Forum Hornet.it

Ciao a tutti!
Non tutti mi conoscono, sono la mamma di Daigor...
Non riesco ad esprimere tutto quello che provo leggendo le vostre parole...
Non posso che riprendere  le parole di Daigor, ***Siamo una razza strana e meravigliosa, nonostante non ci conosciamo, sembriamo sempre fratelli, per noi non esistono differenze, usciamo, ci prendiamo cura l'uno dell'altro, siamo grandi amici anche se è la prima volta che ci incontriamo, ridiamo e scherziamo come fossimo dei vecchi compagni di scuola...*** Come è vero! Quanta preoccupazione, quanta passione, quanto amore è uscito dalle vostre parole!!
Siete fantastici!! Vorrei ringraziarvi uno per uno per potervi abbracciare tutti...
Sempre vicini, sempre solleciti, sempre amici!!
Quanti messaggi quante belle parole, quanta forza ci avete trasmesso! Claudio,mio marito, diceva spesso.. "senti che bella energia ci sta circondando da un po' di giorni!" Ancora non lo sapevamo ma era anche la vostra!!!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE! SIETE SEMPLICEMENTE FANTASTICI !!!!!

Penso ancora a Guru... che bellissima persona, lui probabilmente non lo sa visto che una mamma già ce l'ha... ma io ho di sicuro un figlio in più!
Grazie ancora, caro Guru, sei stato meraviglioso, con me, con Claudio, con Daigor... grazie  del sentimento con cui hai  accompagnato tutta la situazione, sollecito e premuroso come solo un fratello può fare! Grazie caro, grazie di tutto, non posso dimenticare che se mio figlio è ancora vivo lo devo a te... a te che non lo hai lascito un attimo...
Non dimentico i tuoi, i miei, o meglio, i nostri amici, Claudio e Massimiliano...
voi tre bellissimi  angeli senza ali che eravate proprio li, esattamente  dove dovrebbero essere gli angeli... a voi va  la nostra  eterna riconoscenza!!

Daigor,
ciao ragazzo mio... questa volta me la stavi combinando davvero grossa, ma grazie ai tuoi tre angeli, Guru, Massimiliano e Claudio, tutto si è risolto per il meglio! I loro racconti ancora disturbano il mio sonno, ma sono felicissima che loro fossero li con te quel giorno!

Erano le 11,30
C'è stata una scivolata sul tuo stesso olio, nessuno sa come tu abbia fatto, ma di sicuro hai sbattuto la faccia sul pilone a bordo strada, il sangue sull muretto lo conferma, come tu sia volato per venti metri per poi atterrare su due alberi... ce lo stiamo chiedendo tutti! Guru scivola sul tuo olio, raccoglie la sua moto per poi accorgersi che la tua è a terra ma tu non ci sei, arrivano anche gli altri due, mollano tutto e iniziano a chiamarti... Claudio ti vede, guru ti raggiunge in un secondo ma non rispondi, ti chiama più e più volte, ti tocca, prova a scuoterti... ma nulla, nel frattempo arrivano anche gli altri, Massimiliano è autista di ambulanza con specializzazione in traumatologia e prova a sentire se c'è qualcosa di rotto... non sembra, anche la posizione della schiena sembra a posto.

Decidono di tirarti giù, nel frattempo i soccorsi sono stati chiamati...
Claudio ha la tua testa piena di sangue e tu non rispondi, pensa a noi a come prenderemo la notizia, sembri morto e non rispondi... passa un motociclista e chiede se c'è bisogno di aiuto, affermativo, allora chiama la moglie medico che è appena passata, anche lei scende e aiuta il resto del gruppo... grazie a Dio ti riprendi, non riesci a respirare e ti togli il casco, ti agiti e calmarti non è facile. L'elisoccorso arriva in dieci minuti, scendono nel dirupo, è talmente ripido che per sostenersi devono aggrapparsi agli alberi, sei pronto per essere soccorso, nessuno attimo sprecato! vedono il  polmone sinistro che ti soffoca il cuore, detto fatto, un drenaggio tempestivo fa sfiatare l'aria, il polmone e cuore ritornano in sede. Dopo tre ore di soccorso  sei quasi stabile...
Viene chiamato il soccorso alpino, ti tirano su e in un vento sono all'ospedale, sono le 14, 45...

