allora, intanto diciamo che la discussione è molto interessante, anche se è piuttosto un gigantesco OT rispetto alla info di base, e quindi vediamo di restare IT. Ora valuto se cambiargli il titolo per renderla più fruibile.
Mi piace molto ragionare di questi argomenti, e quindi ora vi dico la mia opinione.
A) E' ovvio che la proposta di legge non passerà mai. Se passasse, sarà come se non ci fosse. Tuttavia non dimentichiamo che gli incidenti hanno costi sociali stratosferici. Ogni volta che uno di noi si gratta la gamba sull'asfalto perchè d'estate fa troppo caldo e mi metto i bermuda, ci tocca lavorare solo per pagargli le cure mediche. Questo lo sa anche un bambino, e quindi finisce qui.
B) Le protezioni sono essenziali. Nella mia esperienza, non solo di motociclista, ma di ex agente di polizia specializzato in sinistri, ex periziatore di assicurazioni e ora responsabile dell'educazione stradale nelle scuole, ho una serie di concetti chiari in testa, e quello chiave è questo: la gravità di un incidente non dipende strettamente dalla velocità a cui avviene.
Intanto ricordiamoci che se una collisione avviene mentre tu sei a 40 e il veicolo opponente è ai 50, la velocità del sinistro non è 40, ma la sommatoria dei vettori dà 90. Inoltre, quello che sappiamo sugli incidenti è che il pericolo non è dato dall'urto e basta, ma soprattutto da quello che accade dal momento in cui sei in volo al momento in cui sei fermo a terra. Lo spigolo del cassonetto che è stato spostato in mezzo alla strada, le ruote del camion che ti passa a fianco, il guard rail, sono tutti lì in fremente attesa per rovinarti la vita. In questi casi, le protezioni cambiano in modo drastico il tuo futuro. Ho fatto un incidente a 40 all'ora, di una banalità sconcertante. Ho ancora la mano attaccata all'avambraccio perchè avevo i guanti tecnici.
C) L'incidente non ti aspetta sulle superstrade, a 190, nel misto stretto, quando tiri con l'R1. L'incidente ti aspetta sul vialetto di casa, mentre fai inversione in una strada deserta; e non ti guarda proprio in faccia. Non è che dice "siccome sta andando a prendere un gelato a pochi chilometri da casa sua, lasciamolo in pace".
A nessuno piace che gli si impongano dei doveri. Beh, penso che parlare con un ragazzo che sta sulla sedia a rotelle perchè non ha messo il paraschiena per andare all'università, taglierebbe la testa al toro.
Basterebbe chiedergli: "Se quel giorno ti avessero obbligato a metterlo, ti roderebbe così tanto adesso? Sentiresti la tua libertà così ferita?"
D) TUTTAVIA. E' tipico degli stati molto sofisticati, che tendono ad assumere molte deleghe dai cittadini, il controllo della popolazione attraverso la legiferazione. E' stato tipico, in primis, degli stati fascisti. Il cittadino lascia fette sempre più ampie della propria libertà in mano allo stato, in cambio di sicurezza, essenzialmente. Quello che fa lo stato è mandare fuori una quantità abnorme di leggi per cercare di controllare e prevenire ogni atto potenzialmente dannoso. Quindi, in effetti, sto solo andando a prendere un gelato sotto casa, e mi ritrovo con 200 euro di multa perchè a ferragosto non ho la giacca di pelle. Su questo è interessante dibattere. Ma, non parliamo troppo male dell'Italia, gente. Guardate e meditate su come ha reagito l'America ad attentati clamorosi ma circoscritti; pensate ai controlli alla dogana, alle privazioni di libertà, ai controlli ossessivi, alle violazioni di privacy, alle leggi sulla pubblica sicurezza. Almeno, metterti un buon casco salva la vita.
La domanda è: togliermi le mutande al check in, mi salva la vita?