Autore Topic: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi  (Letto 239438 volte)

Offline andrew

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #300 il: 23 09 2008, 15:15:54 »
e ti accontenti di una birretta??
Allora se pò fà!!
 :LoL:  :LoL:
La precedenza non è altro che un sottile gioco di sguardi!

Offline Tribal_Dragon

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #301 il: 23 09 2008, 16:01:06 »
veramente non ho specificato la quantita in litri.. della birretta!!!  :stica:
Su internet si può essere chi si vuole. E' strano il fatto che molte persone scelgano comunque di essere stupide

Cit.

Offline dune

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #302 il: 23 09 2008, 17:14:06 »
veramente non ho specificato la quantita in litri.. della birretta!!!  :stica:

 :LoL:  :LoL:  :LoL:  :LoL:
la libertà di apprezza veramente solo dopo aver provato le catene

Offline Tribal_Dragon

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #303 il: 23 09 2008, 19:39:52 »
Quesito
Stai rientrando a casa, e' notte e piove a dirotto. Passi davanti alla fermata di un autobus e vedi tre persone che lo stanno aspettando.
1. Un'anziana signora che sembra sul punto di morire.
2. Un vecchio amico che una volta ti ha salvato la vita.
3. La donna (o uomo) dei tuoi sogni, la tua anima gemella.
Nella tua auto c'e' posto solo per una persona e tu non puoi tornare alla fermata dell'autobus una volta che te ne sei allontanato (non si sa perche' ma e' cosi'). A chi offri un passaggio? Pensaci bene prima di rispondere. Questo quesito e' stato usato da importanti societa' di selezione per decidere chi assumere. Non sparare una risposta a caso, ma pensaci... Potrebbe essere un quesito interessante...
a) Potresti dare un passaggio all'anziana signora e salvarle la vita
b) Potresti dare un passaggio al tuo vecchio amico e ricambiargli cosi' il favore
c) Ma d'altro canto potresti non ritrovare mai piu' la tua anima gemella.



PENSACI!






Il candidato che fu assunto (uno su 200) non ebbe nessun problema a risolvere il quesito. Disse: Darei le chiavi della macchina al mio amico e gli chiederei di portare l'anziana signora in ospedale. Io starei a fare compagnia alla mia anima gemella fino all'arrivo del bus! La morale della storia e' che guadagnamo molto di piu' se riusciamo a superare con la fantasia i nostri limiti e se riusciamo a guardare "oltre".




Nessuno pero' e' mai arrivato alla risposta vera e a quella piu' sensata: investire l'anziana signora per porre fine alle sue sofferenze, sco**re la ragazza dei miei sogni sul cofano dell'auto e andarmene col migliore amico a bere birra fino a ubriacarmi !!!




Offline caferacer

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #304 il: 25 09 2008, 00:09:52 »
Un motociclista sta percorrendo un tratto di autostrada a folle velocità a bordo della sua potentissima HONDA HORNET.
A un certo punto, da lontano vede che un passerotto sta venendo contro di lui, sono proprio in rotta di collisione...
Allora comincia a rallentare, sperando di evitarlo...
anche il passerotto, accortosi del pericolo imminente, fa di tutto per schivare il motociclista... Ma questi è troppo veloce e l`impatto avviene...
Il passerotto cade a terra, tramortito e piuttosto malconcio...
allora il motociclista si impietosisce, si ferma e raccoglie il povero passerotto, con l`intenzione di portarlo a casa per curarlo.
Arrivato a casa, dunque, lo mette in una gabbietta, dove sistema per lui anche una ciotolina con l`acqua e un piattino con alcune briciole di pane.
Giunta la sera, il motociclista va a dormire, sperando che il passerotto si riprenda.
Passa la notte, al mattino presto il passerotto, ancora un po` stordito, apre gli occhi e si guarda intorno... vede le sbarre... la ciotolina con l`acqua... le briciole di pane... e esclama:

PORCA MISERIA!!! Ho ammazzato il motociclista!!!

 ;-)  :haha:

Offline Vinz73

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #305 il: 25 09 2008, 01:51:08 »
bellissime  le ultime due!!! :up:  :birra:  :LoL:
Vinz73 (cavalleria docet!)

