Scusate ma mi pungete sul vivo....
Una pompa radiale ha il vantaggio di riuscire ad avere flottanti (termine tecnico per indicare il pistoncino) di certi diametri uniti ad interassi ristretti.
I numeri che vedete utilizzare per descrivere una pompa radiale sono due:
-il primo indica il diametro del flottante
-il secondo l'interasse tra il fulcro della leva ed il punto di applicazione della forza al flottante.
Ognuna di queste due dimensioni influisce su un rapporto che caratterizza il comportamento della pompa freno e ne consegue il suo essere adatta o meno all'impianto frenante in questione.
In che modo?
Il diametro del flottante è strettamente legato al numero ed al diametro dei pistoncini delle pinze. Facendo il rapporto tra l'area del flottante della pompa e la somma delle aree dei pistoncini delle pinze, si ottiene il
"rapporto idraulico". Questo stabilisce l'aggressività e la potenza dell'impianto frenante. Quando aziono la leva del freno e chiudo i passaggi con il serbatoio, la pressione comincia a salire in maniera direttamente proporzionale alla forza da me esercitata sulla leva. Prendendo per assodata la legge P=F/S, per ottenere una pressione maggiore, la mia forza dovrà essere "spalmata" su una superficie il più piccola possibile. Quindi
a flottanti piccoli, corrisponde una maggiore pressione all'interno dell'impianto a parità di forza applicata alla leva.
Discorso contrario invece per le pinze. Queste ultime "subiscono" la pressione generata dalla pompa e la trasformano in forza che preme le pastiglie contro le piste frenanti. Invertendo la formula di prima, si ottiene che F=P*S. Quindi, a parità di pressione, maggiore sarà l'area dei pistoni, maggiore sarà la forza generata sulle pastiglie.
Quindi a diametro maggiore dei pistoni delle pinze, corrisponde maggior forza frenante, a parità di forza applicata alla leva.Allora perchè non fare un impianto con una pompa piccolissima e delle pinze enormi?
Perchè più è piccolo il flottante della pompa e più sono grandi i pistoni delle pinze, maggiore sarà la corsa leva. Andremmo a schiacciarci le dita tra leva e manopola prima di cominciare a frenare.
Il secondo rapporto caratteristico, e dipendente dal secondo numerino identificativo della nostra pompa, è il
"rapporto di leva" o
"rapporto di torchio". Essendo una pompa radiale una leva di secondo genere, si può facilmente intuire che, a parità di di forza e del punto in cui io la applico, corrisponderà una maggiore o minore moltiplicazione di essa, al variare dell'interasse tra fulcro e forza risultante.
Facciamo un esempio semplicissimo: supponiamo di avere due pompe identiche se non nell'interasse. Io applicherò la forza (es. 10 kg) sempre nello stesso punto (es. 100 mm dal fulcro).
Se una delle due pompe (per assurdo) avesse interasse 50mm, allora otterrò F2= (b1/b2)*F1, dove b1 e b2 sono i due bracci della nostra leva di secondo genere, F2 è la forza generata dalla leva ed F1 è la forza applicata alla leva. Quindi in numeri (100/50)*10. Sul flottante stò effettuando una forza di
20 kg.
Ora supponiamo che l'altra pompa abbia interasse 25 mm. Seguendo la stessa legge di prima avrò (100/25)*10 ovvero
40 kg.
In entrambi i casi stò applicando 10 kg alla leva ma, nel primo caso, scaricherò minor forza sul flottante, che a cascata produrrà minor pressione nell'impianto e conseguente minor forza sulle pastiglie.
Quindi a minor interasse tra fulcro e flottante, corrisponde una maggiore forza applicata ad esso.Anche quì la domanda e la risposta sono le stesse. Perchè non fare una pompa con interasse microscopico? Perchè aumenterebbe enormemente la corsa leva.
Negli impianti racing seri, questi rapporti sono estremizzati e raggiungono valori che non sono lontanamente paragonabili a quelli degli impianti di serie.
Tenete presente che un decimo di gioco, lo si avverte alla leva in maniera consistente. Impianti che adottano pinze flottanti come la hornet, non potranno essere, per forza di cose, estremi.
Un impianto come quello della hornet, prevede pinze con solo 4 pistoncini. Per avere un rapporto idraulico decente, è inutile adottare flottanti di diametro superiore al 16 ed interassi superiori al 20.
Una 19x18 o peggio una 19x20 darebbero pressioni minori e minor modulabilità (avedo corsa minima)
Quì ci sarebbe da aprire un altro mondo per spiegare il concetto di modulabilità, però mi limito all'aspetto puramente geometrico perchè vi avrò già annoiato a sufficienza e scommetto che nessuno starà ancora leggendo questo intervento...