Ok, ho trovato questo, molto interessante, poi basta, che oggi a Roma è festa di San Pietro e Paolo, e pure coi santi patroni me volete fa' lavora'?
INTERVISTA A FRANCESCO MAZZIOTTA,
Dirigente della Seconda Divisione della Direzione Generale
Sicurezza Stradale del Ministero Infrastrutture e Trasporti
Grazie all’interessamento e
alla collaborazione di Assosegnaletica,
per saperne di
più e capire la posizione istituzionale
abbiamo incontrato
l’Ing. Francesco Mazziotta,
Dirigente della Seconda
Divisione della Direzione Generale
Sicurezza Stradale del
Ministero.
“S&A”: Cosa possiamo dire
in merito alla realizzazione di
colorazioni del fondo stradale
negli attraversamenti pedonali
o ciclabili o nelle intersezioni?”.
“Francesco Mazziotta”: “In merito occorre premettere che non vi
sono allo stato Norme che impongano una particolare colorazione del
manto stradale, per quanto in Italia la quasi totalità delle strade destinate
al transito dei veicoli a motore abbiano pavimentazione in conglomerato
bituminoso, come noto di colore particolarmente scuro, tendente
al nero e con caratteristiche superficiali tali da garantire la migliore
aderenza delle ruote ai veicoli”.
“S&A”: “Nulla vieta però la realizzazione di un manto stradale di colore
diverso per evidenziare una specifica destinazione della stessa o
di corsie riservate, ad esempio intersezioni, aree pedonali e piste ciclabili?”.
“FM”: “No se la colorazione è eseguita in pasta nel conglomerato ed
è dimostrato che gli eventuali additivi non ne alterino le caratteristiche
fisiche e meccaniche, ovvero che si ottengano prestazioni comunque
paragonabili e durature nel tempo anche in relazione al colore.
Diverso è l’approccio se la colorazione del fondo stradale è localizzata
in corrispondenza dell’attraversamento pedonale e realizzata utilizzando
vernici: questo è un caso che rientra nella segnaletica stradale
orizzontale e, di conseguenza, tale pratica è vietata (in contrasto con
l’art. 137, commi 5 e 6 del Regolamento)”.
“S&A”: “A livello europeo cambia qualcosa?”.
“FM”: “Neppure la più recente Norma europea EN 1436, relativa alle
prestazioni su strada della segnaletica orizzontale, fa cenno a colori
diversi dal bianco e giallo. In ogni caso, altre motivazioni di natura
tecnica si possono formulare per dissuadere dal perseverare chi ha
già attuato provvedimenti similari. Nello specifico non è disponibile
una documentazione che dimostri l’efficienza di queste iniziative, né
in termini di sicurezza, né di durabilità nel tempo di caratteristiche
adeguate di aderenza al fondo stradale e del colore. Alcune sperimentazioni
che furono autorizzate hanno dato esito negativo e sono anche
pervenute delle segnalazioni che hanno confermato la bontà del nostro
orientamento soprattutto in termini di rischio per le due ruote. L’illusione
di guadagnare in visibilità per gli attraversamenti pedonali è
smentita dal fatto che un qualsiasi colore di fondo diverso dal grigio
scuro o dal nero del conglomerato bituminoso riduce il rapporto di contrasto
tra i colori e quindi anche la visibilità. Tra l’altro, la visibilità in
questi casi peggiora ulteriormente di notte, con la strada bagnata o in
condizioni meteo sfavorevoli. Infine gli attraversamenti pedonali non
regolati da semaforo sono individuabili e indicati con i segnali verticali
già prescritti dal Codice e pertanto non mi sembra siano necessari
altri accorgimenti”.
“S&A”: “Il problema della visibilità degli attraversamenti pedonali è
comunque molto sentito. Come si può intervenire?”.
“FM”: “Con il ricorso a materiali con prestazioni più elevate che richiedono
anche una manutenzione inferiore, secondo quanto stabilito
dalle Norme UNI-EN 1423, 1424, 1436, 1824, 1790, 12809. In ogni
caso sono impensabili deroghe locali. La segnaletica dev’essere anzi
uniformata il più possibile a livello nazionale e in futuro si auspica anche
in Europa”.
“S&A”: “Un altro tema è quello dei rialzamenti della piattaforma stradale,
in genere adottati dagli Enti proprietari delle strade come dispositivi
per rallentare la velocità. In quest’accezione possono essere ritenuti
dei segnali e che cosa si prevede al riguardo?”.
“FM”: “Non sono assimilabili ai dossi di rallentamento della velocità
che invece sono segnali complementari perché la loro geometria di
solito è diversa. I rialzamenti si configurano come una modifica del
profilo longitudinale delle strade interessate e non ci si può riferire
strettamente a Norme di segnaletica quanto a motivazioni tecniche,
di opportunità o necessità che l’Ente proprietario della strada può e
deve valutare. Naturalmente si richiede che non ostacolino la percorribilità
delle strada e consentano lo scavalcamento anche alle autovetture
con carenatura bassa. L’Ente proprietario è infatti responsabile
per eventuali inconvenienti o danneggiamenti procurati.
Troppo spesso i rialzi sono eseguiti senza uno studio adeguato della
geometria e dei materiali oltre che, in particolare, sul posizionamento.
Infine è da considerare che non si può disattendere la fluidità del traffico
e gli effetti che i rialzi provocano, ad esempio con l’aumento di sobbalzi
e vibrazioni per gli edifici circostanti e in termini di rumore, del ristagno
eventuale di acqua e neve in corrispondenza delle sopraelevazioni
e qualche possibile rallentamento alla circolazione non funzionale
(se ad esempio si trovano in prossimità delle sedi della Polizia o di
Istituzioni che operano anche in condizioni di emergenza)”.