Per chi avrà voglia di leggere... IL GIRO"Il nostro viaggio era diverso.Doveva essere la classica affermazione che tutto è vero e giusto nel carattere selvaggio; un grossolano tributo fisico alle fantastiche possibilità di avventura in questo pianeta, ma solo per quelli che hanno grinta, e noi ne siamo stracarichi."Sabato 4 agostoLa sveglia suona alle 6:00 am dopo “ben” 4 ore di sonno, essendomi rigirato nel letto fino alle 2 con la testa che sorvolava nervosamente per l’ennesima volta sull’itinerario, quasi del tutto nuovo per noi, tirato giù dal nulla un paio di giorni prima.
Ok, mi butto giù dal letto (letteralmente) e mi fiondo in doccia. Sono in coma. Non c’è tempo per il caffè, così mi infilo la tuta la quale, da sempre, mi dà la sensazione di avere superpoteri. Mi sento già un’altra persona.
Parto, mi aspetta un’ora molto "intensa"….di autostrada
….prima di giungere all’appuntamento con Alex nell’autogrill di Balocco. Sono le 8:03, entro nel parcheggio e vedo un biker che si sta cavando il casco. E’ lui e mi fa: “Manco fossimo partiti insieme…”
Entro a far colazione finalmente e poi vado a far benzina. Il mio socio nel frattempo era andato a cercare di gonfiare un po’ la gomma posteriore che nel mezzo si stava praticamente sgretolando dal calore.
Ripongo la pompa, metto in moto, mi avvicino alla cassa e mi affianca una macchina. Mi giro e vedo una “simpatica” donnina in tutina blu che mi guarda già incaxxata e mi fa: “Documenti prego”
“Non ci credo” penso “ma perché mi dovete rompere i maroni?! Vedete che sono qui, con i bagagli e tutto che sto andando in vacanza…ma che volete?!”. Torno in me, anche perché di lì a poco sarebbe partito un cristone…sbuffo e le chiedo “cos’è che mi ha chiesto?”
Così, giusto per farle capire che non sono minimamente intimorito (essendo in regola)…e lei: “patente, carta di circolazione e tagliando dell’assicurazione”. Io: “Ok, un attimo solo che sbaracco tutto (frase detta con enfasi tale da essere capita “siete proprio dei rompi palle”) e vi prendo i documenti.” E la mia mente malata, siccome non mi aiuta mai, mi fa aggiungere “poi dovrei andare anche a pagare la benzina, prima che mi arrestino!”. Capisco subito di aver detto, quasi involontariamente, una cagata...la poliziotta mi lancia un’occhiata glaciale senza proferire parola.
Le do la patente, poi smonto la borsa sella (con mooolta calma) e, proprio quando mi stavo accingendo ad aprire la sella per prendere il resto, sento la loro radio che blatera qualcosa e lei mi si fionda vicino sporgendomi la patente e dicendo “Grazie grazie arrivederci!”. Io sorrido e penso “Seee, nella prossima vita!!”
Partono sgommando (ovviamente). Alex mi raggiunge e mi fa “Certo che bisogna proprio essere deficienti…perché se non lo sei, nella polizia mica ti pigliano!”. Gli faccio un cenno di condivisione e ripartiamo.
(mi scuso con eventuali poliziotti che leggeranno questo report, so (a mente fredda) che le generalizzazioni sono sbagliate…ma questo è un report e quello che ho pensato in quel momento è, di fatto, quello che ho raccontato)
Comincia a fare caldo. Usciamo ad Arona e facciamo tutto il lungo lago, passando da Verbania fino a Cannero Riviera. Com’era prevedibile, la strada è lenta e piena di traffico. Finalmente giungiamo a Cannobio (con unica sosta, quella per fare benza).
