http://www.youtube.com/watch?v=gsjUybXJygo&feature=mfu_in_order&list=ULinnanzi tutto vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno creduto e supportato questa nostra iniziativa a scopo umanitario permettendoci così di portare il Vostro contributo in quelle missioni dove poter garantire ai bambini bisognosi un futuro dignitoso e un istruzione adeguata!!!
il tutto nasce dalla nostra grande passione per la moto e scoprire nuovi orizzonti,rendendoci conto e vivendo altre realtà completamente diverse dalla nostra,quindi dopo aver visto già molte realtà diverse,decidiamo di organizzare un viaggio diverso dal solito,anzi una missione umanitaria,per portare di persona il Vostro aiuto e poter toccare con mano anche questo tipo di realtà!
Non è stata una cosa facile sia organizzarla che allo stesso tempo viverla perché in moto si è soggetti di continuo alle intemperie,quando si arriva alle missioni non è facile vedere certe cose,e li proprio in quei momenti ci si pone sicuramente molte domande...
mangiar con loro,respirare la loro stessa aria,abbracciarli ,è una cosa meravigliosa strappare loro un sorriso...e vederli cosi felici con così poco...
bisogna rendersi conto che in molti posti l' acqua è un lusso...
c'è un solo pozzo per tutto il villaggio...
decidiamo così di partire per questo lungo viaggio che ci porterà sino al lontano kazakistan...
attraversando così slovenia,ungheria,ucraina,russia,kazakistan,mar caspio,arzebajan,georgia,turchia,bulgaria,romania,austria e italia.
Si sa' che un viaggio in moto per quanto lo si pianifica è ricco di imprevisti...
Dopo mesi di preparativi arriva il tanto atteso giorno della partenza:1 maggio.
Piove,ma viaggio bagnato viaggio fortunato,come si suol dire...e questa pioggia ci ha accompagnato per i primi 5.500 km circa,dandoci solo di tanto in tanto un po' di tregua e qualche raggio di sole permettendoci così di scaldarci,dato che la temperatura in russia si aggirava attorno ai 2-3 gradi.
Strada facendo e avvicinandosi verso oriente il paesaggio e la gente cambia,le aree di servizio sono delle piccole baracche dove il cibo viene cucinato su delle cassette di ferro allo spiedo..
il paesaggio è bellissimo e si possono ammirare,le distese di fiori che raggiungono l'
orizzonte,monumenti,e molte chiese di tipo ortodosso...
ci si rende anche conto che nelle grandi città ce' il lusso ma appena fuori si trova anche la miseria,e questo passaggio avviene in un paio di km,passando da una realtà all altra e bisogna tener conto che tra una grande città e l' altra si possono trovare 500,700,900 km di distanza,in mezzo si trovano solo delle piccole comunità di poche case.
Qui in queste zone della Russia sono rimasti ancora indietro di 50 anni,si gira con il cavallo e carro,o con mezzi un po' particolari,si ara ancora la terra con il mulo...ma la gente è molto ospitale!
Tutti sono molto curiosi,anche perché,moto,è già da un bel pezzo che non se ne vedono,anche la polizia ci ferma varie volte per vedere le moto e approfittare di una foto, e ne approfittiamo anche noi.
Ogni volta che sostiamo da qualche parte veniamo spesso circondati da molta gente curiosa...
Proseguiamo sempre verso oriente,il freddo si fa sempre più intenso e la pioggia non ci molla quasi mai,siamo costretti a fare qualche sosta in più per scaldarci...
il freddo e la pioggia pungono un po'...
siamo in prossimità del Kazakistan...il paesaggio comincia a farsi sempre piu' desertico e la temperatura aumenta.
Qui si cominciano a vedere le immense steppe con i suoi cavalli allo stato brado e sempre meno distributori.
L' ultimo lo abbiamo trovato dopo 350 km e addirittura non mi trovavo con la cartina dove c' era segnato un paese ma li c' era solo una baracca,mi informo dagli indigeni e mi danno conferma che la baracca,è il paese!!!
avanziamo...
e,da ora in poi,il paesaggio cambia radicalmente trasformandosi in un deserto,un mare di terra dove non ci sono le strade ma piste di terra battuta da seguire...cammelli allo stato brado...serpenti che attraversano la strada,paesaggi pazzeschi!!
Carichi di taniche di benzina e scorte di acqua ci inoltriamo nel deserto del Kazakistan,la temperatura si aggira sui 35-42 gradi circa e per molti km non si vedono altro che cammelli...
lo scenario è fantastico,la visibilità è di circa 50 km all'orizzonte,sopra le nostre teste una distesa di nuvole infinita e così basse che sembra quasi di poterle toccare con le mani.