Offline millo1276

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #306 il: 25 09 2008, 09:04:00 »
..mi domando a volte dove tu possa trovare tutte queste battute...

sei un pozzo senza fondo... ;-)

Offline Tribal_Dragon

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #307 il: 25 09 2008, 09:14:22 »
le barzellette.. a girottolo per internet.. apparte qulle che conosco...

le risposte ai mex... beh.. li e' farina del mio sacco...  :emo:  :emo:

lo so.. non c'e' da andarne molto fieri  :stica:  :stica:

Offline dune

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #308 il: 29 09 2008, 11:12:38 »
Gergo ingegneristico. (tra parentesi cosa intendono)
1. Sviluppato dopo anni di ricerche intensive. (È stato scoperto per puro caso).
2. Stiamo testando al momento diversi approcci al problema. (Per il momento andiamo avanti per tentativi)
3. Il progetto secondo lo schema originale comporta impreviste difficoltà. (Stiamo lavorando su qualcos'altro).
4. Progetto in stretta collaborazione. (Abbiamo preso un caffe' assieme)
5. Un esauriente rapporto, basato su un approccio innovativo, e' in preparazione. (Abbiamo assunto tre neo-laureati)
6. Si ritiene che il cliente sara' soddisfatto dei risultati. (Siamo cosi' in arretrato sui tempi di consegna che il cliente accettera' qualsiasi risultato)
7. I test operativi preliminari hanno dato risultati inutilizzabili. (Quel ### affare e' saltato in aria quando l'abbiamo acceso)
8. I risultati del test sono stati estremamente gratificanti. (Incredibile, ha funzionato davvero !)
9. L'intero concetto e' stato abbandonato. (La sola persona che ci capiva qualcosa e' andato in pensione)
10. Pregasi aggiungere commenti e firmare. (Dividiamoci la responsabilita' per questo)
11. Completamente nuovo. (Le parti non sono intercambiabili con modelli precedenti)
12. Massiccio. (Non provate neanche a sollevarlo senza attrezzature adeguate)
13. Robusto. (Piu' che massiccio)
14. Leggero. (Appena meno pesante che massiccio)
15. Nessuna manutenzione. (Impossibile da aggiustare)
16. Basso livello di manutenzione. (Quasi impossibile da aggiustare)
17. Seguiamo lo standard. (L'abbiamo sempre costruito cosi')
18. Prevedo tempi di consegna di circa due mesi se non avvengono imprevisti. (Sicuramente capitera' qualche cosa e se lavoreremo duro si potra' forse consegnare entro un anno)
19. I disegni sono buoni entro i propri limiti. (Abbiamo appena iniziato, tracciando un punto o due).
20. Il disegno sarà formalizzato nel rapporto del prossimo periodo. (Non abbiamo ancora iniziato questo lavoro, ma dobbiamo dire qualcosa).
21. Sono stati provati diversi approcci. (Non sappiamo dove siamo, ma ci stiamo muovendo).
22. L'intero concetto dovrà essere abbandonato. (L'unico che capiva la cosa non c'è più).
23. Essenzialmente completo. (Metà fatto).
24. Prevediamo... (Speriamo in Dio!).
25. Il rischio è alto, ma accettabile. (100 a 1, ma con 10 volte il budget e 10 volte la manodopera, possiamo avere una chance di 50/50).
26. Problemi seri, ma non insormontabili. (Ci vorrà un miracolo. Dio dev'essere un program manager).
27. Non ben definito. (Nessuno ci pensa).
28. Richiede un'ulteriore analisi e attenzione nella gestione. (Totalmente fuori controllo)

Offline Tribal_Dragon

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #309 il: 29 09 2008, 16:46:07 »
La Gita

La gita scolastica è, in assoluto, l’attività più attesa dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Parlando di superiori, poi, l’attesa raggiunge livelli parossistici. Mentre il primo giorno di scuola è caratterizzato dai riti del riambientamento: la caccia al banco più defilato; la personalizzazione dello stesso con affreschi e bassorilievi, talvolta di una certa bellezza; l’impostazione grafica del diario-agenda, prezioso strumento la cui compilazione impegnerà le migliori energie degli alunni/e nel corso dell’intero anno, dal secondo giorno il tormentone è sempre lo stesso: «Prof, lei ci porta in gita, vero?». Alla fatidica domanda solo i più esperti e cinici riescono a glissare, tutti gli altri, senza neanche cogliere gli oscuri e minacciosi presagi di quel «vero?», balbettano un assenso variamente condizionato considerato però dagli alunni come giuramento firmato con il sangue.
Una volta assicuratasi, in questo subdolo modo, la disponibilità di almeno sei professori più tre di riserva, si passa alla fase due: la destinazione. Vengono proposte con convinzione granitica le località più incredibili in numero direttamente proporzionale al numero degli alunni, cioè 22 alunni 22 località diverse, poi iniziano sanguinose lotte intestine nelle quali ognuno decanta le meraviglie della sua scelta.
In due mesi di concertazione vengono ridotte a tre sostenute da agguerrite fazioni che pongono sistematicamente il veto sulle altre proposte. Esemplifichiamo:

Proposta A.
Cinque giorni a Barcellona.
Motivazioni:
1 - Gli spagnoli (o le spagnole, a seconda) hanno il sangue caliente (loro non dicono proprio così, ma ci siamo capiti).
2 - C’è stato mio cugino l’anno scorso e mi ha detto che le ramblas sono da sballo.
Obiezione: tre giorni partono per il viaggio.
Contro-obiezione: «Mio zio con il Porsche, casello-casello, ci ha messo otto ore».