Finalmente si lascia il Lago Maggiore per lidi più freschi e meno trafficati. Oltrepassato Cavaglio San Donnino, il mio senso dell’orientamento vacilla, complice la vista di una deviazione sospetta sulla strada principale. Ci affianchiamo e chiediamo ad una bedda figliuola che è con la madre, credo sudamericana, visto l’accento. Ci dicono che se proseguiamo per la direzione presa, raggiungiamo la Centovalli (o almeno questo è quello che capiamo noi, dato che loro la Centovalli non sapevamo manco cos’era)
Quindi proseguiamo, entriamo in un paesello (Finero) dove nella piccola piazza è stato allestito un banchetto di salumi, formaggi, vino e quant’altro di tipico può offrire la zona. Sono le 11, lancio una veloce occhiata ad Alex e gli fo: “Ci fermiamo ci fermiamo??”…lui aveva già la freccia…
Qui veniamo accolti davvero in maniera gentile e cordiale dall’allegra combriccola e iniziamo a bere barbera e grignolino e mangiare salame, filetto, formaggio (mi ricordo giusto lo “spazzacamino”..strepitoso) e quant’altro.
Fra tutti i personaggi presenti nella piccola piazzetta (sembra di essere entrati in un romanzo
) spicca senza dubbio un signore, che è alla fine quello che ci dà più corda (o forse è più corretto dire che “non ci molla più!”
) che è delle vicinanze di Canelli e ci invita a passare da lui un giorno a fare incetta di prodottini del genere nella sua cascina. “Che dire, sfondi una porta aperta!”
Ripartiamo, solo dopo aver comprato il pranzo nella bottega da cui proveniva tutto quel “bendiddio”: 4 mega panini con ottimo prosciutto crudo, lardo e bresaola.
Rastrelliamo anche gli ultimi 2 shottini di liquore rimasti in previsione della nottata in tenda.
Si riparte. Imbocchiamo la Centovalli, che scorre relativamente veloce, dietro ad un Cbr 1000 colorazione repsol che ci fa da apripista. Non va forte, ma guida bene e decido di rimanergli dietro e pennellare insieme a lui qualche curva.
Arriviamo a Locarno. Qui, inizia un altro delirio di caldo e traffico.
Cerchiamo di seguire per Bellinzona, ma i cartelli non si capiscono…l’unico che indica Bellinzona è verde, ma noi di autostrada nun ne vulimm fà!
Così accostiamo e blocchiamo un signore che manca poco e cade dalla bici
Le sue parole sono state “PeR Pellinzona si pRende o tunello o senza tunello!”
ehm…ok, ce la troviamo da noi la strada va!
Da Bellinzona tiriamo su verso il Passo del Lucomagno…è tutto molto bello: paesaggio, strade…purtroppo però ci sono delle nuvole enormi, nere e minacciose sopra di noi e, poco dopo, ovviamente inizia a piovere. Ale mi si affianca…confabuliamo un attimo…beh, non è ancora ora dell’antipioggia!
L’arrivo in vetta al Lucomagno e ciò che abbiamo combinato là sopra, lascio che sia il video a raccontarlo.Ci lasciamo alle spalle le emozioni del Lucomagno e proseguiamo sempre sotto la pioggia direzione nord.
Poco dopo il cielo si apre, lasciando spazio a dei tanto caldi quanto prepotenti raggi solari…il panorama è mozzafiato e così decidiamo di fare la nostra sosta pranzo distesi su un prato.
I panini erano davvero fantastici ed è ciò che ci voleva per rinvigorirci. Siamo pronti a proseguire.
Arriviamo a Disentis/Muster, ci abbeveriamo e proseguiamo verso Chur. Qui siamo costretti nuovamente a fare una breve soste, dato che oltre all’acqua sul casco mi arrivano anche un paio di secchi lanciati chissà da chi…
Tempo di una paglia e si riparte, ovviamente sotto l’acqua, ovviamente ancora senza antipioggia, dato che secondo noi non era ancora abbastanza!
Arriviamo a Tiefencastel che un po’ l’acqua ci molla e proseguiamo veloci verso Davos, dove arriviamo che sono le 18 circa.
