ragazzi, fa caldo e specialmente dove il sole batte forte la gente dà fuori di testa!
volevo inserirlo nella sezione CDS; ancora non ho capito se fa più ridere o piangere...
DAL CORRIERE DELLA SERA
Gli sospesero la patente perché gay
Ministeri devono pagare 100mila euro
Il caso del 27enne che l’ufficio della motorizzazione civile di Catania nel 2001 dichiarò affetto da squilibri psicofisici
ROMA - I ministri pro tempore delle Infrastrutture e Trasporti e della Difesa dovranno versare la somma di 100mila euro, e sostenere le spese processuali pari a circa 11mila euro, a titolo di risarcimento del danno morale a Danilo Giuffrida, il 27enne per il quale l’ufficio della motorizzazione civile di Catania nel 2001 avviò l’iter di revisione della patente di guida a causa di supposti squilibri psicofisici dopo che alla visita di leva all’ospedale militare di Augusta dichiarò di essere omosessuale.
LA SENTENZA - A deciderlo è stato venerdì il presidente della quinta sezione civile del Tribunale di Catania, Ezio Cannata Baratta. Giuffrida fu esonerato dal servizio di leva per «disturbi della identità sessuale» e la motorizzazione, dopo una comunicazione dell’ospedale militare da cui risultava che il giovane «non era in possesso dei requisiti di idoneità psicofisica legalmente richiesti per la condotta di automezzi», dispose la revisione della patente di guida «mediante un nuovo esame di idoneità psicofisica». Giuffrida aveva presentato ricorso, difeso dall’avvocato Giuseppe Lipera, al Tar di Catania che, «poiché l’omosessualità non rientra nella categoria di malattia psichica», aveva già sospeso il provvedimento preso dalla motorizzazione «anche tenendo conto del grave pregiudizio morale che da esso consegue». I legali poi avevano presentato ai ministeri della Difesa e dei Trasporti, una richiesta di risarcimento di 500mila euro per danni morali e, in primo grado, ne hanno ottenuti 100mila. I ministeri dovranno pagare anche agli interessi legali dalla data della sentenza e, in solido, le spese processuali.
GIUFFRIDA - «È un passo avanti per i diritti civili perché penso che da oggi quello che è accaduto a me non potrà accadere più». Lo afferma Danilo Giuffrida, il giovane 26enne di Catania, al quale era stata sospesa la patente per un presunto «disturbo dell'identità sessuale» dopo che aveva rivelato alla visita di leva di essere omosessuale. «Mi sono sentito diverso - aggiunge - soltanto in quel periodo. Sono stati loro a farmi sentire diverso, mentre io non mi sono mai sentito differente dall'altra gente. E invece in questo caso loro mi hanno fatto proprio sentire come un diverso. Però da questa sentenza vedo che non è cosi: sono loro i diversi».
IL LEGALE - «Noi ci aspettiamo come riparazione un atto di scuse dallo Stato. Il premier ora è Silvio Berlusconi e tocca a Berlusconi, ci fossero stati Prodi o Veltroni sarebbe toccato a loro» Così si è espresso Giuseppe Lipera, legale di Giuffrida.
Linkback: https://www.hornet.it/b18_seo/t1424_seo/