Eccomi qua,
ancora volta vi racconterò una giornata trascorsa nel segno dell’amicizia e della passione per la due ruote che ci accomuna e che ci rende fratelli.
Sveglia alle ore 06.00, sbrigati i rituali preparativi (doccia caffè insomma quella roba lì)salto in moto per non arrivare in ritardo al primo punto di ritrovo, dove trovo Guido ( guidopiano) puntualissimo e eccitatissimo per essersi macinato nel cuore della notte oltre 200 km per unirsi a me.
Pacche sulle spalle e via si riparte in direzione Pieve Santo Stefano da dove incomincia ufficialmente il giro, non prima di attraversare il passo dello spino, con strada bagnata e nebbia che ci impedisce la visuale,
ma appena svalicati dall’altra parte della montagna c’è il sole ad attenderci così arriviamo al primo randez vuos dove attenderemo l’arrivo dei Romagnoli ( Muttley e Martins).
L’attesa non dura molto ( ma non avevo dubbi) anzi con qualche minuto di anticipo eccoli i mitici “svalvolati”sbucare dalla nebbia …Muttley arriva con le braccia alzate come se avesse appena finito di scalare la cima Coppi.
Caffè, paglia, ancora pacche nelle spalle e via si riparte direzione Perugia dove saranno ad attenderci Trex con i suoi peperoncini,
Bob e il resto dei Marchigiani( quelli che si sono fatti alzataccia)
sempre presenti ad ogni giro e con una piacevole novità: Matley ( il Marchigiano appunto) non ha limiti di orario e può tirare dritto fino a notte inoltrata.
Secondo obiettivo centrato, e come un vecchio pendolo svizzero arriviamo puntuali a Perugia, dove altrettanto puntuali è ad attenderci il resto della combriccola.
Abbracci, e ancora tante pacche nelle spalle si decide di ripartire direzione Rieti, dove dovremmo intercettare il nutrito gruppo dei Romani.
La strada è monotona, percorriamo la superstrada fino a Terni dove finalmente abbandoniamo strade bagnate e foschia….un timido sole incomincia a prendere coraggio e a scaldarci.
Finalmente arriviamo alle porte di Rieti e Renato si mette in testa al gruppo e come una chioccia con i suoi pulcini
ci conduce all’ultimo punto di ritrovo: il distributore Agip lungo la vecchia Salaria.
Il miracolo è compiuto! tabellina di marcia rispettata alla perfezione e con Renato ci lanciamo sguardi di compiacenza e ammirazione reciproca.
L’attesa dura poco e in lontananza udiamo le roboanti hornelle dei romani venirci incontro; il “mucchio selvaggio” è al completo.
A questo punto gli abbracci e le pacche nelle spalle non si contano più…24 motociclisti sono pronti,
la salita al Terminillo
ci attende e ci avviamo con cautela, la strada è ancora bagnata e dietro le curve molte insidie ci aspettano.
In cima al Terminillo consumiamo “il fugace pranzetto, panino birra caffè e grappa”qualcuno mi rimprovera che al giro precedente avevamo mangiato la fiorentina e ora il panino gli va un po’ stretto…”CICCIO” gli dico io,” e un n’è mica sempre Pasqua”!!!
Qualche nuvola carica di pioggia decide di parcheggiare sopra le nostre teste, allora noi decidiamo di ripartire in direzione “ Val Nerina”
Per chi come me non ci era mai stato, posso garantire che quella strada che solca la valle, è veramente uno spettacolo:
asfalti perfetti, curvoni veloci a destra e a sinistra rettilinei dove lanciare i nostri destrieri…con Mutley Duke e Trex abbiamo dato spettacolo….ma sempre con ampi margini di sicurezza .
Arrivati a Borgo Cerreto ad attenderci sulla strada c’è una bella paletta tenuta in mano da un Carabiniere
che ci ferma tutti…..qui a dare spettacolo è ancora una volta Trex che tra l’altro era il capofila e quindi viene controllato per primo:
Il militare, quando nota le bandane che trex aveva appositamente legato vicino alla targa, domanda:
“perché quelle le tieni lì” e Trex con il suo bel faccino da canaglia e senza fare una piega
risponde “ servono a mi moglie per tenersi” a quel punto io mi giro per non ridere in faccia al carabiniere,
che gli risponde “ ho cinquanta anni e 32 di servizio chi vuoi prendere per i fondelli
….circolare va che è meglio”
Conclusa felicemente questa parentesi è arrivato il momento dei primi saluti
…i Romani decidono di rientrare alla CAPITALE ( non ce lo dimentichiamo )
, mentre noi proseguiamo direzione Fabriano.
Lungo la strada piccolo momento di panico
, mentre percorrevo una discesa apro il gas, ma il motore non risponde come dovrebbe…"sta andando a tre"….prima di capire cosa sta succedendo cerco con lo sguardo Muttley, per me è diventato un punto di riferimento indispensabile, gli faccio cenno di raggiungermi, intanto chiudo, riapro, scalo due marce, niente sempre “a tre”.
Mi fermo cercando di tenere il motore acceso, intanto Renato fa una prima diagnosi “ forse ugelli carburatori sporchi”…parole sante dopo qualche bella sgassata l’hornella rincomincia a cantare come un usignolo….sospirone di sollievo e via si riparte.
A Fabriano il gruppo si riduce ulteriormente, Bob e i suoi seguaci ci abbandonano,
noi continuiamo per Perugia dove questa volta a salutarci è Trex.
Rimaniamo noi, Toscani e Romagnoli riprendiamo la via del rientro dove, dopo una ulteriore sosta caffè, ci salutiamo con Muttley e Martins che proseguono il viaggio.
Ad Arezzo mi divido con Guido che proseguirà per Pisa, deve fare ancora 200 km
mentre io sono quasi arrivato.
Sono le 21.30 quando parcheggio la moto in garage, sono in giro da quasi 15 ore ho percorso quasi 700 km e sono felice come “ un ragno nella sua tana”.
Conclusioni:
Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato, con gioia ho rivisto vecchie conoscenze :Danyele…che con la scusa delle gomme finite mi ha sverniciato un paio di volte
, Mancio...grinta alla stato puro
,Duke che in moto si diverte come un ragazzino,
Hornino…tipo apparentemente tranquillo, ma non mi convince, per me ha del gas da vendere
, Trex che ieri aveva una paralisi al polso destro
….meno male che volevi andare tranquillo
, Bob,Matley,Lukino, Mark,Diego… i Marchigiani
che rispondono sempre presente all’appello, Muttley
amico fraterno senza di te non si va da nessuna parte
, Martins senza la sua dolce Ketty che lo spronava
, stava defilato
….e poi nuove conoscenze : Guardia,Niugeo,Madresuperiora e tutti gli altri che non ricordo il nome ma non scorderò le vostre facce.
Concludo eleggendo l’eroe del giorno:
Guido
in arte guidopiano( mica poi tanto piano),
che ieri penso abbia superato i 1000 km,
molti dei quali in solitario,solo per dire “ io c’ero”
complimenti davvero.