Arrivi, nella sala tac, li vedono che il polmone destro è collassato, altro drenaggio in fretta  per fa uscire l'acqua che si è presa il suo posto... fanno, tribolano ma  alla fine riescono a stabilizzarti... Guru  mi chiama ma è talmente sotto shoc che non riesce a tranquillizzarmi, penso che tu sia morto, la mia disperazione è al culmine... sono le 16.

Marta riesce a chiamare la terapia intensiva... mi chiama, con un tono impostato mi ridà speranza... il racconto è chiaro, non riesco a leggervi una mancata verità... beata ignoranza... ma ora so che sei vivo. Sono le 18,30

Chiamo l'ospedale ma nessuno mi sa dire nulla, la risposta, l'unica che mi sanno dire è," non posso dire nulla e nessuno può venire a dirle nulla... sono tutti su suoi figlio..." muoio una seconda volta... sono le 19,30

Finalmente sento il dottor Delucia che mi tranquillizza e mi dice che non sei più in pericolo di vita. Un grande medico, è stato talmente bravo a tranquillizzarci che ci abbiamo creduto, per sua ammissione, "non una bugia ma una verità omessa, come posso dire a dei genitori che il loro figlio lo teniamo per i capelli.." Sono le 21,30...

Voglio credere che il nostro amore tu lo abbia sempre percepito, anche se privo di conoscenza... ti abbiamo parlato tanto e te lo abbiamo ripetuto spesso quando eri i coma indotto, ci dicevano di toccarti e di parlarti...  Ricordo quando siamo entrati nella sua stanzetta riservata, vederti in quelle condizioni ho avuto un mancamento, sia io che tuo padre.
Il tuo infermiere, Alessio, mi dice che posso toccarti, io guardo, ma non so dove mettere le mani, il tuo corpo è pieno di tubi, li abbiamo contati, c'erano più diciotto tubi che entravano e uscivano dal tuo corpo... il tubo del respiratore, il sondino per il cibo, due drenaggi nei polmoni e una serie di cannule sulle braccia e nel collo...anche le gambe erano bendate con dei tubi e tutti attaccati a dei monitor che emettevano dei bip impressionanti... Guardo papà, anche lui è spaventato e non sa dove mettere le mani... allora mi faccio spazio tra tutto quel marasma di tubi e ti tocco la fronte, guardo papà e dico: "è caldo... è vivo..." Continuavo a ripetere... e vivo, è vivo, è vivo....

Ti ho sempre detto che ti voglio bene e non smetterò mai di dirtelo e non smetteremo mai di dimostrartelo... ma ti prego,ti prego... non farlo mai più!!
Ti vogliamo bene!
Un bacio e un abbraccio immenso!

Mamma e papà...




***Questo il link da dove ho trovato le sue parole;http://www.hornet.it/Forum/MotoCaffe/2820-Motociclisti......-strana-meravigliosa-gente/

  e no così non vale.....
racconto troppo commovente
oramai è acqua passata ,ci ha fatto davvero spaventare ,ma alla fine il ragazzone è stato forte,immagino l'ansia di un genitore vedendo il proprio figlio in quelle condizioni ,anzi non posso immaginare solo voi lo sapete quello che avete passato ,questa è è rimane una bella famiglia ,quelli dei Motociclisti umani .
gli altri sono diversi.
xchè in   vita così frenetica oramai non tiene conto nemmeno degli animali figuriamoci dell'uomo
siamo una razza speciale è basta  

scusate sono andato in confusione 
colpa della mamma di Daigor
cancellate moderatori

Signora il suo racconto è stato commovente.Non conosco di persona suo figlio ma posso dire che da quando sono in questa Famiglia di motociclisti ho visto sempre tutti disponibili a darsi una mano a vicenda anche in momenti tragici come questi.Cmq come ha detto Savelli il peggio è passato e pian piano potremo rivedere Daigor di nuovo con noi.Auguro a Daigor i miei più sentiti auguri di guarigione e credo che con il vostro supporto sarà una guarigione che procederà sempre più in fretta.
Un abbraccio.  

sono commosso e contento-
allora non tutto il mondo è da buttare--
grazie a te, nella tua sofferenza hai insegnato a molta gente a non mollare mai.
Se nel cammino difficile della vita, al tuo fianco ci sono delle persone che trasmettono AMORE, un sentimento puro e infinito, il percorso diventa più facile.
ciao
  

Signora, lo dicevo io ho 48 anni e mi immedesimavo (mi scusi se mi sono permesso) nella figura paterna. Ho un figlio di 18 anni.

