Ore 8:00 suona la sveglia, scalpito! In un batter d’occhio mi fiondo giù dal letto e in men che non si dica mi sono lavato, ho fatto colazione e mi sto infilando la tuta e penso “azz, quanto tempo!”
Ore 9:00, puntuale come un orologio svizzero (non ci credo nemmeno io!
), accendo la mia fedele compagna e parto! Mi ritrovo quasi subito in mezzo ad una coda infinita di auto, così decido di mettermi nella corsia d’emergenza ai 60 orari trullo trullo; tempo di riprendermi dal mio fantastico mondo immaginario che vedo grosso come una casa il cartello “corsia di emergenza video-controllata” o qualcosa del genere e subito penso…”Caxxo! chissà se è il 1° cartello questo o se già ne ho passati una decina senza vederli!”
Inizio a cristonare x svariati km, infilandomi di nuovo tra le macchine, mesto mesto, quando nell’altro senso di marcia vedo 3 bikers intutati e cazzutissimi che mi agitano il pugno come per dire "seeeeeeeeeeeeeee.........." …e penso “massì, perché farsi rovinare la giornata! All’eventuale multa ci pensiamo poi quando arriva! Crepi l’avarizia!”
Dopo il caffè all’autogrill di Rivoli pensando al Gasta e a tutti gli amici che erano al lavoro (
), prendo l’uscita di Avigliana Est e mi dirigo verso il Monginevro x strada normale. Le telecamere piazzate sui semafori, e il continuo pensiero ai velox sono un’agonia e così decido di procedere con un filo (si fa per dire) di gas fino all’ingresso in Francia.
Appena passata la dogana, arrivo al monginevro: posto ancora popolato da sciatori (cacchio ma ce n’è ancora un casino…"che ci fate ancora qui, su sciò sciò...lasciate il posto a noi motociclisti che con st'inverno c'avete rottercà..!!!”
)
Qualche scatto e riparto, la discesa è molto più spensierata, sapendo che sono in terra “stradalmente” amica…e comincio a far uscire un po’ di voce al 4 cilindri, non curante della ridottissima confidenza che la moto mi trasmetteva a causa della bassa temperatura dell’asfalto.
Oltrepasso Briancon e mi dirigo verso il lago di Embrun. Ero lì x i cavoli miei quando vedo un cartello con la scritta “Vars” e penso…”cacchio! Me ne stavo dimenticando!!!”
Freccia a sinistra, imbocco la strada, freccia a destra (piazzola), cavo via il db-killer . “Eccola qui, ora si che sento la tua voce”…spunta addirittura fuori il semaforo in alto, orizzontale, con la sfilza di luci rosse che si accendono una dopo l’altra…e poi si spengono tutte insieme! VIA! Mi infilo a cannone in sta serie davvero emozionante di curve che ormai conosco quasi a memoria…e appena arrivato in vetta, giro la moto senza neanche dire “beh!” e me la rifaccio in discesa! Sono quasi alla fine che comincio a sentire segni di indolenzimento alla mano destra e sento una vocina che mi fa “sah, divertirti ti sei divertito, ora che ne dici di darti na calmata?” e io penso “naaaa…”
Così arrivo al fondo con un picco di adrenalina che in confronto un giro sulle montagne russe è paragonabile ad una ninna nanna e vedo 2 ragazzi sulla sinistra che fanno dei segni con la mano e penso “oddio ci siamo…saranno 2 omini con la paletta”…e invece no, stavano armeggiando su un cartellone (quello classico del muretto dei box) e srivendo “P1 - vamosss”
Mi dirigo verso Embrun, convinto che di li a poco avrei visto il lago...e invece niente, non lo vedo. Inizio a girare e rigirare per Embrun ma nulla (il mio navigatore fisiologico dev'essere ancora un pò arrugginito
). Mi fermo e mentre cerco di capirci qualcosa mi passa di fianco una biondina...la scena:
io: "ehm...scuse muà...ehm...pur le lac?"
lei: "hjashaksjdbfuheoh0cviolckhjpewfe"
io: "ahh dell'àà?" indicando una strada con il dito
e lei: "oui oui"
Non c'è niente da fare, io con le lingue sono imbattibile
Finalmente arrivo al lago (o quello che mi ricordavo essere un lago...è prosciugato!) e trovo un posticino dove azzannare i 2 panini portati.
