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Svago => MotoCaffè => Topic aperto da: _perfido_ - 01 06 2010, 12:18:19
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Ancora una volta dalle pagine di gazzetta.it un articolo che ci riguarda:
Chi usa la moto ogni giorno sa che le insidie non vengono solo dal comportamento proprio e altrui, ma anche dalle infrastrutture stradali. Secondo il Maids (Motorcycle Accidents in Depth Study), la più completa analisi degli incidenti sulle due ruote a motore, i fattori ambientali (meteo, traffico e infrastrutture) determinano il 7,75% degli incidenti e sono la concausa di un altro 14,6%.
cause — In realtà l’incidenza delle infrastrutture stradali è superiore: la causa di un terzo degli errori umani che producono incidenti va individuata nella temporanea ostruzione della visuale che impedisce di vedere il sopraggiungere della moto. L’esempio è quello delle intersezioni stradali e delle rotonde in cui abbondano piante non tagliate, cartelli pubblicitari e segnaletica verticale in eccesso. Un altro problema è rappresentato dalla cattiva manutenzione del manto stradale, malgrado lo stato italiano investa ogni anno non meno di 5 miliardi di e. Per l’Ania (Fondazione per la Sicurezza Stradale) sarebbero 250 i tratti di strada caratterizzati da buche o fondo stradale sconnesso all’origine di uno o più incidenti: nella casistica dei black point (punti neri) rientrano pure la segnaletica orizzontale con vernice non idrorepellente, scivolosa in caso di pioggia, e i dossi artificiali (dissuasori di velocità) non a norma, privi delle zebrature o non realizzati in materiale antisdrucciolevole. Pericoli Anche quando non causano l’incidente, gli ostacoli fissi determinano conseguenze importanti. Gli indiziati principali sono i guardrail da sempre concepiti per impedire l’uscita di strada di un’auto in caso di incidente, ma che spesso si trasformano in una micidiale ghigliottina per i motociclisti. Colpa della normativa europea di omologazione delle barriere stradali, la EN 1317, che non ha previsto una simulazione d’urto con il corpo del motociclista. A sostegno della campagna spagnola contro i «guardarrailes asesinos» (guardrail assassini) si è schierato anche Dani Pedrosa: vinto il GP Catalogna 2008 portò nel giro d’onore la bandiera con il logo creato da Rafael Pastor. La proposta spagnola chiede la protezione di montanti e lamiere dei guardrail con materiale plastico o una banda metallica continua.
migliorie — In Italia la campagna è capeggiata dall’Associazione Motociclisti Incolumi che nel proprio sito presenta varie proposte alternative. Fra queste figura anche il progetto della Margaritelli che ha ideato un guardrail in legno e lo ha già installato in Valle d’Aosta, all’Isola d’Elba e ad Abbadia San Salvatore (Siena). Dopo tante polemiche, lo scorso settembre l’Anas ha approvato la nuova barriera, ribattezzata Anas H2 Bordo Laterale – SM, dove SM sta per «Salva Motociclisti». Progettata dal Centro Sperimentale di Cesano della stessa Anas, è caratterizzata dalla lamiera deformabile a onda che evita l’impatto con i paletti di sostegno. L’installazione dovrebbe avvenire progressivamente sulla rete Anas, ma non può bastare per arrivare a un sistema stradale sicuro. Dice Michele Moretti, responsabile sicurezza stradale Ancma: «Le strade del futuro dovranno essere intuitive per chi le percorre e progettate in modo tale da perdonare gli errori».
Giovanni Cortinovis
_perfido_
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Beh almeno sembrerebbero darsi da fare per l'incolumità dei conducenti e motociclisti.
Speriamo bene anche perchè i vecchi guardrail non sono pericolosi, di più, e ne ho esperienza di un mio amico centauro anche lui.