Proposta B.
Due settimane in Giamaica.
Motivazioni:
1 - Spiagge incontaminate, reggae, fumo obbligatorio.
2 - C’è andato un mio amico l’anno scorso e non è ancora tornato.
Obiezione: «Non costerà un po’ troppo?».
Contro-obiezione: «Vendiamo gli arredi scolastici e tutto il materiale dell’aula di informatica; il ricavato lo investiamo in marjuana giamaicana e lo rivendiamo in tutto il Valdarno (ci ho anche un cugino che lavora in una fabbrica di cartine!)».
Obiezione 2: «Troveremo degli accompagnatori?».
Contro-obiezione: «Il supplente di scienze ha giurato che ci avrebbe portato in capo al mondo!».
«Ma va via fra una settimana!».
«Cavoli suoi!».

Proposta C.
Cinque giorni a Monaco di Baviera.
Motivazioni:
1 - C’è la più grossa birreria d’Europa.
2 - Mio fratello ha detto che c’è una discoteca a 16 piani con i decibel in progressione e che dal 12° in poi balli fissato alle pareti con delle cinghie altrimenti l’onda d’urto ti fa volare di sotto; e i buttafuori sono naziskin espulsi dal movimento perché troppo violenti: uno sballo!
Obiezione: nelle birrerie gli italiani non sono graditi.
Contro-obiezione: «Io parlo Inglese! Ci ho quasi la sufficienza! E poi mia zia da giovane è andata all’Oktober-fest e lì danno da bere a cani e porci». «Noi andiamo a marzo!». «Sì, ma mio cognato lavora alla Moretti e ha anche un autografo di Iachetti!».

***
La tenzone dura mesi, senza giungere a un accordo, sinché la classe non viene aggregata all’ultimo momento a una gita di tre giorni con le prime, nei monasteri francescani del centro Italia. Va anche detto che la destinazione, in realtà, non è assolutamente il problema principale degli studenti, le priorità sono ben altre!
A questo scopo analizziamo le motivazioni ufficiali della gita scolastica, come da Pof (per i non addetti ai lavori trattasi del Piano dell’Offerta Formativa, in pratica ciò che una scuola si propone di fare).
Finalità di socializzazione. Cinque minuti dopo essere saliti sul pullman (sorvoliamo sulla furibonda caccia ai posti in fondo, prova di destrezza e coraggio con la quale si determinano i rapporti di dominanza all’interno del gruppo) gli studenti hanno già indossato cuffiette o auricolari sparando i walkman a volumi da discoteca.
Se un incauto prof chiede che musica stanno ascoltando deve farlo utilizzando l’alfabeto muto o segnalando con le bandierine perché mai e poi mai uno studente abbasserà il volume, continuando a urlare seccato: «Prof! Si spieghi meglio! Non sento!».
Se, per caso fortuito, il prof riuscirà a farsi capire, gli toccherà, per par-condicio, farsi il giro di tutti gli studenti che gli infileranno sino al timpano auricolari con cerume personalizzato, alzeranno il volume e ammiccheranno complici come a dire: «Questa sì che è musica, eh?». Il prof tornerà al suo posto in stato semi confusionale rimpiangendo i Dik Dik e Mino Reitano. Dopo mezz’ora quasi tutti dormono. Al risveglio si passa alla fase socializzante n° 2: i telefonini. Ognuno tira fuori il suo (ultimissimo modello, mica come quel mattone che ci ha il prof!) e telefona, o ancora meglio scrive messaggini, o ancora ancora meglio fa squillini a tutti gli amici e fidanzati presenti in agenda. Quando ha finito, si predispone a ricevere telefonate, messaggini e squillini dagli stessi. Il tutto può andare avanti ore (da notare che spesso buona parte degli amici si trovano sullo stesso pullman, magari due sedili più in là). Famoso il caso della Turcio che restò attaccata al telefonino con il fidanzato per sei ore consecutive, comprendenti anche una visita guidata agli Uffizi, senza accorgersi che, avendole la Cecchi sostituito per scherzo il cellulare con la sua radiolina, aveva tubato per tre ore con gli speaker di radio DJ.
La terza fase socializzante è il film da pullman. La visione è accompagnata da pesanti commenti-apprezzamenti sui principali attori-attrici, da continue richieste di alzare o abbassare il volume (spesso contemporaneamente: questa è la principale causa della «sindrome schizofrenica indotta», tipica patologia che colpisce il 70 per cento degli autisti) e da cori da stadio a sostegno degli eventuali buoni o cattivi.