Nella mia vita purtroppo ho avuto "troppi" contatti con tanti incidenti stradali, ed ho soccorso anche amici che ora non ci sono più.
Oggi i loro figli sono miei amici, anche se potrebbero essere miei figli, purtroppo per l'età che hanno, e dico purtroppo perchè i papà avevano 38 e 40 anni.

E' un vero senso di vuoto generale, per una famiglia vedere uscire in auto o in moto un parente e non vederlo tornare più.

Ho sempre prestato soccorso a tutti, italiani, extracomunitari, chiunque ne avesse bisogno anche se la mia macchina era nuova e la tappezzeria che per molti "non può sporcarsi", si riduceva ad uno straccio perchè il ferito, incolpevole sporcasse il tutto con sangue, vomito o altro.

Questo per dire che il mondo è o può essere più buono, ognuno di NOI deve avere fiducia che il prossimo è generoso ed è disponibile.

Non perdonerei mai il mondo se mio figlio avesse un incidente e nessuno lo assistesse dal primo (e più critico) momento di bisogno.

Mi commuove che lei questo lo ha recepito riferendosi agli amici di Daigor; si sono comportati egregiamente, potevano pure fare solo una telefonata al 118 e si sarebbero giustificati che questo era quello...che si poteva fare.

Tanti credono che sia sempre il drogato, il rapinatore, l'ubriaco al volante di una macchina che sia coinvolta in un incidente, è uno (falso) stereotipo che serve a immobilizzarsi ragionevolmente! (una tristezza, lo so!)

Mi creda signora, molti in queste circostanze girano la testa altrove ed hanno la coscienza pulita...sììì pulita perchè non l'adoperano mai.

Le avrebbe fatto molto più male sapere che nessuno avesse mai toccato il ragazzo, lasciandolo precipitare nel baratro del suo "momentaneo" destino in cui il contatto con la persona, con un suo simile è fondamentale.

E per questo che dicevo a Daigor, gli angeli spesso sono i tuoi simili, senza ali e senza aureola, ma in tuta e col jeans.

Il messaggio dovrà essere anche questo : solidarietà e muovetevi pensando solo di soccorrere un vostro simile che ha bisogno. L'anima sarà più ricca che manco ve lo immaginate.

Questa storia di incidenti e solidarietà, alla fine ci avrà coinvolto 1000, 2000 persone (non saprei quanti) ed il lieto fine è che Daigor stà e starà sempre meglio, che l'amore è una gran forza vitale e che tutti dovremmo pensare ad essere più buoni e, a non farci condizionare dalle tante e troppe notizie che il mondo è insensibile, disumano e senza valori.

La mia stima per i sentimenti che avete provato, perchè la vita a volte ci prova, quando manco ce lo aspettiamo.

E' davvero toccante il racconto attraverso le vostre parole.
E' davvero splendido che questa community abbia dialogato con voi in un modo che avete apprezzato e che ha dato energia.

sono un tipo cinico e bastar.o fino al midollo ma leggere le parole di boneca mi ha fatto venire i brividi lungo la schiena ....adesso capisco molte cose sull'accaduto. per fortuna la storia ha un lieto fine e daigor è già operativo alla tastiera  per fortuna ha ripreso anche il suo solito ottimismo  ...io direi di ringraziare anche noi guru (almeno io personalmente mi sento in obbligo con te di un grazie, perchè hai fatto in modo di non perdere un nostro collega e ci hai per giunta anche dato notizie a volte buone a volte cattive del capocchione  ) 

 
Cara signora, ammetto che la lacrimuccia è scesa anche a me e come vale per molti anche a me è venuta in mente la mia mamma che non smetterà mai di dirmi: "..stiamo attenti con questa moto.."

Sono felicissimo, pur non conoscendolo, che Daigor ora si sia ripreso e migliori sempre di più.

E' vero i motociclisti sono "una razza strana e marvigliosa" ma lo sono anche coloro che ci stanno accanto soprattutto in momenti come questi!

Un caloroso abbraccio a lei, a suo marito, a suo figlio Daigor.

Ivan