In questo periodo stò cercando di farmi una piccola cultura sui furti moto e auto( tecniche, sistemi o attrezzi utilizzati, miglior antifurto ecc.) e ne ho scoperte davvero di tutti i colori (ma che per ovvi motivi nn posso raccontarvi)
Pensate che ogni anno vengono rubati circa 350.000 mezzi e circa 100.000 riguardano moto e scooter.
Quasi sempre il furto è finalizzato al riciclaggio dei pezzi che vengono smontati e rivenduti.
Cercando di capire quale potesse essere un buon antifurto ho letto che una delle migliori armi contro i furti è la marchiatura del veicolo. In pratica tutti i principali componenti della moto vengono segnati indelebilmente, anche con sistemi elettronici, rendendoli, di fatto, inutilizzabili per un eventuale riciclo.
L’azienda leader nel settore della marcatura è Datatag, nata nel ’91 in Inghilterra per volontà della Yamaha e della Metropolitan Police di Londra. Oggi Datatag è controllata dal gruppo giapponese Mitsui & Co, ed è presente in Irlanda, in Belgio, in Olanda, in Spagna, nelle Bermuda e in Italia oltre che in Gran Bretagna. A 15 anni dalla sua nascita, il sistema Datatag si è evoluto e diffuso, soprattutto nel Regno Unito, dove è adottato da oltre il 33% delle moto vendute, con un calo documentato dei furti dell’80%. Inoltre i pezzi marcati indelebilmente, una volta recuperati e riconosciuti possono essere restituiti al legittimo proprietario. In tema di statistiche spicca il fenomeno delle Bermuda, dove l’adozione sul 100% del parco circolante, ha fatto crollare in sei mesi i furti da 543 a 3 ogni mille moto! Le isole caraibiche detenevano qualche record negativo dal punto di vista dei furti, perché la distanza dalla terraferma fa lievitare i costi di trasporto dei ricambi, incentivando il mercato “parallelo”.
Il funzionamento del Datatag è relativamente semplice. Il kit moto comprende 3 trasponder DAT 300, per telaio e ruote, e 1 trasponder DAT 100, per la sella. Tali componenti vanno inseriti e incollati all’interno delle parti meccaniche, in modo che non siano visibili e in modo che la loro rimozione danneggi irreparabilmente i pezzi marcati. Nella confezione sono compresi anche 750 “micropunti Datadot”, impossibili da rimuovere dalla moto e utili per contrassegnare tutti i componenti. E poi ci sono due adesivi non rimovibili, utili per avvisare il ladro che la moto è marcata in tutte le parti.
Marcate le moto, il cerchio si chiude con le forze di Polizia, che sono state dotate di speciali scanner che leggono i trasponder e sono in grado, in collegamento con una banca dati gestita dalla Datatag, di risalire immediatamente al proprietario e alla storia della moto.
Alla dotazione si aggiungono una lampada UV e un microscopio portatile, necessari per individuare e leggere i 750 Datadot e capire se sono tutti della stessa moto o se provengono da altri veicoli.
A questo punto è chiaro che lo scopo del Datatag, a parte individuare il proprietario dei componenti una volta che fossero rinvenuti, è quello di dissuadere il ladro dal furto. Proprio per questo sono già stati consegnati 206 scanner fra questure e Polizia Stradale; ma ne hanno anche le frontiere e le dogane, e ora iniziano a esserne dotate anche le Polizie municipali delle grandi città (Roma ne ha appena avuti due per la zona di Tor Bella Monaca).
Per raggiungere i risultati dell’Inghilterra, serve ora che i possessori di moto ambite dai ladri facciano marchiare la loro moto, anche perché così facendo potrebbero avere consistenti sconti dalle assicurazioni. Del resto, sempre nella Capitale, il concessionario di moto e scooter che installa il Datatag, lo offre a costo zero su tutti i mezzi nuovi venduti (senza sconto però sul costo del veicolo acquistato). Per quanto riguarda i costi, il Kit moto costa 210 euro, mentre quello per scooter, che ha trasponder di tipo differente, è venduto a 185, IVA e installazione comprese. L’elenco degli installatori è disponibile su Internet, sul sito
www.datatag.it. (leggetevi anche le F.A.Q.)
Linkback: https://www.hornet.it/b12_elettronica-modifiche-estetiche/t1191_valido-sistema-antifurto/