***
Finalità istruttive.
La visita a chiese, musei e monumenti vari è l’odiato scotto che gli studenti sono costretti a pagare per effettuare la gita. In tal senso essi hanno elaborato svariate strategie per limitarne al massimo l’impatto. Occorre distinguere due tipologie: la visita libera e la visita guidata.
Visita libera: la più apprezzata. Con un po’ di allenamento alcuni studenti sono in grado di girarsi musei immensi in una manciata di minuti.
Alcuni record significativi:
Museo del Louvre: il mitico Chime nel 1997 in 8’ e 12’’ (compresa mostra tematica sui fiamminghi).
Basilica di S.Pietro: Casproni nel 1995 in 3’ e 54’’ (risultato di particolare valore tenendo conto che all’altezza della Pietà di Michelangelo ha scontrato un turista giapponese e se l’è dovuto portare a cavalluccio sino all’uscita).
Acquario di Genova: Bettori e Caramallo nel 2002 in 2’ e 51’’ (compresa la foto con il pinguinone di peluche) purtroppo non omologato per non aver grattato la testa alle razze. I più abili in ogni caso dopo pochi metri, camminando in retromarcia, riescono dall’ingresso e festa finita.
Visita guidata: il vero terrore. Non c’è scampo, e lo studente lo sa. Le guide seguono corsi che ricalcano l’addestramento delle teste di cuoio tedesche, ma più difficili. Quando questi personaggi, per molti versi eroici, mettono le mani su un gruppo-gita, non c’è tentativo di fuga che tenga: due ore di approfondimento psicologico sui personaggi dei mosaici di Ravenna o sul monumento di turno, non te le leva nessuno.
Inutile fingere malori: le guide sono in grado anche di effettuare piccoli interventi chirurgici con mezzi di fortuna e conoscono tutte le tecniche di pronto soccorso (ne sa qualcosa il simpatico Fidolini che simulò uno svenimento per evitare il Museo etnologico di Budapest, ma fu prontamente rianimato da una gigantesca guida ungherese maschio con massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca); inutile aggregarsi ad altri gruppi (sono sempre più lenti del tuo, vedi Leggi di Murphy); ancora più rischioso far finta di perdersi: ci provò la Morello nelle grotte di Toirano: beccata subito e costretta a sorbirsi un secondo giro con approfondimento sui punti di riferimento topografici del sottosuolo in compagnia di Alberto Angela.
A questo punto si sarebbe portati a ritenere che le finalità di istruzione e quelle istruttive non vengano del tutto raggiunte. Uscendo dal protocollo però l’analisi del fenomeno va completata con alcune x («altre» mi sembra ridondante) costanti.

***
La sosta in autogrill (o dell’impellenza).
Esistono statistiche: il tempo che intercorre fra la partenza del pullman e la domanda: «Prof, quando ci fermiamo all’autogrill?» non può superare i cinque minuti. Non è un semplice luogo di sosta, spesso è il punto di arrivo, il fine ultimo, in una parola l’impellenza. Cos’è che spinga generazioni di studenti a porsi come ragione di vita la fermata in questi luoghi resta un mistero. Forse il fascino della «rustichella»? La tentazione del «menù buon mattino»? O saranno quei colori, quegli audaci abbinamenti fra formaggi e salumi tipici, hit-parade e accessori per macchina? Ma allora basta andare al supermercato più vicino! Cos’ha l’autogrill che l’Ipercoop non ha?
Chissà... forse è l’effetto mandria creato dal gruppo, forse è il sentirsi parte di un popolo di viaggiatori, forse... (pensieri...). Comunque sia, la sosta in autogrill è un momento irrinunciabile della gita scolastica, e così si vedono queste scolaresche prenderli allegramente d’assalto e uscire cariche di ogni ben di Dio (talvolta anche regolarmente pagato): patatine, lattine, caramelline, salatini, dolcetti, noccioline, ma anche pile, pellicole fotografiche, occhiali da sole, peluche, videocassette, cd, super alcolici, giacconi da regata.
Un’autentica frenesia, nessuno che si sogni di portarsi queste cose da casa, vuoi mettere comprarle in autogrill pagandole il doppio? Che soddisfazione! Ingenti patrimoni vengono bruciati nel giro di pochi minuti insieme a enormi quantità di tabacco (minimo due sigarette a testa per recuperare il no-smoking da pullman).
Le classi risalgono sul pullman felici e contente lasciandosi dietro la consueta scia di lattine vuote, kleenex sporchi, involti di patatine, cartocci vari in attesa della prossima attività pluridisciplinare di educazione civica e scienze (titolo: Inquinamento: che fare?), e del prossimo autogrill. In tutto questo tempo il prof, rigorosissimo, dopo essersi concesso la botta di vita di un espresso al bar, ha ingurgitato mestamente un panino al salame nostrano portato da casa insieme ai succhini in brik sognando un «rustico» o un «positano» (o un rustico a Positano? boh!).

