« il: 25 05 2010, 13:02:55 »
Qui di seguito vi posto il link ad una pagina di gazzetta.it con un'intervista a Corrado Capelli, presidente dell’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori (ANCMA), che parla di sicurezza per gli utilizzatori della due ruote nell'ambito della campagna Occhio alla Moto (
www.occhioallamoto.it).
MILANO, 25 maggio 2010 - Prevenire è meglio che curare, specie nel campo degli incidenti stradali che coinvolgono le due ruote, in crescita malgrado i propositi dei governi europei. Un fenomeno non sfuggito all’Ancma (l’associazione nazionale ciclo moto accessori) che per cercare di invertire la tendenza ha lanciato recentemente la campagna Occhio alla Moto (www.occhioallamoto.it). Ne spiega il senso il presidente Corrado Capelli, in carica dal giugno dell’anno scorso
- In Italia qual è il livello di sicurezza per gli utilizzatori delle due ruote?
"Bisogna distinguere. Dal punto di vista dei veicoli la sicurezza ha fatto passi da gigante: l’elettronica consente di controllare il mezzo anche in situazioni di emergenza e persino i sistemi meccanici, come gli impianti frenanti e le sospensioni, sono molto progrediti. Se invece consideriamo i dati, le cose stanno diversamente: il 30 per cento delle vittime sulla strada (1.461 su 4.731, dato Istat 2008) sono utenti delle due ruote a motore, ma mentre i ciclomotori hanno già raggiunto l’obiettivo europeo del dimezzamento delle vittime, le moto hanno fatto registrare, a partire dal 2000, un aumento del 40 per cento anche a causa di un parco circolante cresciuto di più del 70 per cento".
- Cosa si sta facendo per migliorare la situazione?
"L’industria continua a lavorare per migliorare la sicurezza attiva e passiva ma è lo Stato che deve dettare le regole: in questo senso la proposta di legge sulla sicurezza stradale in discussione alla Camera dei Deputati rappresenta uno strumento di grandissima importanza. Il provvedimento ha finalmente messo al bando i caschi Dgmche potevano ancora essere utilizzati per i ciclomotori e ha introdotto l’obbligo di un esame pratico per il patentino ".
- E ora c’è anche la vostra campagna.
"È forse la prima volta che in Italia una campagna di sensibilizzazione si occupa della visibilità di chi va su due ruote. Un problema non di poco conto, se si considera che una delle più diffuse cause umane alla base degli incidenti è la mancata percezione del motociclista da parte del conducente di un’auto. A conferma di ciò, gli automobilisti con esperienza di guida anche sulle moto hanno meno difficoltà a percepire la presenza sulla strada dei motociclisti rispetto a chi non ha mai guidato una due ruote ".
- Quali comportamenti virtuosi suggerite agli utenti di moto?
"Partire sempre dal presupposto che non ti abbiano visto. In più ricordarsi che il veicolo con le migliori tecnologie e l’abbigliamento protettivo più aggiornato non possono nulla contro velocità eccessiva ed imprudenza. Infine non sorpassare a destra".
- E per gli automobilisti, quale consiglio si sente di dare?
"Ricordarsi che in strada ci sono anche utenti più esposti al rischio di farsi male. Oltre alla freccia, dare sempre un’occhiata prima di cambiare direzione e, soprattutto, prima di aprire la portiera a veicolo fermo. E poi usare gli specchietti retrovisori ".
- Il vostro obiettivo?
"Quello di migliorare il rapporto tra automobilisti e motociclisti o scooteristi, sensibilizzando entrambi su prudenza e senso di responsabilità. Così che la guida delle due ruote produca soltanto vantaggi, come i tempi di percorrenza dimezzati, i costi di gestione contenuti e la facilità di parcheggio. Ma soprattutto che l’uso responsabile aiuti a valorizzare il senso di libertà che dà una moto o uno scooter e che sono incomparabili con le sensazioni che vengono da un’automobile ".
Giovanni Cortinovis
_perfido_
Linkback: https://www.hornet.it/b18_seo/t15881_automobilisti-occhio-moto/
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io nn sono cattivo, sono... _perfido_!!!
Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica e di aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare!!!