Premetto che non sarò tecnico e docente nel mio parlare...non sarò ai livelli del mitico TREX...ma mi esprimo nel mio gergo popolare di manovale dell'ingegneria....
Scusate, ma Trex coi cani e trattori, io, invece impelagato nel turno di notte e gli impegni del figlio che si è avviato all'università, mi sono perso questo post...cerco di intervenire per quanto mi è possibile, a dire la mia.
Innanzitutto, parlare di motori "incamiciati" è ormai storia un po' passata; le moderne tecniche di mettallurgia hanno talmente permesso miglioramenti delle leghe (spesso parliamo di leghe ferro-carbonio, quindi ghisa) che il basamento, in cui sono ricavate le canne cilindro, sono ormai integrali, e cioè ricavate all'interno della fusione stessa.
L'incamiciamento (che era la tecnica di piantaggio della canna nel basamento) è una tecnica che va scomparendo, e mi spiego:
Un basamento, per poter "opsitare" le canne cilindro, doveva essere lavorato in una prima fase per poter ospitare queste benedette canne.
Si doveva procedere ad una serie di lavorazioni fino ad una finitura; poi si piantava la canna, in quota grezza e a sua volta questa andava lavorata fino alla quota di proggettazione (alesaggio nominale)!
Era una tecnica necessaria perchè le leghe della ghisa erano talmente instabili, iregolari, ecc, che un motore fatto con canne integrali (quindi non piantate) presentava una instabilità termica) leggi diltazioni incontrollate) tali da pregiudicare il funzionamento del motore...diametri alesaggio instabili...consumi olio...reticolo della lubrificazione (smergliatura intrappola-olio)..instabile!
Caduta di compressione-efficacia del motore a pochi (relativi) km....dai 40.000-50.000 in poi!
Piantare le canne era in sostanza, un operazione di inserimento di lega-metallo super-controllato e stabile, in un basamento...instabile...diciamo così, una operazione di chirurgia metallurrgica!
Questo permetteva di avere un "basamento grossolano (inteso come supporto del motore) e 4 canne eccellenti. Era una vera operazione chirurgica!
Era una tecnica buona ma presentava anche i suoi problemi; una canna col tempo acquisiva giuoco nella sua sede, le diltazioni termiche erano diverse, le lavorazioni molto dispendiose, ecc,ecc!
Il piantaggio si effettuava secondo una legge fisica, quella della diltazione termica e precisamente, si riscaldava il basamento, quindi diametri al massimo, poi si raffreddavano le canne quindi diametri al minimo e si piantavano allo stato fisizo/chimico descritto.
Man mano ritornavano alla temperatura ambiente avveniva l'interferenza poichè i diametri nominali, raffreddati e riscaldati, tornavano all'origine!
Però...capire il comportamento a caldo era cosa difficile...bastava uno schock termico incontrollato che le canne...come i denti traballanti...vibrassero nella loro sede (parlo di nano-micron) fino a diventare 4 complessi autonomi all'interno del motore...e come i denti allentati...o cadevano o vibravano fino a divenire fonte di dolore ed inaffidabili!
Era fondamentale rilevare la rugosità del piano canna (quella nel basamento) perchè le creste della lavorazione del piano, potevano, una volta abbattute per piantaggio, allentare la tenuta delle canne!
Insomma era come abbassare le creste di una vite per schiacciamento...alla fine il diametro interno della sede canna...variava per compressione delle creste di lavorazione.
Una canna piantata, col tempo poteva essere un problema nella sua teuta all'interno di un motore!
Occhio...tutti le vedono a freddo e pensano che sono ben solide nel basamento...ma a caldo la storia è diversa.
Concetto un po' difficilotto...ma va menzionato!
Per i motori in alluminio...la storia è diversa!
Spesso parliamo di canne più dure, derivate da leghe speciali e i nitrurati dell'alluminio presentano cartteristiche di durezza vicino a quelle del diamante...le canne in alluminio possono essere più dure di quelle della ghisa...ed i moderni propulsori (Volkswagen, Toyota,ecc) sfruttano questa lega per produrre motori!