Qualche foto, pagliuzza…sono le 13:30.
Riparto sicuro della strada da prendere, quasi spavaldo…e mi ritrovo a girare per circa 1h e 30min per poi ritrovarmi al lago…
strade stupende, per carità, ma sono ancora quiiiiiii
Così, aumento l’andatura e mi dirigo verso Gap: entro in città e penso “caxxo! Ma qui le donzelle vi crescono sugli alberi?”…assurdo, mai viste così tante visioni angeliche (è proprio la parola giusta) tutte insieme! Ancora con la bocca spalancata, imbocco "la via per mi porta via" e ferma ad un semaforo davanti a me c’è un'auto con 2 bambini che mi salutano e poi mi alzato indice e medio. “ok, questa è la goccia che fa traboccare il vaso, devo trasferirmi a Gap!!”
La strada prosegue veloce (ed essendo la N85, chi l’ha fatta potrà capire cosa intendo
) tanto che riesco a bruciare un bel po’ di km in poco tempo.
Rimango con gli occhi puntati verso destra in cerca della strada “D212B”…dopo un po’ la scorgo e mi ci infilo. Strada stretta, sempre più ripida, piena di brecciolino (ma piena!!) che si addentra in un paesello dove, la prima cosa che vedo è una cabina telefonica dell’ante guerra (o forse era un telegrafo
), poi ci sono 2 con un trattore che spalano concime e poco dopo uno con delle vacche sulla porta di una stalla…e penso “mmm, da google maps sembrava tutt'altra strada”
ma decido, da buon testardo quale sono, di proseguire incurante dell’ambientazione a dir poco inverosimile. Qualche curva, mi lascio il paese alle spalle proseguendo per sta stradina che pare diventare sempre più un sentiero di montagna, finche sono costretto a fermarmi. La strada diventa sterrata e si inerpica all’interno di un bosco che sembra anche quello (come il paesino) avere un nonsochè di strano. “Mmm, meglio tornare indietro…”
Così mi giro, e pian pianino torno giu, dove in tempo zero erano apparsi tutti (..e 6
) gli abitanti del villaggio, e si erano messi a fissarmi.
Chi accennava un sorriso, chi con gli occhi sbarrati, chi proprio rideva indicandomi, anche se un po’ timoroso per questa strana cosa a motore sulla quale ero seduto che faceva rumore.
Lasciato, non senza sollievo, sto caspita di paesino incantato mi rifiondo sulla N85 (che bello tornare nel 2012!!) e poco dopo trovo la via che in realtà avrei dovuto imboccare (anche questa si chiama D212B…”caxxo ditelo che sono su scherzi a parte!”)
Qui il resto del viaggio scorre veloce, su strade già fatte un paio di volte, e vista l’ora le foto vengono un po’ accantonate.
Ultima sosta, sul Lautaret. Sono ormai le 17:30, il sole sta calando vistosamente e ormai sono ampie le zone d’ombra dove comincia a far fresco. Incuriosito da un mezzo da neve lì parcheggiato, faccio 2 foto e mi si avvicina il tipo dandomi un volantino pubblicitario di escursioni su sti fuoristrada cingolati, lo ringrazio e penso “ma dove cavolo eri nascosto?! Aspettavi me??”
Riparto. E’ tardi! Arrivo sul Monginevro che sono le 18 circa. Il sole ormai è un bellissimo ricordo.
L’ora e 40 che mi separano da casa passano in fretta, sulla stessa strada fatta all’andata e arrivo a casa x le 19:50. Mia madre mi accoglie con la frase “dai sbrigati che ho appena buttato la pasta!”
era proprio ciò che volevo sentire! Sono a casa!!
Il contakm segna 573,5.
Inutile che vi dica ciò che mi ha lasciato questo giro, perché per quanto possa essere preciso e dettagliato, non potrei riuscire a spiegarvelo al meglio, ma direi che dal report che ho scritto (anche se ci ho messo un po’) si può intuire qualcosa!
Alla prossima!
Vi lascio il link degli scatti fatti.
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