***
La formazione delle camere
Il professore veramente organizzato ha già con sé l’elenco delle camere d’albergo, la loro capienza e la dislocazione sui piani. Grazie a ciò è in grado di formare i gruppi camera durante il viaggio. Questa attività, di particolare delicatezza, porta via due ore buone. Da una parte ci sono i ragazzi che fanno garbate proposte del tipo: «No! Io in una doppia con Catucci neanche morto! Ci puzzano i piedi e rutta come una balena!» (come una balena??), oppure «Prof, a noi ci aveva promesso una da quattro! Si ricordi che ha una bambina piccola», o anche: «Prof, ma se io, Lalla, Rossella, Martina, Giulia, Sara, Vanessa e Alice ci stringiamo un po’ in quella da tre?». Dall’altra i Prof che fanno e disfano abbinamenti in base ai profili psicologici, alle affinità caratteriali o alla pura e semplice limitazione del danno.
Dopo faticose trattative si giunge, in genere, a una conclusione soddisfacente per tutti: ogni studente ha la sua camera, ogni camera ha i suoi studenti. Bene! Corre l’obbligo di rilevare che tutto ciò risulta totalmente inutile: un puro esercizio di retorica e di arte contrattuale, o forse semplicemente una tattica per illudere i professori. Infatti, nessuno studente che si rispetti dormirà mai nella camera che gli è stata assegnata, pena l’esposizione al pubblico ludibrio.
Dormire è una parola grossa, richiama lenzuola profumate, guanciali di piume, materassi confortevoli, mentre, prima di tutto, i nostri eroi provvedono a personalizzare le loro camere con innaffiature di Coca e alcolici vari, briciolame alimentare assortito, coltri di fumo modello raffineria, puzza di piedi e deodoranti; e poi in gita, per definizione, non si dorme, al massimo ci si schianta: è il fisico che, a dispetto del cervello che avrebbe programmato chissà quali altre spericolate avventure, ad un certo punto, dopo due notte di scorribande, marca visita stramazzando al suolo. Gli studenti vengono ritrovati privi di sensi nei luoghi più disparati: terrazzini, corridoi, ascensori. Va da sé che durante il giorno si registri qualche scompenso: intere scolaresche si aggirano per le strade delle più belle capitali europee in stato di trance, zombie al rallentatore, sguardi vacui, articolando a fatica monosillabi solo in caso di esigenze primarie fa-me, se-te, pi-pì. I professori commentano soddisfatti: «Però, oggi sembrano più tranquilli».

