il leggere e non capire, leggere ancora e non capire ancora, prendersi un attimo per riflettere e riuscire a trovare la soluzione per scovare il significato che quell'insieme di parole e simil-parole volevano dare alla frase. il dubbio della propria incapacità intellettuale si insinua fino a spingere ad una ulteriore lettura. niente non "ia fò" "ma che scrive chistu?!?" penso che tato volesse riportare il disagio personale che certe frasi provocano nel suo essere
. scherzi a parte, la scrittura è il mezzo, il pensiero per essere espresso ha bisogno di essa; nel momento in cui faccio andare i "diti" a caso sulla tastiera, non preoccupandomi assolutamente se quello che ho scritto potrà mai essere comprensivo o quantomeno avvicinabile ad un codice traducibile dai più, non trasmetto rispetto per chi si prenderà la briga di mettere insieme una frase di senso compiuto da quelle parole buttate li a caso. esprimendo il proprio pensiero do testimonianza del mio far parte del gruppo, partecipo e intendo farlo a pieno diritto; quindi perchè non farlo con un minimo di impegno? non sottilizzo se venga utilizzato il "gergo" degli sms ne tantomeno se il verbo sia utilizzato nel tempo corretto, ma è palese che alcuni buttano li frasi senza prendersi la briga di controllare se ne è venuto fuori qualcosa di leggibile e comprensibile. se può essere utile a capire quale sia la mia posizione in merito a quanto si stia discutendo, posso tranquillamente dirvi che in alcune occasioni, mi sono permesso di comunicare tramite mp l'errore grammaticale o di battitura ad alcuni utenti con i quali ho condiviso uscite e pranzi, il tutto nella più completa simpatia e buona fede, le quali sono state contraccambiate in quanto si è afferrato, che senza la dovuta correzione, la frase o il titolo della discussione rendeva inutile la comprensione di quello che si voleva comunicare. io stesso, nelle bozze degli articoli che sarebbero stati pubblicati nella prima pagina del nostro sito, diedi carta bianca e piena collaborazione al nostro prof, in quanto il mio intento era comunicare un qualcosa e farlo nel migliore dei modi, quindi perchè non fare affidamento a prescindere su chi aveva i mezzi e l'esperienza per poterlo fare? mi ripeto perchè non voglio che vengano travisate le mie parole, il fine è comunicare quindi se lo voglio fare, un minimo di attenzione mi è d'obbligo; poi potrò anche scusarmi se non sono dante o professore in grammatica ma non bisogna esserli per mettere soggetto, verbo e complemento oggetto uno dietro l'altro
e poi rileggere.