Prefazione
Cari amici hornettari e non,
mi appresto a raccontarvi del mio primo vero viaggio in moto, fatto con un mezzo, la mia Hornet appunto, con il quale mai avrei pensato di fare un viaggio così. La cosa che più mi colpisce è che ho avuto in passato una Transalp, una F650 ed un TDM850, prese col preciso intento di viaggiarci, con cui ovviamente non ci ho mai viaggiato, escludendo qualche weekend. Compro una Hornet con l’idea di fare qualche uscita con gli amici al sabato, e invece il destino mi ha portato a farci una bella sgroppata, e, soprattutto, ad immaginare le prossime!
Il germe dell’idea del viaggio, è nato nella mente di un mio collega/amico durante questa primavera, il quale mi disse “per la settimana del mio compleanno (25 settembre), vorrei andare a vedere i castelli della Loira. Verresti?”. Il progetto iniziale prevedeva quattro e non più moto, ma durante l’estate due hanno rinunciato per diversi motivi, e siamo rimasti in due. Partiamo lo stesso? Certamente!!!!!
Viene quindi stesa una bozza del programma di viaggio dalla mia dolce metà (che non parteciperà al viaggio), per la durata di sette giorni, da lunedi 22 a domenica 28 settembre.
Il programma prevede di fare una tappa inizialmente a Lione all’andata e Grenoble al ritorno, con la possibilità di una breve visita a queste città, e di fare base a Tours per la visita della Valle della Loira vera e propria, che, visto il tempo limitato, sarà di soli tre giorni. Si potrebbe dire che sono pochi, ma risponderei che il bello di viaggiare in moto è che la vacanza inizia nel momento in cui accendi il motore!
Procedendo con la prenotazione tramite Booking, cancello Lione che mi porterebbe a fare un primo tratto troppo lungo (circa 730 km) e scelgo Grenoble anche per l’andata (650 km), anche perchè ho trovato li un albergo le cui recensioni lo danno come eccellente ad un prezzo molto buono. Anche se 80 km in meno sembrano pochi, posso garantire che a fine giornata fanno la differenza tra arrivare stanchi e arrivare storditi (ma sempre col sorriso)!
Come base invece troviamo una casetta in piena campagna francese, a soli 30 km da Tours e a pochi km da alcuni dei più famosi castelli.
Partenza 22/9/2014Sveglia alle 7.30. Preparativi e partenza! L’attrezzatura comprende giacca e pantaloni in cordura, guanti estivi ed invernali, stivaletti e scarpe estive, borse laterali impermeabili e borsa da serbatoio in cordura, borsello da gamba a tenuta stagna. Gps e cartina della Loira.
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Sono come ipnotizzato. Qualche contatto telefonico la settimana precedente per concordare un punto di incontro che sarà Piacenza (io parto da Venezia, il mio amico da Forlì), conferma orari e ultimi dettagli la sera prima. Notte naturalmente insonne dall’emozione. La mattina del 22 il mio compagno di viaggio mi comunica che la sua F800GS con 40.000 km percorsi, il giorno prima emanava un forte odore di bruciato ed il regolatore di carica era bollente. Il problema in serata scompare, ma decide di partire in anticipo la sera della domenica stessa viaggiando tranquillo per vedere se la moto presenta ancora noie. Decidiamo di posticipare il ritrovo del lunedi mattina di un’ora per permettergli fare un giro dal meccanico (BMW ovviamente...), il quale riscontrerà che uno dei morsetti della batteria è allentato. Meno male!
Caffè all’area di servizio Trebbia Nord e via, lungo una noiosissima quanto necessaria autostrada, il cui scorrere verrà interrotto solo per i rifornimenti, cercando di farli combaciare con la pausa pranzo (che all’andata sarà un panino da autogrill...).
L’uscita dall’autostrada sarà ad Oulx, scelta fatta per evitare il costoso e noioso traforo del Frejus. Da quel momento in poi sarà solo strada normale. Il meteo finora è stato ottimo ed il maltempo ci è rimasto alle spalle, visto che dalle mie parti quella sera ha grandinato.
Il passo del Monginevro ed il successivo passo Briançon sono nuovi per me ed il mio collega e sono bellissimi da attraversare in moto: asfalto buono, strade pulite, carreggiata molto larga con curve ampie e raccordate e, soprattutto, panorami da perdere il fiato. Qualche cantiere interrompe il susseguirsi armonioso di curve e paesaggi.