Le cose che ci rimangono ancora da fare nella giornato sono: prendere il Fluelapass per arrivare a Zernez (32km), cercare il campeggio, montare la tenda, fare la doccia, mangiare e poi finalmente dormire. Il tutto sperando che non piova e non faccia buio troppo presto. Beh…cosa decidiamo di fare per primo? Ma mangiare ovviamente
Appena imboccato il Fluelapass sento un odorino di carne alla brace e mi accorgo di avere lo stomaco vuoto (a cui in tutta quella tirata, non avevo più pensato). Decidiamo quindi di fermarci.
Veniamo subito abbagliati dalla cameriera: una biondina senza senso, sembra disegnata
così ci sediamo e a fatica, un po’ per la lingua (abbiamo dovuto parlare inglese con una svizzera, cosa non da poco) e un po’ perché quando una così ti fissa negli occhi non capisci più nulla
abbiamo ordinato un wurstel (7€) con patate (5€) e una birra (5€)
e ripartiamo.
Il fluela, nonostante piovesse, ce lo siamo volato…davvero bello, sia come strada che come paesaggio. Foto di rito al cartello e via la discesa verso Zernez.
La mia caratteristica incapacità di essere ansioso comincia a venire meno, pensando che a) piove, b) sono le 19:15 e tra poco farà buio e c) dobbiamo ancora cercare il campeggio. Pensare di dover montare 2 tende e farsi una doccia prima di coricarsi, con questi presupposti non è il massimo.
Beh, sta di fatto che arrivati a Zernez ha smesso di piovere, nonostante il cielo non promettesse nulla di buono, il campeggio lo abbiamo trovato praticamente subito e il check-in è stato molto veloce: ci accoglie un tipo che si alza dal tavolo dove stava cenando (erano quasi le 19:30 circa), ci viene incontro digerendo e stuzzicandosi i denti
e ci fa strada nell’ufficio. Indossa una felpa bianca con dietro la scritta in dorato “Italia”. Mi sta già simpatico.
Cerchiamo un posticino vicino alle doccie e nel giro di poco le tende sono montate. Ed è ancora relativamente chiaro. Bene! E’ andato tutto per il meglio.
Con il morale abbastanza alto, fatta la doccia ci dirigiamo verso il ristorante del campeggio per una birra: tutto chiuso.
Non ci perdiamo d’animo, così andiamo in cerca di un posto aperto. Lo troviamo non molto dopo, è un hotel/ristorante: io mi presento in pantaloni della tuta, maglioncino di lana e stivali della moto. Alex non è messo molto meglio…e ci accolgono quasi spaventati come se avessero visto 2 alieni
(come biasimarli, loro, svizzeri, così perfettini…
)
Ci beviamo 2 pisciazze di birra (tipo moretti) alla modica cifra di 15€ e torniamo in tenda...e inizia a piovere
Per farla breve, dopo circa un’ora (sono già tra le braccia di Morfeo) sento una voce che mi chiama insistentemente. E’ Alex che mi dice che nella sua tenda entra acqua!
“Cooosa? …mmm…boh piglia più roba che puoi e ci mettiamo nella mia!” (dove io da solo ci sto non dico giusto giusto ma quasi).
La notte trascorre MALE. Diluvia, forse anche grandina a tratti…noi che siamo come 2 sardine in scatola…ogni mezz’ora si sveglia uno dei due e cristona…una volta ci siamo pure trovati
io “ma porca tro……aaaaaa” e lui “concordo!!”
Domenica 5 agostoLa mattina (ore 7:30) decidiamo di averne avuto abbastanza e ci alziamo. Tempo di raccattare tutto, caricare le moto, lavarci e partiamo (circa 2 ore dopo
)
Imbocchiamo subito l’Ofenpass…e la notte viene subito superata da manate di gassss: mamma mia che bello! E mentre son li impegnato a fare il tempo sul giro, mi vengono in mente le parole di Muttley quando gli dissi che avremmo anche fatto questo passo “gabbo li ci gratti anche il buco del …"
davvero WOW!