Fa così caldo che ci sono i miraggi,attorno a noi uno specchio d' acqua ci circonda,la strada si confonde con il cielo e con esso l' orizzonte...
sembra di avanzare verso il nulla!!!
c'è stato un tratto di circa 500 km che non c' era proprio nessuno,solo noi tre e il nulla,qui sì che si
percepiva bene il fattore:TAGLIATI FUORI DAL MONDO!
neanche il cellulare prendeva...che emozione... che pace...un silenzio assordante...
il deserto non è facile da affrontare ti può anche spostare un po' mentalmente...
li, a quasi 7.000 km da casa,isolati,non si scherza,una semplice foratura diventa un problema,ma noi comunque,eravamo attrezzati bene.
depressione caspica
qui in Kazakistan succede anche un fattaccio,veniamo rapinati dalla polizia e minacciati che se parlavamo ci avrebbero portato diretti in galera,noi contattiamo l' ambasciata italiana e il giorno successivo veniamo accolti e ospitati nella loro sede li in Kazakistan.
Spieghiamo al vice console come sono andati i fatti e subito si fa' in 10 per noi cercando di farci rifare le carte di immigrazione rubataci dalla polizia...
ci vogliono alcuni giorni per rifare queste carte e nel frattempo ci scadono i nostri visti diventando automaticamente CLANDESTINI!
Con molto impegno da parte del vice console e di tutti coloro che si sono dati da fare per noi,riusciamo ad ottenere i documenti necessari per uscire da questo stato.
Premetto una cosa,che nonostante il fattaccio successo tutta la gente e polizia compresa sono molto ospitali,abbiamo avuto la sfortuna di incappare in quei tre lazzaroni,il Kazakistan è uno stato bellissimo da visitare,dal deserto ai mausolei arabi e alle sue moschee tutte in mosaico.
Comincia il nostro giro di boa,anche se per un paio di giorni restiamo un po' delusi di questo fattaccio,ma,solo vedendo la gente nei villaggi e i bambini delle missioni come erano presi la rapina era ormai cosa passata...o meglio,cose che possono succedere.
Ci imbarchiamo su un battello mercantile che dal kazakistan ci porta fino in arzebajan,attraversando il mar caspio.
Da li ripartiamo alla volta di istanbul in turchia, attraversando così arzebajan e georgia,man mano che avanziamo l' ambiente si fa sempre piu' ricco di vegetazione e anche qui i bambini si divertono a giocare con il bestiame.
Strada facendo si vedono molte cose,mercatini dove si vende un po' di tutto,le solite aree di ristoro locali,bestiame che attraversa la strada...
addirittura pelle di tigre...
le strade non sono buone,anzi sono ricche di deviazioni che ci riportano sullo sterrato,ma ce sempre un panorama bellissimo!
Bisogna stare attenti alle pecore che a volte occupano la strada
anche il popolo turco è molto ospitale,quando ci fermiamo a fare rifornimento insistono sempre per offrirci prima il caffè e poi si puo' far rifornimento.
Mentre percorriamo la costa nord della turchia si vedono i mausoleii con i loro tipici minaretti dove da li'si sente il loro canto di preghiera mentre siamo in moto.
É molto mistico e suggestivo correre mentre si ude questo canto,vedendo gli indigeni con il burca e veli coloratissimi,a volte si sente l' odore intenso delle loro spezie e incensi.
nell' entro terra la strada prosegue in mezzo a montagne e vallate dovo si possono vedere molte risaie
arriviamo a istanbul dove qui siamo ospitati in una comunità di salesiani,quì abbiamo l' opportunità di visionare una cattedrale dell 800
l' indomani ripartiamo alla volta della romania dove ci attendono altre missioni,e proprio qui ,a istanbul, incontriamo i primi italiani in moto
attraversando la bulgaria si nota il popolo zingari,nomade con questi vestiti colorati e contornati da collane d' oro,anche quì cè molta miseria.
Entriamo in Romania e raggiungiamo la nostra ultima missione.
La notte comincio a pensare a tutto il viaggio e pensando che nonostante l’impegno messo ancora non basta per aiutare tutti,certo un passo è stato fatto!!!
Resta solo l’ultimo passaggio da fare,la gola transilvanica,una strettoia di circa 4 km all’interno di pareti rocciose.
Tra un paio di giorni sarò a casa per poter raccontare a tutti quello che ho vissuto e sicuramente tornerò con un bagaglio di vita più ampio!!!!!!!
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