Purtroppo l’orologio corre senza pietà e abbiamo ancora molti km da fare. Si procede quindi a passo spedito, ma con un occhio ai limiti di velocità... Ho notato peraltro che i francesi spessissimo si spostano sulla destra quando ti avvicini in moto.
Alle 18.15 siamo al nostro albergo, pienamente in tabella di marcia. Il problema adesso e farsi capire dal receptionist, che non spiccica una parola di inglese e tanto meno di italiano, ne io di francese .
Doccia, in sella di nuovo in direzione di un ristorante molto caratteristico indicatoci in albergo. Entrando in questa trattoria, ci indicano il tavolo dove sederci, a lato del quale sedevano altri due “signori” che, vedendoci avvicinare, hanno cominciato ad imprecare in francese. Non ho capito il perché, ma il tono era inequivocabile. Ci spostiamo allora su un altro tavolo, dimenticando presto questa parentesi di maleducazione francese. La cena sarà buona, a base di pollo e patate. Si va a letto rifocillati e psicologicamente pronti per la giornata successiva.
23/9/2014Sveglia alle 7:45, colazione e partenza ore 9:00 con destinazione Chissay-en-Touraine, piccolo borgo vicino a Tours, evitando accuratamente le autostrade.
I paesini ed i panorami si susseguono senza soluzione di continuità. Una vera goduria per gli occhi. Strade diritte di cui si vedono in lontananza i saliscendi, boschi, pascoli, laghetti, paesi e paesini all'apparenza disabitati. Il viaggio prosegue anche con qualche superstrada che il navigatore ha scelto per me. Nessuna deviazione rispetto a quanto pianificato. Malgrado tutto ci troviamo alle 4 del pomeriggio con un residuo di altri 200 km, con il non trascurabile dettaglio che l’appuntamento è alle 6-6.15 al massimo... A quel punto si decide per un ritmo “leggermente” più sostenuto, fidandosi delle segnalazioni del navigatore circa gli autovelox, peraltro pochissimi.
Arriviamo alle 18:15 con la signora che ci attende per darci le chiavi della casa. Riprendiamo quindi a respirare...
La casa è in aperta campagna, confina con altre due abitazioni. Il paesaggio è molto rilassante.
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Il tramonto chiude la giornata e si va a dormire, stanchi ma felici!
24/9/2014Il programma di oggi prevede la visita al castello di Chenonceaux al mattino e al castello di Amboise al pomeriggio: decidiamo di rispettarlo. All'ingresso del castello troviamo un intraprendente turista francese che cerca di mettere insieme un gruppo di almeno trenta persone per poter avere uno sconto sul biglietto. Ovviamente rifiuto, non mi serve una guida in francese! Lo scorcio del castello visto dal parco antistante è molto pittoresco:
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In realtà del castello originale resta solo la torre che si vede sulla destra. Il palazzo è stato costruito nel 1500 circa ed era stato a lungo abitazione, tra le altre, di Caterina de Medici.
Sorge a cavallo del fiume Cher, dal momento che la parte retrostante altro non è che un ponte sul quale nel tempo sono stati edificati due piani. Durante la prima guerra mondiale è stato usato come ospedale militare, mentre nella seconda guerra mondiale era usato, essendo un ponte, per fuggire da Vichy, occupata dai nazisti. Da non perdere anche una visita al giardino e alla fattoria. E’ tutto molto ben conservato.
Senza accorgerci sono arrivate le 2 del pomeriggio. Considerato il ruggito che mi usciva dalla pancia, decidiamo di mangiare qualcosa nel self service annesso, i cui prezzi erano piuttosto cari, ma non sarei sopravvissuto un minuto di più!
Vestizione e partenza per la cittadina di Amboise, che dista una quindicina di km.
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Questo castello è più antico ed in centro alla cittadina omonima. La sua peculiarità principale è che nella cappella annessa al castello si trova la tomba di Leonardo da Vinci, che trascorse qui gli ultimi anni della sua vita.
In questo posto abbiamo anche avuto il piacere di provare il piano di evacuazione di emergenza del castello, tanto per movimentare un po' la visita!
Usciti dal palazzo, facciamo una doverosa pausa caffè ed un giro per il caratteristico centro storico di Amboise.
Breve viaggio di ritorno alla base, doccia al pilota e alla moto, cena, partita di chiacchiere e infine branda, sulla quale precipito come un meteorite.
