Ti rispondo non tanto per darti consigli ma solo per condividere l'esperienza che ho avuto e ancora ho, con la mia piccola. Il tutto è partito male, poco usata fin dall'inizio per varie ed eventuali, poi un pirla inbesuito mi fa inversione ad u senza freccia ad un'incrocio dopo mezz'ora che andava a 30 Km all'ora in mezzo alla strada, io qualche abrasione la piccola rimessa a nuovo a spese dell'imbastito. Risalgo in sella con i dovuti timori del caso ma poco dopo ritorno quello di prima ed incomincio ad usarla sempre di più così che mi rendo conto che in alcuni frangenti la mia concentrazione non è più nel sentire la moto ma sulla strada e su come interpretarla, direi che il guidarla ha creato la "mappatura" delle mie sensazioni alle risposte della moto che dava in conseguenza alle mie azioni ( pinzo troppo lei affonda, prima dovevo capire cosa stava succedendo ora agisco prima giocando con freno motore e poi anticipando la pinzata così che la moto si scompone meno; apro il gas con troppo veemenza, lei prima si addormenta poi come dici tu esplode, prima mi spaventavo letteralmente come quei bimbi che sulle motorette elettriche tengono sempre aperto e stirano tutto quello che si para davanti
non avendo ancora imparato ad usare il freno o a mollare l'acceleratore, ora se a manopola a zero apro con delicatezza per poi spalancare, ecc...) quindi, come in tutte le cose nel loro continuo utilizzo, si crea inconsciamente un'abitudine alle reazioni che si ottengono agendo in una determinata maniera o nell'altra, questo porta durante la guida a spostare la concentrazione su di altre cose (nel tuo caso potrebbe essere quello di provare diverse posizioni di guida e capire se cambia in meglio o in peggio) in quanto oramai certi miei comportamenti avvengono in automatico.
Successivo incidente stavolta per colpa mia, 3 mesi fermo tanto che devo di nuovo imparare a camminare
e poi di nuovo in sella con altri km macinati anche se non con costanza. Insomma un rapporto travagliato tra l'altro sempre contraddistinto dall'assoluta mancanza di feeling con le gomme (michelin road) che mi hanno portato ad avere comportamenti molto prudenti nella guida soprattutto in piega, ma c'è da dire che ho risolto diversi problemi che mi facevano passare la voglia di moto: male agli avambracci, stringendo il serbatoio con le ginocchia le braccia non risultano più rigide e caricate di peso sulle manopole, specialmente in discesa, ma libere e morbide tanto da rendere la guida più reattiva ai miei movimenti sia del corpo che del manubrio; male ai polsi, ho regolato la posizione delle leve di frizione e freno: a moto ferma assumo la posizione di guida che di solito tengo con mani strette sulle manopole, ora alzo solo le braccia dritte davanti a me e tengo le mani lineari alle braccia, dopodichè faccio scendere le braccia sempre tenendo le mani dritte ed unite fino a toccare le manopole, se prima di queste tocchi le leve vuol dire che sono troppo alte e vanno abbassate; stanchezza da guida, a seconda della strada che devo fare o del tipo di ritmo che voglio tenere regolo il mono dietro tanto che a prendere il pane le buche quasi non si sentono invece tra i tornanti lei è bella rigida e stabile; mal di schiena, cerco di non tenermi troppo sotto al serbatoio ma mi sposto con il sedere più in fondo ed in più cerco di non incurvarmi così che avendo le braccia più libere i polsi non doloranti le chiappe più rilassate ed una postura più dritta le energie durano di più e la schiena non si fa sentire (un paraschiena a tracolla darebbe anche lui una grossa mano). Ultimo passaggio ma quello decisivo, il cambio delle gomme, pirelli corsa 3 bimescola; con tutto il bagaglio già acquisito ed i problemi risolti ho potuto finalmente vivere la moto come mezzo di divertimento e non solo di trasporto, premesso che ancora adesso sto cercando di scrollarmi di dosso le vecchie paure che le gomme precedenti mi hanno creato, ora finalmente la moto scende perchè spingo su manubrio e pedivelle e non per lo spostamento del corpo, l'entrata in curva è più veloce perchè la moto è meno scomposta in staccata e la direzione è prima larga per poi stringerla per chiudere la curva, se sono largo e lento apro delicatamente e spingo di più sul manubrio se sono largo e troppo veloce chiudo leggermente il gas e premo leggermente il freno dietro, ecc.... tutto questo oramai avviene in automatico e quello che rimane alla fine del giro in moto è solo la soddisfazione di averle fatto fare quello che volevo con l'assenza di stanchezza e di quell'ansia data dagli spaventi e dal continuo cercare di capire cosa succedeva, senza tener conto poi di tutto quello che comporta girare in strada tra pedoni veicoli asfalto traditore ed imprevisti di ogni genere. Insomma postura, tecnica, teoria e seguente pratica, impegno, costanza e km appena si può, hanno fatto cambiare colore alla mia piccola tanto che giusto oggi 90 km in compagnia dell'amico raven, 4 ore fuori da casa e dal caldo ritmo allegro e la strada giusta mi hanno fatto rientrare con la voglia di uscire ancora...immediatamente intendo
di conseguenza sorriso sulla faccia dovuto a soddisfazione stato di benessere dovuto all'adrenalina ancora in circolo ma soprattutto maggior sicurezza acquisita quindi fiducia e tranquillità. Tutte ste parole per dirti che ognuno di noi ha delle difficoltà, io per indole non ho mollato ho cercato sempre i miglioramenti ed ho interpretato le delusioni come necessarie per ottenere i primi, se dopo tutto questo non avessi ottenuto un minimo di soddisfazione di sicuro avrei cambiato moto, ma siccome sono testardo ed orgoglioso mi è andata bene e la mia piccola è ancora con me
.Auguri