***
La doccia (o dell’apparire).
Durante l’ultima conferenza mondiale sull’acqua i vari esperti internazionali si sono scordati di menzionare una fra le principali cause del progressivo impoverimento delle risorse idriche: la gita scolastica. Mi spiego. Io non so con quale frequenza il 15/18enne medio si faccia la doccia a casa propria. Di sicuro so che in gita la doccia diventa un’attività irrinunciabile.
Vengono stabiliti turni rigorosi all’interno delle camere in modo da permettere minimo una o due docce quotidiane a testa. Alunni notoriamente poco avvezzi ai detergenti si sottopongono ad attese snervanti pur di potersi avvalere del diritto-dovere di farsi «una sana doccia». Non è un caso che nella top ten delle domande più frequenti in gita, accanto alla già menzionata sull’autogrill e alla sempre gettonatissima: «Prof, ci porta in discoteca?», mantiene saldamente un’onorevole terza posizione la seguente: «Prof, ma c’è tempo per farsi la doccia, vero?». E così le camere, prima di cena, si trasformano in luoghi quasi irreali, dove, in mezzo a nuvole di vapore profumato ed effluvi deodoranti, i ragazzi/e si scambiano i doccia-shampoo, si consigliano balsami alle erbe, si abbandonano a sottili distinguo sull’efficacia degli antitraspiranti e dei gel «effetto bagnato».
Dopo di che ha inizio il rito della vestizione. È necessaria una premessa: come mai i professori si presentano alla partenza della gita con una valigia medio-piccola più zainetto, mentre gli studenti (e ancor più le studentesse) arrancano con due valigioni rigonfi modello crociera più zainetto, borsetta, marsupio?
Semplice, i prof portano il necessario, gli studenti portano tutto, il guardaroba (più qualche capo sottratto ai fratelli/sorelle maggiori). Ovvio che non potranno indossare tutto ma la scelta del vestito da mettere quella sera non ammette limitazioni di sorta. «Prof, come sto?»: i corridoi degli alberghi si trasformano in passerelle da sfilata parigina dove le studentesse incrociano esibendo ardite toilette e improbabili abbinamenti in un turbinio di minigonne, scarpe con tacchi e punte, magliette adesive, jeans strappati, ombelichi e schiene nude.
Per non parlare del trucco: dove sono finite le innocenti ragazzine che nelle lunghe mattine di scuola con gli occhi insonnoliti e il volto emaciato abbozzano tentativi di attenzione? Rimmel, mascara, rossetti e fondi tinta operano trasformazioni inimmaginate.
Capita di entrare nella sala dell’albergo per la cena e uscirne imbarazzati pensando di avere sbagliato comitiva. E invece sono proprio loro, novelle cenerentole pronte per un giro di danza con invisibili principi. I professori si stringono nei pulloverini: «Cosa si inventa per il dopo cena?».
***
«Dove siamo?». «Dove andiamo?». Ma soprattutto: «Quando arriviamo?» (O dello straniamento).
L’insigne neuropsichiatria Karl Offenbach dell’università di Vienna ha definito «deficit da straniamento spazio-temporale» lo stato all’interno del quale precipita il 95 per cento degli studenti dal momento in cui mettono piede sul pullman che li porterà in gita: «Si tratta della sconnessione simultanea di alcune sinapsi che collegano i centri della memoria con la corteccia sensitiva».
Risultato: lo studente si comporta come se avesse il quoziente intellettivo di un bradipo idiota. Le tre domande vengono ripetute con frequenza ossessivo-paranoica durante tutto il viaggio, in questo il professor Offenbach ravvisa «una ricerca di sicurezza, un approdo certo, da parte dei giovani d'oggi, causati dalla crisi dei valori tipica delle opulente civiltà occidentali».
Facciamo qualche esempio partendo dal «Dove siamo?».
Va detto subito che questa domanda ha avuto un incremento esponenziale a causa della diffusione dei cellulari. Infatti mentre prima lo studente, sostanzialmente, se ne strafregava di dove si trovasse, con l’avvento dei telefonini la sua beata ignoranza è entrata in crisi. Infatti ognuna delle 20-30 telefonate quotidiane che lo studente riceve in gita comincia immancabilmente con la fatidica domanda: «Dove siete?». Il «dove sei?» ha ormai soppiantato il classico «come stai?» nelle comunicazioni telefoniche standard, il che non può non avere ripercussioni sulla psiche già fragile degli adolescenti d’oggi, innescando ulteriori incertezze del tipo: preferisci sapere dove sono invece che come sto? E se avessero inventato i viaggi nel tempo mi chiederesti «quando sono?». (Al che salutiamo per sempre l’Offenbach perché ci ha abbondantemente rotto gli zebedei).
Ritorniamo al nostro studente, alle prese con il misterioso interlocutore all’altro capo del telefono desideroso di conoscere le coordinate geografiche (anche se spesso all’interlocutore non gliene può fregare di meno, lo fa per sfruttare le potenzialità del mezzo). Il primo istinto dello studente gli farebbe rispondere «ma che cavolo ne so», chiudendo la questione; ma poiché all’altro capo del telefono si trova spesso un genitore, il nostro è costretto a informarsi, al che alza lo sguardo un po’ indispettito e si rivolge al primo professore che gli capita a tiro simulando, talvolta, anche un certo interesse: «Prof, dove siamo?».
Immaginate la situazione: in pullman sulla Firenze-Roma. Si risponde tentando di stimolare un minimo consapevolezza: «Se guardi i cartelli verdi, ogni km c’è scritta l’uscita più vicina e la sua distanza». Incrociano il seguente cartello: Orvieto 15 km.
Prof: «Hai visto?».
Studente: «Visto cosa?».
Prof: «Il cartello».
Studente: «Quale cartello?».
Prof: «Quello che abbiamo appena passato».
Studente: «Che palle, Prof! Ma non fa prima a dirmelo lei?».
Prof (paziente): «Sì, ma devi imparare, ecco, guarda che arriva un altro cartello».
Incrociano un altro cartello: ROMA 180 km.
Studente trionfante al telefonino: «Siamo a Roma!».
Silenzio preoccupato all’altro capo del telefono (anche perché la destinazione della gita è Orvieto).

