificatissimo, addirittura era diventato 181 di cilindrata.
Superava i 120 km/h.
Lui si divertiva come un matto.
Ma io, non ho mai avuto il coraggio di guidarlo.
Doveva sempre aspettarmi...ma andava bene lo stesso.
Continuano a passare gli anni...
Iniziarono i mitici anni dei 125...
aprilia futura, honda nsr, cagiva mito e altre.
Ma il mio amico del gilera cba, fece di meglio...
Era più grande di tutti.
Passo ad una meravigliosa fzr 600...modificata....
E chi se lo scorda più!
Come al solito da zavorrino, e senza casco (che incoscenza)...la provai.
Non dimenticherò mai quelle emozioni.
Indescrivibili, paura e voglia di correre...ma quel momento mi segno alla grande.
Segno quello che sarebbe stato il mio essere motociclista,
Gli anni continuarono a passare, e addirittura salii su una harley 883, più volte....e alcune davvero rumorose, e ricordo ancora i vecchietti che ci mandavano a quel paese.
Ma il mio fidato destriero era sempre con me.
Finalmente arrivò un giorno, il primo modesto lavoro.
Ero diventato impiegato di un'impresa di servizi, di pulizie....e guadagnavo 300.000 lire al mese in nero.
Indovinate cosa feci?
Mi recai dallo stesso concessionario dove fu comprato il mio malaguty new dribbling.
Ea diventato il più grande concessionario e forse l'unico concessionario ducati della provincia di Caserta.
Era appena uscito il monster...quello dark.
Un sogno. Non avevo il patentino...e non avrei mai potuto comprarlo.
Lì in un attimo, la mia mente vagò....vagò talmente tanto che viaggiavo per strade solitarie in giro per il mondo a cavallo di quel "mostro".
Era il periodo della monster, se ne trovavano tantissime in giro, ma era anche il periodo della hornet.
Ma dovetti ancora una volta ripiegare su un "mezzo" 50cc
Era una vespa, ma non quelle che avevano le marce.
Era quella nuova, era il 1999.
Molte volte in passato avevo guidato le vespe a marce.
Ricordo, la vespa "rush", la cosa e altre.
Ma io appena la vidi, la compai.
Una vespa "scooter", ancora una volta a presa diretta! Niente marce.
Era quasi nuova, aveva 2800 km, lo ricordo ancora oggi.
Era gialla...soprannominata da me giallo-banana, ma in realtà il vero nome di quel colore era alabastro.
Quel giorno lo ricordo benissimo ancora oggi.
La comprai a rate, 100.000 al mese.
Andai a ritirarla dopo qualche giorno...
Messa in moto elettrica, o meglio detto starter, e poi aveva anche il pedale della messa in moto come le vecchie vespe e come il mio fidato motorino.
Aveva ancora il "fermo".
Ma chiesi di poterlo togliere.
Non vi dico.
Per prima cosa, andava a benzina, quindi niente più miscela... e poi meraviglia delle meraviglie, andava oltre i 70 km/h!
Non potevo crederci. Aveva il conta km, il tachimetro...la lancetta della benzina, la spia della riserva, batteria..e altro.
Mancava però la ruota di scorta, ma a me non interessava.
Ero molto felice, ero passato da un motorino da sfigati ad una vespa per fighetti!
Che comoda che era. Che bel ronzio che aveva.
E quel bel ronzio mi ha accompagnato per molti anni.
Purtroppo, anche io sono cresciuto, e la vita, le distanze, mi hanno portato per tanti anni lontano da lei.
Passarono molti anni, forse otto, e ad un certo punto mi venne la voglia di farmela mandare qui a casa.
Voi non ci crederete, da quel momento inizio, o meglio si risvegliò la vecchia passione, o meglio quella passione che ho sempre cercato, ma non ho potuto mai assecondare.
Inizio il grande trambusto.
Permutai subito la vespa con uno scooterone e già lì il passo fu enorme.
Finalmente fui costretto a prendere il patentino.
Ma lo scooterone durò poco.
Arrivo il momento....arrivò una grossa emozione.
Ce l'ho ancora stampata nella mente....quella gomma posteriore, che ooggi direi, un 180!
Era una kawasaky....girata e parcheggiata posteriormente in una concessionaria.
Decisi di vendere lo scooterone, ma l'unico che lo prese in permuta fu un tipo, ovvero il nuovo proprietario della concessionaria honda di Biella.
Indovinate per cosa? per una bellissima honda hornet.
Non fu un caso la scelta di quella moto.
