mah, la risposta a questa domanda è semplice: SI, LE PAGANO.
il modo e gli aspetti pratici sono invece tutti da spiegare.
se il vigile ferma uno con una targa straniera che ha appena commesso
un'infrazione, deve immediatamente contestargliela e fargli la famosa
CONCILIATA; cioè deve obbligarlo a pagare immediatamente la sanzione
nella misura ridotta pena il fermo amministrativo del veicolo.
se la targa viene presa al volo, la sanzione viene notificata, secondo la legge e le norme
vigenti nel nostro paese, alla residenza del trasgressore (leggi parigi, bruxelles, tirana
e vattelapesca); il quale deve pagare la sanzione secondo le modalità proposte nel verbale pena... PENA? e qui viene il punto. è ovvio che le agenzie di riscossione non possono per ragioni di extraterritorialità avventurarsi fuori dai confini; non ci sono rapporti di reciprocità per le sanzioni amministrative tra i vari paesi (cioè, se tu non paghi la luce in francia e poi ti trasferisci a milano non è che l'ufficiale giudiziario italiano
agisce per conto della comunità francese); per cui se non paghi in teoria vieni inserito in un database che dovrebbe permettere l'individuazione del trasgressore qualora torni sul suolo italiano. in pratica però non succede nulla.
leggi il seguente articolo:
In mancanza di dati ufficiali sullo stile di guida dei clandestini venuti dall’Est, sarebbero gli statunitensi gli stranieri più indisciplinati al volante in città. Clamoroso. In 2814 nel 2005 hanno infranto le regole del codice stradale, ma solamente in 53 hanno pagato il debito: in pratica gli Usa devono al Campidoglio 187mila euro in multe non pagate. Detta così potrebbe sembrare una notizia da dare in pasto a sinistra: hai capito ’sti americani, vengono qui e fanno come gli pare, magari parcheggiano dove vogliono e non si fermano col rosso. La proverbiale educazione civica anglosassone...
A ben guardare, però, di trappolone si tratta e una scusante gli amici americani ce l’avrebbero. Secondo i dati del Campidoglio questi non avrebbero infatti mai parcheggiato sulle strisce pedonali o in tripla fila. E neanche sullo scivolo riservato agli handicappati, odiosa usanza locale. No, la stragrande maggioranza (il 97 per cento del totale) ha infranto il mai troppo reclamizzato (nelle guide turistiche) divieto di accedere alla Ztl. Davvero un peccato veniale dato che a un turista (soprattutto americano) non si chiede altro che spendere i suoi soldi e rinsanguare l’anemica economia capitolina. E dove se non in centro storico, zona di shopping, musei, ristoranti e aree archeologiche? Bell’accoglienza, davvero.
Meglio di loro (ma è sempre lo stesso discorso) hanno fatto i francesi: 1532 infrazioni e 68 pagamenti. I cugini d’oltralpe devono 98mila euro al Comune di Roma. Andiamo avanti. Spagna: 1469 multe, solo un pagamento per un debito di 99mila euro. Più diligenti di francesi e spagnoli, sono stati gli inglesi: 909 verbali notificati e 63 pagamenti conclusi. Seguono tedeschi (561 violazioni e 36 pagamenti), israeliani (526 violazioni e nessun pagamento), brasiliani (491 violazioni), argentini (305), greci (283), belgi (279), russi (265). Fine della lista. Dei romeni non si ha traccia: ma non erano calati in massa? Tutti comunque incappati nel simpatico aggeggio elettronico che si allarga inesorabile di anno in anno. Questi, insomma, i dati resi noti all’inizio della settimana scorsa dall’ufficio contravvenzioni del Campidoglio relativi al 2005 accertati e notificati all’estero per le infrazioni compiute nella capitale. Riepilogando, a Roma, complessivamente, sono state accertate a turisti stranieri e notificate all’estero la bellezza di 12.955 violazioni al codice della strada. Ma solamente 431 sono stati i pagamenti. In totale, i turisti stranieri devono alle casse comunali per l’anno 2005 la cifra di 845.556 euro.