era questo ciò che intendevo io...organizzare la stampa per educare il popolo:
P2: Il Programma e i suoi misteri | Etichette: berlusconi, licio gelli, p2, rinascita democratica
Alla imbarazzante dichiarazione di Licio Gelli, capo della P2, "Il mio piano? Berlusconi può proseguirlo", pubblico quanto di seguito. Così per farsi un'idea
IL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA DELLA P2
Quanto di questo programma è stato fino ad oggi realizzato? (E da chi?)
Il Piano di rinascita democratica fu sequestrato all’aeroporto di Fiumicino nel sottofondo malamente camuffato di una valigia di Maria Grazia Gelli,
figlia di Licio, che stava tornando in Italia da Nizza. Il documento è databile attorno al 1976.
Dopo averli fatti rinvenire, Gelli ha avuto cura di introdurre nuovi elementi
di confusione precisando, nel giugno del 1984, che il Piano di rinascita non
è mai esistito. Esso era solo un insieme di appunti che dovevano servire da
scaletta per una serie di articoli e relazioni.
“Non era altro – dirà lo stesso Gelli - che un'esposizione sullo stato della
nazione, lecita per qualsiasi cittadino che voglia esprimere il suo punto di
vista sull'andamento generale del paese".
Sta di fatto che – a ben vedere – alcuni obiettivi contenuti in quel Piano di
Rinascita risultano oggi applicati.
Lasciamo al lettore il giusto e la curiosità di scoprire quali.
Questo documento viene pubblicato mantenendo la stessa forma grafica
dell’originale (spazi, sottolineature, titolazione, ecc.)
PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA
PREMESSA
1) L'aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal
presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di
rovesciamento del sistema
2) Il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la
sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e
disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla
stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori.
3) Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi,
nella elaborazione di procedimenti - anche alternativi - di
attuazione ed infine nell'elencazione di programmi a breve,
medio e lungo termine.
4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e
lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione -
successivi al restauro delle istituzioni fondamentali.
OBIETTIVI
1) Nell'ordine vanno indicati:
a) i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con
riserva di verificare la Destra Nazionale)
b) la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al
livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto:
Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa, Resto del Carlino,
Messaggero, Tempo, Roma, Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale
di Sicilia per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama,
Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata;c) i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un
punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di
una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei
lavoratori;
d) il Governo, che va ristrutturato nella organizzazione ministeriale e nella
qualità degli uomini da preporre ai singoli dicasteri;
e) la magistratura, che deve essere ricondotta alla funzione di garante della
corretta e scrupolosa applicazione delle leggi;
f) il Parlamento, la cui efficienza è subordinata al successo dell'operazione
sui partiti politici, la stampa e i sindacati.
2) Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni
possibili sul piano della manovra di tipo economico-finanziario.
La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente
a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le
posizioni chiave necessarie al loro controllo.
Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi
successivi, accedibili soltanto dopo il buon esito della prima
operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a
subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedrà in
dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti
3) Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell'operazione è
la costituzione di un club (di natura rotariana per l'eterogeneità dei
componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori,
imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali,
pubblici amministratori e magistrati nonché pochissimi e selezionati
uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità.
Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per
modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da
costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che
si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle
forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare.
Importante è stabilire subito un collegamento valido con la
massoneria internazionale.
PROCEDIMENTI
1) Nei confronti del mondo politico occorre:
a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il
compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva
parte politica (Per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi;
per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per
la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI:
Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente):
Covelli);
b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in
grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per
ridiventare validi strumenti di azione politica;
c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti
finanziari sufficienti - con i dovuti controlli - a permettere loro di
acquisire il predominio nei rispettivi partiti;
d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi
per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a
cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e
l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e
democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero
essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini
politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca
da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le
attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo
reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore
morale, capacità, onestà e tendenzialmente disponibili per
un'azione politica pragmatistica, con rinuncia alle consuete e
fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da parte della
pubblica opinione è da ritenere inevitabile.
2) Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti)
l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere
previsto nominatim. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3
elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che
nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia
d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che
conoscono l'ambiente.
Ai giornalisti acquisiti dovrà essere affidato il compito
di “simpatizzare” per gli esponenti politici come sopra prescelti in
entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d.
In un secondo tempo occorrerà:
a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una
agenzia centralizzata;
c) coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
d) dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art.21
Costit.3) Per quanto concerne i sindacati la scelta
prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura, seguendo
cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL
e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con
gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari
entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo
di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale
trimurti.
Gli scopi reali da ottenere sono:
a) restaurazione della libertà individuale nelle
fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli
di fabbrica con effettive garanzie di segretezza del voto;
b) ripristinare per tale via il ruolo effettivo del
sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello
illegittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche
aziendali e governative.
Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva
integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini
dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno
clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la
bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei
lavoratori. Anche in termini di costo è da prevedere un impiego di
strumenti finanziari di entità inferiori all'altra ipotesi.
4) Governo, Magistratura e Parlamento
E' evidente che si tratta di obiettivi nei confronti dei
quali i procedimenti divengono alternativi in varia misura a seconda
delle circostanze.