Mi venne in mente anni addietro, quelli della mia adolescenza, quando usci la prima hornet, e il primo monter.
Io la hornet del 2008 non l'avevo mai vista, ne sapevo guidarla.
Ma la presi lo stesso. La scelsi nera, ma arrivò bianca, colore che mi ha segnato per la scelta delle altre moto da me possedute.
Che strano, fu quel giorno!
Pioveva, ma io volevo portarmi la hornet a tutti i costi a casa.
C'era però il problema che non sapevo guidarla.
Ma ci provai lo stesso.
In ogni rotonda, si spegneva, proprio non voleva saperne di andare, ma pian piano, lentamente arrivai a casa.
Praticamente 4 o 5 km di strada.
Il mio sogno era realizzato.
Una vera moto, una moto da grandi, o una grande moto era nel mio garage.
Da quel momento, però, ho avuto sempre un grosso timore, che purtroppo me lo sono portato dietro fino ad oggi.
E' vero sono cresciuto, sono padre, ma sono anche figlio, e dalla hornet in avanti, non ho mai avuto il coraggio di dire ai miei genitori che finalmente anche io avevo una vera moto.
Loro hanno sempre avuto paura, e per questo ho evitato di parlargliene.
Ho fatto un grosso errore, ho sbagliato.
E questo errore mi ha portato più volte a fare delle cavolate, a comprare e rivendere moto.
Ho cercato di immaginare la loro faccia di quando avessero saputo della mia "doppia" vita.
Ma io ho sempre cercato di fare finta di niente, ormai so che dovevo soprattutto dare conto alla mia metà, mia moglie, la quale odia le moto, ma non mi vieta di andarci.
Fino ad oggi ho vissuto in questo modo, ma so che tra qualche mese tutto verrà a galla, e sto cercando di non pensarci.
Dal 2008, dalla hornet in poi, ho conosciuto molti amici, mi hanno insegnato tanto, ho insegnato tanto.
Ho sempre cercato di trasmettere la mia voglia di essere l'amico fidato, ma non sempre ci sono riuscito.
I primi raduni...le prime uscite con il forum di hornet.it
Le prima curve, le prime tirate a 200 km/h.
Passano ancora gli anni, la mia famiglia aumenta, ma aumenta anche la mia voglia di riscattare il mio passato.
Da quel motorino da sfigati, che mi ha accompagnato per anni e che poi ho saputo tempo fa che mio papà diede ad uno che raccoglieva ferro vecchio, ho cambiato molte moto.
Forse quella mia giovinezza, quella mia adolescenza, non mi ha ancora fatto capire quale'è quella giusta per me.
Il cbr600, una harley 883, come quella del mio carissimo amico, ma più moderna, un transalp, come quella dell'altro mio amico di anni fa, ma sempre nuova e moderna, ma niente....non ho ancora trovato pace.
Anche una bella hornet degli anni passati...una del 99, ma ancora nulla...
E poi...una bellissima ducati, una supersport del 92... di qualche anno dopo di quando andai a scegliere il motorino.
La ricordo...era li esposta insieme alle altre moto, assieme al monster dark, ma quelle assolutamente sapevo che non avrei mai potuto permettermi di comprarle.
Eppure adesso una di quelle è nel mio garage.
Eppure quella moto, domani mi avrebbe dovuto accompagnare fino a Roma.
Era contento, ma anche un pò spaventato per via dell'età.
Non so, e non lo saprò mai si veramente ci sarebbe arrivata a Roma, ma sicuramente sarei ritornato ragazzino per tre lunghi giorni.
Avrei realizzato i miei vecchi sogni nella concessionaria, ma purtroppo dovrò rimandarli.
Il mio sogno si è spezzato ancora una volta.
Oggi pomeriggio, la moto non è partita.
Il motorino di avviamento non ha voluto saperne di funzionare.
La mia avventura è saltata. I miei sogni arretrati, sono rimandati.
Questa è la mia storia, questa è la mia vita, questa è la mia passione, voi siete i miei amici.
Scusate se mi sono dilungato e se non correggerò nulla, ma è tardi e non ce la faccio a rileggere tutto.
Scusate per gli errori di ortografia, e per quelle lettere saltate in qualche parola.
Ma questa storia è vera, è la mia scritta in poco tempo, scritta con il cuore, facendovi partecipi dei miei sogni, delle mie avventure mai accadute.
Grazie amici miei.
Grazie a tutti di sopportarmi.
Buon raduno 2011.
Packy76
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