A scendere di li, ovviamente pioggia a non finire…ma siccome l’anteriore mi dà confidenza, la mia testa (che come detto, non mi aiuta) decide di provare qualche derapata!
Così arrivo ad un bel rettilineo in discesa con al fondo una curva a 90 a destra, asfalto che più viscido non si può, apro tutto e poi inizio a staccare: pinzo un po’ davanti, butto giù 2 marce…la moto comincia a sbandierare impazzita…”caxxo…sono lungo…li mortacci mia!!!”. Invece no, l’anteriore incredibilmente tiene mentre scendo in piega e il posteriore si riassesta…”bene, meglio smetterla qui va! Devo solo svuotare le mutande…”
Imbocchiamo l’Umbrail…anche questo carino. Ad un certo punto è addirittura sterrato
e noi ci “sguazziamo” alla grande. Foto di rito in vetta (e che foto!!) e raggiungiamo la punta dello Stelvio.
Parcheggiamo e ci dirigiamo verso i porcari in vetta in cerca di Muttley, con cui avevamo appuntamento alle 11, quando sento una voce “gabboooo”
Uè…mi giro e vedo Renato che si sbraccia. Aveva appena parcheggiato!
Saluti e abbracci e decidiamo di mettere le gambe sotto il tavolo snobbando i paninari!
Il pranzo vola…gnocchetti con speck divorati…Renato ci parla di alcune “dritte”
che ha avuto per migliorare la sua guida “affannata”
Beh in effetti, a pensarci bene...lui un pò di fatica la fa a portare la moto...specie nel misto-stretto
diciamo che una guida così potrà
forse essere efficace in pista, ma in strada non va proprio eh!!
Noi eravamo molto attenti…assamai che con determinati consigli riusciamo a migliorare anche noi!
Ok, è ora di salutarci…per noi è davvero troppo tardi e il giro rischia di essere compromesso nella sua interezza.
Quindi il nostro viaggio prosegue veloce (
) verso Bormio, Passo del Foscagno, Livigno, Forcola di Livigno, Bernina…per poi arrivare a St.Moritz e dirigerci verso il Maloja e quindi Chiavenna.
Dal Bernina in poi il tempo non ci dà davvero tregua! Pioggia, pioggia, pioggia a non finire…
Stanchi, in ritardo, senza un barlume di speranza nel meteo, arrivati a Chiavenna decidiamo di non fare l’itinerario previsto (Spluga, San Bernardino, Bellinzona e via dicendo), ma di prendere verso Lecco dove ovviamente, essendo in superstrada e non su qualche passo, la pioggia ci ha abbandonato in favore di un caldo asfisiante che è perdurato poi sulla Milano laghi e poi sulla Torino-Venezia. Un palla mostruosa.
Arrivati a Balocco (dove c’eravamo incontrati il giorno prima) vediamo in lontananza, manco a dirlo, nuovlacce nere e fulmini daverro terribili.
Ci fermiamo sotto un cavalcavia per mettere, per la prima volta
, l’antipioggia…pensando che quel che si prospetta è davvero troppo.
(Così sarà…)
Ci salutiamo! Un piacere ed un onore viaggiare con un compagno di viaggio così!
Un pò facevo strada io, un pò faceva strada lui....sempre lo stesso passo...quando c'era da pedalare per ridurre un pò i tempi si pedalava, quando c'era da ammirare il paesaggio si ammirava...SPETTACOLO!!!
La pioggia mi
investe appena ripartito e mi accompagnerà fino a casa.
Lo ammetto, sono stremato. Ma più che mai contento per l’avventura vissuta!
Il contakm segna 989, non male.
ALLA PROSSIMA!!!
--- VIDEO REPORT ---Linkback: http://www.hornet.it/b30_racconti-viaggi-gite/t39215_report-svizzera-45-agosto-2012/