hai ragione larry...il motore anche se equale su tutte le moto(anche se questo non è perfettamente esatto,in quanto causa lavorazioni,scarti,tolleranze...potrebbe esserci differenza tra un motore ed un'altro)...dobbiamo anche mettere in conto la differenza "climatica".....ovvio se X abita a Palermo,ed Y ad Helsinki...una differenza cè..una differenza comunque prevista anche in fase di progetto...e descritta anche sul manuale di uso e manutenzione nel capitolo "olio motore"..e per questo la diversa gradazione deglio oli ci viene incontro...
Bravo Trex, emerge un altro concetto fondamentale e molto tecnico. Tutti i motori vengono prodotti con processi ripetitivi industriali, ma le tolleranze variano da un motore all’altro!
Perché?
Perché un utensile, una mola, un qualsiasi aggeggio che si trova su una macchina operatrice è soggetto ad una usura, ad una vibrazione; significa che se tu devi realizzare un foro da 12 mm con un tolleranza di + 0,10 e – 0,10, avrai o potrai avere una serie di pezzi che partono dalla quota nominale che è di 12 mm e poi man mano scendi fino la limite minimo o massimo di tolleranza (a seconda se sono alberi o fori,mozzi o piani lavorati)…significa che potrai avere dei pezzi che sono da 12,01, 12,02, 12,05,12,07 e 12,1…che è il limite massimo ammesso di tolleranza.
Chiaramente questo “bouquet” di giuochi e limiti di tolleranza non sono dannosi per un motore, non fanno la differenza di longevità o di qualità, ma la somma di tutti i componenti fanno “le caratteristiche” tecniche, il capitolato del motore….le cosiddette specifiche tecniche
Ad esempio (da manuale)
Giuoco laterale biella dell’HORNET : Standard 0,15-0,30 ;Limite di servizio 0,35;
oppure: Canna cilindro (specifica tecnica) 67,000-67,015, limite di tolleranza 67,10.
Cosa voglio dire.
Che se hai un motore con 4 canne (cilindro…non altre canne) di cui una a 67,000, una a 67,008, una a 67,010 ed una a 67,015, hai un motore con quattro cilindri diversi, ma tutti e quattro in tolleranza.
All’ultimo cilindro, quello da 67,015, restano 0,085 di vita per arrivare al limite di servizio, cioè per arrivare a 67,10 e quindi definirsi a fine del ciclo di vita.
ATTENZIONE: IL COMPITO DELL'OLIO E' QUELLO DI RITARDARE IL PIU POSSIBILE CHE QUESTI 0,085 mm SI PRESENTINO COME FINE CICLO DI VITA E CHE IL MOTORE SIA di conseguenza USURATO...ricordate...usura vuol dire fine del motore...l'antiusura è l'olio, poi intervegono altri fattori, tirate a freddo, stile di guida e compgania bella, ma parliamo di condizioni normali.
Poi se sarà anche solo un cilindro il primo a "morire"...che fa che gli altri 3 sono vigorosi o in compresione ideale? Il motore necessita di tutti e quattro.
E' pur vero, per non farvi spaventare che le case motoristiche leggono il diametro cilindro (alesaggio) con macchinari specifici e vi adattano gli stantuffi o pistoni, come preferite, con "grano salis", con giudizio tecnico, cioè facendo delle scelte di tolleranze e giuochi "ridotti" in modo da avere uniformità di specifica...laddove possibile e laddove si abbia un processo industriale affidabile e sottocontrollo.
Dico questo perchè altrimenti potrebbe venirvi la sindrome da BUCO...ops da "cilindro" largo...state tranquilliTutte queste differenze di giuochi (impercettibili all’occhio umano, anche se un esperto, il limite di 0,085 (85 micron o 8 centesimi e mezzo se vi piace) può rilevarlo,sono valori che si rilevano solo con strumenti adatti, quindi il meccanico improvvisato che con le mani muove gli stantuffi al punto morto superiore, stantuffi in posizione alta, emanando sentenze, lo può fare solo se parliamo di caverne, e non di usure moderate…quindi diffidate!) che tra il minimo ed il massimo fanno una “sorta” di pareti ed interspazi di funzionamento, vanno colmati e sigillati, nonché equilibrati, con l’olio motore.
BRAVI, la scelta dell’olio motore dipende anche da quelle che sono e quali sono le tolleranze “realizzabili” all’interno di un motore.
Se non riesci a lavorare in tolleranza stretta, devi mettere un olio che colma i vuoti, altrimenti i giuochi sono eccessivi.
Va da se che l’olio viene scelto anche in funzione delle capacità industriali di un sistema di macchine operatrici, tolleranze e ripetibilità delle quote affidabilità delle linee di lavorazione.
Questo è un fattore tecnico.
LA TEMPERATURA ESTERNA:
Dalla genesi dei lubrificanti, emerge che siamo partiti dai monogradi (unica gradazione, viscosità a caldo) ai multigradi.
L’olio negli anni si è trasformato da un lubrificante ad un fluido tecnico.
Qui mi dedicherò in un altro e spero (per Voi) ultimo post.
Si parlava…badate bene…ai tempi dei motori di 30 anni fa….anni in cui c’erano i radiatori a termosifone per lo più con acqua…l’antigelo è una innovazione recente (anche se parliamo di anni, non sono molti rispetto ai tempi di innovazione), c’era scarsa conoscenza dei lubrificanti, c’era scarsa conoscenza di marchi, ecc, l’olio veniva “sintetizzato” come un lubrificante stagionale, multistagionale,ecc.
In sostanza si “doveva far capire” al mondo i numeri SAE e far capire che olio montare sulla propria vettura
Temperatura minima e massima “climatica” ambiente era la sintesi “POPOLARE” di condivisone tecnica. Rappresentava l’incremento od il decremento alla temperatura di funzionamento del motore.
Gli oli veramente erano solo lubrificanti a quei tempi…i tempi delle rettifiche piene di motori da rifare, da sistemare, i tempi in cui si parlava di vita massima di un motore di 90.000-100.000 km e quando una macchina aveva 50.000 km si diceva : Ha mezzo motore ancora buono!
Oggi una mercedes con 160.000 km la paghi a quotazione!
Tempi in cui la guarnizione della testata era quasi una prassi averla ri-fatta a 40.000 km.
Le gradazioni, che nascondevano tutte le innovazioni tecniche di un olio (Il Sint 2000 dell’Agip è un capostipite dell’evoluzione dei lubrificanti, Castrol vendeva il GTX3 e il C888, senza manco scrivere le specifiche…diceva solo questo và sul benzina, questo và sul diesel)
L’argomento temperatura esterna và approfondito ed aggiornato, bisogna davvero dedicargli un capitolo a parte….e speriamo di farcela!