25/9/2014Piccola variazione al programma, e decidiamo per visitare l’abbazia di Fontevraud. La trasferta è di 110 km e altrettanti al ritorno. L’unico problema è una nebbia molto fitta fin dal mattino. Aspettiamo le 9.30 nella speranza di vederla dissolversi almeno un po’. Speranza vana, ma partiamo lo stesso. Il freddo si fa sentire, la visiera del casco accumula goccioline di acqua e devo pulirla molto spesso. Ad un tratto, dopo una cinquantina di km la nebbia sparisce d’incanto.
Parcheggiamo davanti all'ingresso dell'abbazia, paghiamo il biglietto e iniziamo la visita.
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Leggendo qualcosa prima di partire, ero stato attirato dalla storia di questa abbazia, fondata col preciso intento di creare una sorta di cittadella autosufficiente, ma nel tempo questo ideale è andato rarefacendosi fino a scomparire del tutto. Purtroppo l’abbazia è in gran parte spoglia sia di arredi che di decorazioni. Rimane il notevole impatto architettonico. In tempi più recenti, è stata usata come prigione. Oggi è un centro culturale. Sono rimasto un po’ deluso, ma fa niente. Panino di rito e si risale in sella in direzione Tours.
Prima di visitare la città, però, si fa una tappa alla concessionaria/officina BMW per un controllo e ritensionamento della catena dell'F800 del mio socio, che è paurosamente lenta e con alcune maglie grippate.
Dopo aver avuto il benestare del meccanico, ci avviamo verso il centro città per una veloce visita. Abbiamo appena il tempo di vedere la stazione, la cattedrale e qualche scorcio qua e la. Pit stop ad un supermercato per comprare un paio di birre per festeggiare degnamente il compleanno del mio collega, quindi si rientra.
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26/9/2014Le destinazioni di oggi sono il famoso castello di Chambord ed il palazzo reale di Blois.
Chambord si presenta imponente, e rende proprio l’idea degli sfarzi a cui erano abituati quei nobili a quei tempi. Il pensiero va direttamente alla reggia di Versailles: se questo è Chambord, non riesco ad immaginare Versailles! Nel prossimo viaggio si potrebbe approfondire!
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Tanto per dare qualche info, le mura di cinta della tenuta di Chambord sono lunghe 32 km. All'interno del parco sono state realizzate canalizzazioni per poterci navigare. Lo scalone centrale a doppia elica ricorda la “vite aerea” di Leonardo. Peraltro su tutta la pianta modulare del castello si può notare l’influenza di Leonardo, il quale fu architetto alla corte di Francesco I
Nel corso dei secoli il palazzo ha vissuto stagioni di alterni successi, anche perchè in origine la zona era malsana ed infestata da zanzare.
Nel 1947 è iniziato il restauro che lo ha portato allo stato in cui è adesso.
Partenza per Blois e visita al palazzo reale.
Visto da fuori questo palazzo non mostra i fasti visti in mattinata. Ci si ricrede una volta varcata la soglia, dalla quale si accede ad un palazzo molto ben conservato e restaurato, completo di tutti gli arredi e dipinti. Il giro è stato veloce in quanto l’ora di chiusura è stata anticipata per via di un evento in programma quella sera. Qualche figurina ricordo: si nota nella prima foto la solita scala di Leonardo, che, a quanto pare, i francesi hanno molto apprezzato!
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27/9/2014Inizia alle 9 il viaggio di rientro, senza variazioni rispetto all'andata. Il tempo limitato purtroppo non ci ha permesso di fare un itinerario diverso. Il meteo è stato clemente anche al ritorno. Qualche brivido per via di un tratto di strada piuttosto lungo ed in collina e completamente rivestito di un ghiaino a grana molto fine, e di cui non ho capito la funzione.
Mi ricordo solo che si faceva fatica a stare in equilibrio anche a camminare! Comunque, velocità adeguata e sensi bene all'erta mi hanno portato fuori da questa “trappola”.
Ri-tappa a Grenoble. Arrivo a casa alle 19 di domenica.
I km percorsi alla fine sono 2982, per un consumo medio di 19 km/l
Spero di non aver annoiato chi ha avuto la pazienza di arrivare fino qui! Magari qualcuno che ha già visto questi posti.
Al prossimo resoconto che spero proprio di fare!
Ciao!!!
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