Offline Tribal_Dragon

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #310 il: 29 09 2008, 16:53:40 »
Ottimi motivi per continuare a fumare
Fumare provoca problemi di erezione? Beh, finalmente un po' di tranquillità!

Spegnere la sigaretta con il piede allena i muscoli del polpaccio

Se ricominciate a fumare avrete meno fiato, quindi farete meno condensa in macchina. Comodo, no?

Vi siete appena fatti rapire da un gruppo di terroristi molto nervosi perchè hanno dimenticato le sigarette. Offriteglene una...

Se dovete andare ad una festa di carnevale e non avete la maschera basta avere con sè due sigarette: le incastrate sotto il labbro superiore, date un pugno sul naso a vostra moglie fino a farle perdere sangue et voiltà, ecco un'orginale coppia di vampiri!

E nei film i cattivi con cosa accenderebbero la dinamite, eh?

Vorreste avere delle tende gialle in salotto? Fumate in casa, aspettate un anno e le avrete1

Con filtri e fiamiferi potete costruire dei simpatici pupazzi: i catarrosi! I vostri figli ne andranno matti...

Perderete di nuovo il gusto. Così non sarà necessario acquistare vini costosi: un vinello da 2 o 3 euro basterà. Idem per cibi e ragazze

Per smettere di fumare usate un palliativo in alternativa: magari una sigaretta!

Smettere di fumare improvvisamente puo' portare a problemi della percezione visiva. In america hanno votato Bush!

Se smettete di fumare non comprerete piu' accendini. Le fabbriche produrranno meno accendini, quindi le fabbriche chiuderanno, operai licenziati, rallentamento dell'economia, crisi economica, dazi e conflitti diplomatici, guerra mondiale!

Ogni volta che ricominciate a fumare è un tabaccaio che salvate: pensateci!

Con i filtri potete fare degli ottimi tappi per le orecchie. E per le donne -in caso di emergenza- degli assorbenti interni. Certo, durano poco ma all'occorrenza...

Anche se non fumate vi sentite ugualmente stanchi dopo 2 ore di footing... quindi che differenza fa?

Avete problemi di peso? Volete perdere 2 o 3 chili? Fumando andate incontro all'asportazione di un polmone: 3 chili persi in una botta sola!


Consiglio finale: se nonostante tutte queste ottime ragioni volete ugualmente smettere di fumare allora andate in Patagonia: là c'è un tabaccaio ogni 2700km, molto più facile!

Offline Tribal_Dragon

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #311 il: 29 09 2008, 17:01:47 »
Qantas Airlines

Dopo ogni volo , i piloti della Qantas compilano un foglio detto " foglio dei guasti " , che spiega ai meccanici i problemi dell'aereo . I meccanici aggiustano i guasti , documentano il loro operato sul foglio e lo passano di nuovo ai piloti prima del volo successivo. Indubbiamente gli operatori a terra della Qantas non mancano di senso dell'umorismo .Ecco qualche lamentela dei piloti (P) e la soluzione segnalata dagli ingegneri della manutenzione (S) . Comunque la Qantas è l'unica compagnia aerea a non aver mai avuto un incidente .

P: Pneumatico interno sinistro avrebbe quasi bisogno di essere sostituito .

S: Pneumatico interno sinistro quasi sostituito .

 

P: Test di volo OK , tranne atterraggio automatico molto duro .

S: Non c'è l'atterraggio automatico installato su questo aereo

 

P: Qualcosa non ben fissato nella coda .

S: Qualcosa fissato nella coda.

 

P: Scarafaggi morti sul parabrezza .

S: Scarafaggi vivi ordinati e in arrivo .

 

P: Pilota automatico in modalità mantenimento altitudine produce una perdita di 200 piedi al minuto .

S: Non si è potuto riprodurre il problema a terra .

 

P: Tracce di perdite nel carrello destro .

S: Tracce rimosse .

 

P: Volume del DME incredibilmente alto.

S: Volume DME messo ad un livello più credibile .

 

P: I fermi provocano il bloccaggio delle leve dell'accelerazione .

S: E' a quello che servono

 

P: IFF non funzionante.

S: IFF sempre non funzionante quando sta su OFF .

 

P: Sospetta lesione nel parabrezza.

S: Sospetta di avere ragione.

 

P: Motore N.3 perso.

S: Motore N.3 trovato sull'ala sinistra dopo una breve ricerca .

 

P: L'aereo si comporta in modo buffo .

S: Aereo messo in riga dicendogli di volare bene e di fare il serio .

 

P: Il radar emette ronzii .

S: Radar riprogrammato con musica .

