come da programma, ieri sera degli impavidi motociclisti, che per l’occasione giungevano carrozzati su quattro ruote (anzicchè due), debitamente accompagnati dalle famiglie, si riunivano come da programma, nel bel mezzo della terra dei due mari e più precisamente sull’altopiano della splendida città bianca conosciuta con il nome di ostuni.
i commensali, come anche nella storia, giunsero ma senza alternarsi, in quel che fu regno dei normanni dopo la caduta dell’impero romano. pertanto, vi giunse per primo kublai da lecce con famiglia al seguito, così come Goffredo III, conte di lecce, famoso in questa contea per aver costruito sulla vetta più alta dei tre colli che caratterizzano questo luogo, il famoso castello. purtroppo per motivi oscuri e a noi non noti, fino a quel momento non giunse nessun rappresentante dal principato di taranto, che solo più tardi fece giungere missiva a rappresentare l’impedimento.
nonostante, federico II che rappresentava il sacro romano impero liberò ostuni dai suoi vincoli feudali prendendola sotto la sua diretta protezione, fece giungere dal casale di carovigno, degno rappresentante nella persona di m00dy e compagna accompagnati dal suo prode scudiero e da una nobildonna.
infine, dal gran ducato di bari, giungevano dottorbego e famiglia accompagnati dal fedele toyce e successivamente sempre dal gran ducato di bari chiusero il cerchio _perfido_ , oisella88 e fedele zavorrina……
potemmo così finalmente, dopo lunga attesa, sederci intorno ad una tavola accogliente in luogo caldo e sicuro.
iniziammo così a discorrere sul piano di attacco teso ad invadere il vicino abruzzo e più precisamente il duomo di vasto, ma consapevoli anche del fatto, di dover raggiungere le alte vette del gran sasso.
“ma perché si chiama così?”.
mentre sui tavoli l’oste faceva scorrere birra a fiotti, gli intrepidi cavalieri, si accingevano a decidere la data decisiva, la serata proseguiva in discorsi tra il folle _perfido_ e il capitano di lungo corso dottorbego, sul come modificare i nostri destrieri, uno che ha modificato di tutto tra forcelloni ruote nonché freni e chissà cos’altro, e l’altro con doppi scarichi e tutto ciò che comporta dette modifiche.
lo sguardo, così mi cadde sugli altri commensali, che tra musiche e orde di avventori affamati, davano cenno di incomprensione e di rassegnazione.
così la serata proseguì ininterrottamente fino all’epilogo, giungendo così alla decisione fatidica della data di partenza, che lascerò svelare in altro post adeguato, ma non prima di lasciare la splendida e fredda cittadina, decidemmo in fretta e con i pochi apparecchi inadeguati fotografici di immortalare la splendida serata.
mi scuso per la cattiva qualità delle foto, dovuto anche dai bui meandri in cui sono stati realizzati.
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