 

P: Topo nella Fusoliera .

S: Gatto installato .

 

P: Rumore proveniente da sotto il pannello della strumentazione . Sembra un insetto che picchia su qualcosa con un martello .

S: Martello sequestrato .

Offline fabio80

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #312 il: 30 09 2008, 16:14:52 »
questa cosa stupenda m'è stata mandata da un amico di ninja italia e mi sono ammazzato solo a leggerla, quindi la condivido con voi...buone risate!

P.S diamo a cesare quel che è di cesare...questo post udite udite è di prima mano e mente austera e fervida della "nostra" Tomcatta nazionale

MOTOCICLISTI E IL SESSO
Il sesso è decisamente uno dei ecc ecc ecc...

fonte: Centauri Romani

Primo questo è della grande Isabella...detta Tomcat...

Ma secondo....fonte...?????

COLONNA ROMANA...no centauri romani!

Offline Tribal_Dragon

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #313 il: 30 09 2008, 16:26:36 »
veramente c'e' scritto che e' di TomCat

e poi ho messo fonte Centauri Romani.. solo perche l'ho preso da li..  ;-)

Offline Tribal_Dragon

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Re: Barzellette, Battute e tutto cio' che vi fa ridere come scemi
« Risposta #314 il: 30 09 2008, 16:39:55 »
LONDRA (Gran Bretagna), 30 settembre 2008 - Anche portare a spasso il cane può diventare pericoloso. Ne sa qualcosa l'attaccante dello Stoke, Liam Lawrence, che si ritrova oggi con una caviglia gonfia come un melone dopo aver inciampato nel cucciolo di casa mentre i due uscivano a fare la solita passeggiata. Sorpreso dall'irruenza del cagnolino, infatti, il giocatore ha messo un piede in fallo e vi è pure ricaduto sopra pesantemente. Risultato: adesso Lawrence è in forse per la sfida di domenica contro il Portsmouth, con grande disappunto del suo allenatore Tony Pulis, che ha poi raccontato il bizzarro incedente ai giornalisti. "Liam ha incespicato nel cane e si è storto la caviglia. I primi esami non hanno mostrato fratture, ma lo abbiamo spedito comunque in ospedale per ulteriori accertamenti, giusto per essere sicuri. Allo stato attuale, non sappiamo quanto sia serio l'infortunio, potrebbe farcela per il Portsmouth, come pure no. Quindi, non ci resta da fare altro che aspettare e vedere".
Nell'attesa del verdetto dei medici, meglio prenderla sul ridere, magari ricordando i 10 incidenti più bizzarri di sempre in Premier League, come ha fatto il "Daily Sport":
1 - L'ex portiere del Manchester United, Alex Stepney, si slogò una mandibola urlando contro i propri difensori
2 - Il centrocampista dell'Arsenal Perry Groves si fece male da solo sbattendo la testa contro il soffitto della panchina a un gol dei Gunners.
3 - Il difensore norvegese Svein Grondalen finì fuori uso andando a sbattere contro un alce mentre faceva jogging
4 - La star del Portsmouth John Durnin cadde in un fosso con la sua golf buggy e si lussò il gomito, rimanendo fuori dai giochi per 6 settimane
5 - Nel 1993 il portiere Dave Beasent ruppe una bottiglia di condimento per l'insalata sul suo piede. Risultato: 8 settimane fuori.
6 - La star di Barnsley Darren Barnard accusò un danno ai legamenti del ginocchio scivolando sulla pipì del suo cane, rimase fuori 5 mesi
7 - Reduce da un infortunio al tendine di Achille, David Batty venne arrotato dal figlioletto alla guida di un triciclo
8 - Una volta David James si stirò i muscoli della schiena cercando di prendere il telecomando della televisione
9 - Rio Ferdinand si fece male ai tendini del ginocchio per aver tenuto troppo a lungo la gamba su un tavolino da caffè
10 - Alan Wright, il piccoletto dell'Aston Villa, si procurò uno stiramento al ginocchio cercando di raggiungere l'acceleratore della sua nuova Ferrari.

e' 10 minuti che rido come un co***ne!!!  :LOOOL:  :LOOOL:  :LOOOL:  :LOOOL:


grin
Ho fatto ridere tutto il pronto soccorso

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Ultimo post 20 05 2011, 14:23:27
da Kripto
xx
almeno ci dobbiamo ridere su...

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da Crick1986
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bellapapero - Andrea Moraldi - da ridere!

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Ultimo post 29 04 2009, 13:14:08
da gentleman-ico
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Nuovi patentati!Leggete!Facciamo sempre ridere tutti!

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Ultimo post 10 05 2008, 16:54:28
da packy76